[…] Maria Eletta, insieme alle sorelle, raccontò la sua storia perché i nipoti ‘sapessero’. Un racconto pieno di fatti e sentimenti che nel 2003, a cinquant’anni dalla morte, prese forma nel libro edito dalla Maria Pacini Fazzi con il titolo di Nonno Nando . La stessa casa editrice, nel 1997, ha stampato anche l’ultimo libro della Martini, Anche in politica cristiani esigenti, che ritrae in copertina una giovanissima Maria Eletta durante una comizio tenuto a Camaiore nell’aprile 1948.
Più volte ha ben precisato cosa volesse davvero dire fare politica in modo maiuscolo, coniugando ispirazione ed azione: “Fare politica non è essere soci di un circolo culturale. La politica è progettazione, richiede studio, competenze, conoscenza dei meccanismi del potere”, che Maria Eletta sapeva padroneggiare con sobrietà, senso del limite e senza orpelli. Non bastano virtù e onestà dei singoli, premessa indispensabile ma non sufficiente, conta fare riforme necessarie per promuovere dignità e diritti.”
“Con Maria Eletta Martini se ne va una parte pezzo della nostra storia”. Sono queste le prime parole di cordoglio con cui l’ ex Ministro e padre della protezione civile moderna, Giuseppe Zamberletti ricordò Maria Eletta. Per poi proseguire: “ …era una donna estremamente sensibile ai temi del volontariato. La sua storia è stata segnata dalla forte passione civile e sociale. Già organizzando i primi convegni nazionali aveva voluto fare di Lucca la capitale del volontariato italiano. Ma non è tutto. Perché se consideriamo le sue radici valoriali, possiamo riconoscere nel volontariato il centro e l’origine della sua cultura, che non ha trascurato neppure nelle sue attività parlamentari. Al volontariato si è sempre dedicata con grande impegno. Ed è grazie alla sua attenzione che si deve la nascita non solo del Cnv, ma anche di grandi progetti. A Maria Eletta va inoltre il merito di aver saputo cogliere le sfide della contemporaneità”.
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