Sanremo, 10 feb. (askanews) – E’ la giornata delle prove generali al Teatro Ariston, le perfomance live degli artisti confermano che Carlo Conti ha scelto per la sua direzione artistica di puntare sulla tradizione, ma soprattutto sulla ‘normalizzazione’, con tante ballad, brani pop, cantautorato e parecchio autotune. Ma zero rock e solo due band.
I 29 artisti si avvicendano sul palco, a 24 ore dal via ufficiale della 75esima edizione del Festival di Sanremo. Prove aperte alla stampa e agli addetti ai lavori. In prima fila assistono, oltre al conduttore e direttore artistico, Carlo Conti, anche i coconduttori-amici della prima serata del Festival, Gerry Scotti e Antonella Clerici, al via martedì 11 febbraio.
Si avverte un pizzico di emozione sui cantanti, sia per chi è alla prima partecipazione, sia per i più navigati. L’accoglienza più calda e gli applausi più sentiti sono per l’esibizione di Giorgia, vocalmente unica e inimitabile. Con “La cura per me” ipoteca, a meno di sorprese, il podio.
Ironia della sorte, Achille Lauro e la cantante già vincitrice del Festival con “Come saprei”, si sono esibiti uno dopo l’altro. Proprio loro due che per i bookmakers si contenderanno il titolo. Lauro presenta un brano autentico e importante, mentre Olly – altro favorito (e amatissimo dal pubblico) interpreta una ballad lirica che arriva dritta al cuore.
Per ballare e divertirsi ci sono Gaia, i Coma_Cose (e scatta subito il battimani a tempo sul ritornello di ‘Cuorici’, con tanto di coreografia) Serena Brancale con il suo dialetto barese, ma soprattutto i The Kolors, che con la loro cassa dritta hanno già il prossimo tormentone radio.
Le sorprese, le performance che per motivi diversi non ci si aspetta, i brani coraggiosi, portano i nomi di: Shablo (innovativo, con la consolle – e non cantante – al centro della scena), Tony Effe che canta la sua Roma con uno stornello tutto melodia e amore, senza nessun segno di trasgressione, e Rocco Hunt con l’unico vero pezzo di denuncia sociale. Ma anche Elodie che interpreta un pezzo che va oltre il tormentone estivo.
A commuovere l’Ariston ci pensa Simone Cristicchi con il brano autobiografico dedicato alla mamma. Una vera e propria poesia, che fa breccia sul pubblico presente. Per lui applausi che fanno già pensare al Premio della Critica. Bene anche gli altri due cantautori di razza, Brunori Sas e Lucio Corsi.
E poi ci sono Gabbani – che si conferma un mattatore del palco dell’Ariston con il suo brano “Viva la vita” acquista grande potenza con l’orchestra – Rkomi, con un ritornello orecchiabile ma molto interessante, la graffiante Noemi, Irama con una ballad convincente. Marcella Bella canta il potere delle donne; Willy Pejote con un brano di critica sociale, Rose Villain sexy e trasgressiva, che con la la sua coreografia sicuramente spopolerà tra i giovani.
Le ragazze sul palco sono tante, da Francesca Michielin infortunata (si è presentata con le stampelle dopo la caduta sulle ‘temute’ scale dell’Ariston) a Joan Thiele, passando per la giovane e talentuosa Sarah Toscano fino alla sensuale Clara.
Per Fedez vale un discorso a parte: porta la malattia e il suo dolore e gli addetti ai lavori applaudono, ma senza troppa convinzione. Dopo tanto gossip, ora si pensa al palco.
Di Serena Sartini e Alessandra Velluto Foto di Brigitte Grassotti