Roma, 18 set. (askanews) – Giorgia Meloni deve presentarsi in Parlamento e sottoporsi a un voto sulla linea da tenere rispetto alla guerra a Gaza. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando con i giornalisti alla Camera. “Abbiamo chiesto insieme alle altre opposizioni al Governo una comunicazione della Presidente del Consiglio Meloni, che ricordo è in partenza per New York senza che questo Parlamento e l’Italia sappiano ancora che cosa andrà a fare, che cosa andrà a dire”.
Ha sottolineato la Schlein: “C’è un’iniziativa della Francia e di altri paesi per il riconoscimento dello Stato di Palestina”, atto “che noi stiamo chiedendo da anni a gran voce, soprattutto adesso che con l’occupazione criminale, fatta anche con i tank via terra, vede una situazione che rischia di cancellare per sempre la Palestina”. Del resto, aggiunge la leader Pd, questo è un “obiettivo dichiarato dai ministri israeliani: avete sentito ieri le parole terrificanti di Smotrich, che annuncia che Gaza sarà una straordinaria occasione d’oro immobiliare, una miniera d’oro immobiliare. Sono parole vergognose e inaccettabili. Questo governo non ha nemmeno condannato queste parole”. Su Gaza si deve esprimere il Parlamento, la Schlein su questo insiste: “Noi vogliamo che la presidente del Consiglio venga in questo Parlamento a dare occasione a questo Parlamento di esprimersi votando, perché non è possibile che – con grave ritardo – l’Unione europea si stia muovendo per chiedere sanzioni, per usare ogni leva disponibile per fare pressione e fermare i crimini di Netanyahu a Gaza come in Cisgiordania e noi non sappiamo se non dai retroscena sui giornali che cosa sta facendo il governo italiano”.
Così come “non sappiamo perché il commissario Fitto non abbia partecipato a questa importante discussione nella Commissione europea. Non sappiamo perché la premier, secondo i retroscena, stia andando a prendere la linea dalla Germania tradendo la tradizione diplomatica italiana che è sempre stata a ponte con il Medio oriente e attenta alla questione palestinese”.
Ha concluso la leader Pd: “Quindi questo Parlamento è la sede dove discutere e votare sugli impegni che l’Italia assume rispetto alla posizione che sta tenendo a Bruxelles sulle sanzioni e a New York sul riconoscimento dello Stato di Palestina”.