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mercoledì, 19 Novembre, 2025
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Schengen militare: roadmap Ue per la mobilità veloce di soldati e mezzi

Roma, 19 nov. (askanews) – La Commissione europea, rappresentata dai commissari Henna Virkkunen, Andrius Kubilius, Apostolos Tzitzikostas e dall’Alta rappresentante Kaja Kallas, ha presentato oggi l’ultimo pacchetto sulla Difesa, illustrando alla stampa la nuova roadmap per la mobilità militare dell’UE.

Il pacchetto mira a creare entro il 2027 un vero e proprio spazio europeo di mobilità militare. L’obiettivo, hanno spiegato i commissari, è quello di istituire uno “Schengen militare” in grado di rendere più rapido, sicuro e coordinato il movimento di truppe e attrezzature in tutta Europa, tanto in tempo di pace quanto in situazioni di crisi.

La commissaria per la Sovranità Tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia Virkkunen, presentando il pacchetto in conferenza stampa, ha indicato che “la mobilità militare è una priorità assoluta per rafforzare la difesa dell’Europa”, ribadendo che l'”obiettivo è creare uno Schengen militare, in cui le truppe e le attrezzature europee possano muoversi rapidamente e in sicurezza attraverso le nostre frontiere”.

Nel corso del suo intervento, l’Alta rappresentante Kallas, dopo aver stigmatizzato la Russia per il sabotaggio subito dalla Polonia lunedì scorso, ha sottolineato come le infrastrutture critiche europee “hanno bisogno di maggiore protezione” e “la rapidità degli spostamenti delle forze militari europee è essenziale per la difesa dell’Europa”. Pertanto, ha affermato Kallas in conferenza stampa, “dobbiamo garantire che le forze possano trovarsi nel posto giusto al momento giusto”.

La diplomatica europea ha evidenziato come non sia più sostenibile un sistema in cui alcuni paesi richiedono “un preavviso di 45 giorni prima che le truppe di altri Paesi possano attraversare il loro territorio per esercitazioni”. In questo momento e in futuro, ha rappresentato Kallas, “più velocemente possiamo muovere le forze, più forte sarà la nostra deterrenza e difesa”.

Kallas, in merito al finanziamento di questo progetto, ha espresso che “la proposta della Commissione per il prossimo quadro finanziario pluriennale prevede 177 miliardi di euro di investimenti per infrastrutture di trasporto a duplice uso. Questo si affianca all’impegno della spesa pari all’1,5% del PIL per investimenti legati alla sicurezza assunto dagli alleati della NATO”. “Investire nelle infrastrutture è cruciale”, ha ribadito Kallas.

“Se un ponte non può sostenere un carro armato da 60 tonnellate, abbiamo un problema”, ha evidenziato Kallas in conferenza stampa, aggiungendo che “se una pista è troppo corta per un aereo da trasporto, non possiamo rifornire le nostre truppe”.

“La mobilità militare dell’UE non duplica gli sforzi della NATO, al contrario: sostiene i piani di difesa della NATO”, ha chiarito, inoltre, la diplomatica europea.

Infine, Kallas ha rimarcato che, come indicato nel Libro Bianco, Bruxelles vuole “estendere i corridoi di mobilità militare fino all’Ucraina”, poiché “ciò costituirebbe una garanzia di sicurezza, significando che potremmo fornire un supporto più rapido, se necessario”. “La mobilità militare è una polizza assicurativa fondamentale per la sicurezza europea”, ha aggiunto Kallas, concludendo dicendo che “si spera di non doverla mai utilizzare a pieno regime, ma averla pronta garantisce una deterrenza e una difesa più credibili”.

Il commissario ai Trasporti Apostolos Tzitzikostas, nel corso del suo intervento, ha rappresentato che la Commissione ha inviduato quattro corridoi e cinquecento hotspots che andranno rafforzati e rinnovati.

“Conosciamo i punti critici, conosciamo le lacune, conosciamo le poste in gioco, e ora siamo pronti ad agire”, ha affermato Tzitzikostas. “Nella maggior parte dei casi stiamo potenziando infrastrutture esistenti, sia per uso militare che civile – e questo è molto importante. Ciò significa allargare tunnel, rinforzare ponti, potenziare binari ferroviari, ampliare la capacità di porti e aeroporti” ha specificato il commissario nel corso del suo intervento.

“Stimiamo che la realizzazione dei 500 hotspots richiederà circa 100 miliardi di euro. Dobbiamo quindi iniziare a investire adesso. Con l’aiuto di SAFE, il programma Security Action for Europe, gli Stati membri possono già finanziare progetti di mobilità militare. Possono anche utilizzare i fondi della politica di coesione”, ha dichiarato alla sala stampa il commissario ai Trasporti.

Infine, il commissario alla Difesa Kubilius si è concentrato sulla tabella di marcia per la trasformazione dell’industria della difesa continentale, specificando che l’Unione europea ha bisogno di una “trasformazione dei nostri processi industriali di difesa, dallo sviluppo alla produzione e agli appalti; e serve una trasformazione nel rapporto tra industria, governo e forze armate”.

La Commissione è pronta a sostenere nuovi investimenti nelle imprese della difesa e, pertanto, propone “di lanciare un fondo da 1 miliardo di dollari focalizzato sulla difesa, insieme alla Banca Europea per gli Investimenti, riproducendo l’esperienza positiva di iniziative simili avviate nei Paesi Baltici”, ha sottolineato il commissario alla Difesa.

Passando rapidamente in rassegna le novità introdotte, Kubilius ha concluso dicendo che “la trasformazione della difesa è fondamentale ed è l’unico modo per ottenere ecosistemi europei della difesa più solidi, che garantiscano una prontezza credibile e siano in grado di dissuadere e prepararsi alle guerre di domani”.

Nello specifico, il pacchetto presentato oggi promuove l’eliminazione degli ostacoli normativi, introducendo le prime norme armonizzate a livello dell’UE sulla mobilità militare e stabilisce, altresì, norme e procedure chiare per i movimenti militari transfrontalieri, con un tempo massimo di trattamento di tre giorni e formalità doganali semplificate.

Oltre ad un quadro normativo più snello, la Commissione ha annunciato un nuovo sistema europeo di risposta rafforzata alla mobilità militare (EMERS) per procedure accelerate e accesso prioritario alle infrastrutture, a sostegno delle forze armate che agiscono nel contesto dell’UE o della NATO.

Il pacchetto, inoltre, aggiorna i principali corridoi di mobilità militare dell’UE alle norme sul duplice uso e protegge le infrastrutture strategiche con un nuovo pacchetto di strumenti per la resilienza. Investimenti mirati rafforzeranno la cibersicurezza, la sicurezza energetica e la prontezza sia in caso di pace che di crisi, afferma la Commissione.

Infine, la Commissione ha previsto di migliorare la preparazione, la solidarietà e la disponibilità di capacità di mobilità militare per gli Stati membri introducendo una riserva di solidarietà e la possibilità di creare un sistema di informazione digitale sulla mobilità militare e di rafforzare la governance e il coordinamento, grazie a un nuovo gruppo per il trasporto della mobilità militare e a un comitato rafforzato della rete transeuropea di trasporto TEN-T che guideranno l’attuazione e monitoreranno la prontezza, con il sostegno dei coordinatori nazionali del trasporto militare transfrontaliero in ciascuno Stato membro.