Roma, 2 ott. (askanews) – (Di Serena Sartini) Si parte il 10 gennaio 2026, quando nella Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, si terrà il rito di apertura dell’VIII Centenario del Transito di San Francesco. E si va avanti per un anno con tante iniziative e attività, tra Assisi e in tutta l’Umbria.
Ricorrono quest’anno gli 800 anni dal Transito di San Francesco d’Assisi. “Ottocento anni fa, il Poverello non moriva, ma ‘transitava’, passava cioè da questa vita terrena a quella eterna, con una gioia e una serenità che ancora oggi interrogano e ispirano”, sottolineano i frati francescani. “Celebrare questo centenario non significa solo ricordare un evento storico, ma immergersi nel significato profondo di una scomparsa che, come disse il grande Chesterton, fece sì che le stelle non videro mai un uomo morire così felice”.
Le iniziative sono state presentate nella Sala Polifunzionale di Palazzo Chigi. Proprio nei giorni in cui il Parlamento dubatte sulla legge che riconosce la Festa di San Francesco, il 4 ottobre come festa nazionale. “Che questa legge sia stata votata all’unanimità è una conferma che San Francesco rappresenta un punto di unione fra tutti – ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano -. Che San Francesco sia di tutti, non significa che tutti possono arruolarlo tra le loro bandiere” perché “è particolarmente sgradevole l’uso strumentale dei santi”, ha aggiunto Mantovano.
“La terra umbra gioisce per un riconoscimento che vede riconosciuta la festa di San Francesco festa nazionale – ha ribadito da parte sua Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria -. San Francesco incarna quei valori in cui il nostro paese dice di riconoscersi”. “E’ rarissimo, forse cosa unica – ha aggiunto Proietti – avere l’unanimità di tutte le forze politiche per una legge. Significa riconoscere l’unità nei valori francescani: il dialogo, la pace, l’unità di intenti”.
Da San Francesco e Santa Chiara a San Carlo Acutis. La chiesa di Assisi è feconda di santi. “Quando Carlo Acutis diceva che ad Assisi ci stava bene, lo diceva perché pensava a Francesco, a Chiara, e per questa chiesa”, ha detto mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi. “La Chiesa di Assisi si è impegnata per questo Giubileo – ha aggiunto – e ringraziamo il governo per la sua sensibilità e per il suo aiuto”.
E per le celebrazioni del prossimo anno, “abbiamo invitato il Papa ad Assisi a partecipare a uno degli eventi promossi”, ha annunciato Frà Marco Moroni, custode del sacro convento di Assisi, ricordando che due saranno i momenti forti del ‘Giubileo’ francescano. “Ci sarà l’ostensione del corpo di San Francesco perché attraverso le sue spoglie mortali vogliamo trasmettere la bellezza della vita”.
E poi, per la festa di San Francesco, il 4 ottobre del prossimo anno, “ci stiamo preparando a far diventare un momento di festa una solennità a carattere internazionale. Desideriamo far conoscere al mondo Francesco d’Assisi”.
E proprio il 4 ottobre del prossimo anno, ad Assisi arriverà il presidente della Repubblica. Sarà infatti l’Italia intera a portare l’olio e il capo dello Stato rappresenterà questo momento.
Alla conferenza è intervenuto anche padre Francesco Piloni, ministro provinciale di Umbria e Sardegna, illustrando tutti gli appuntamenti in cantiere per il centenario. E lanciando il sito: https://centenarifrancescaniassisi.org/