Scienza, politica, fede: La multiforme eredità di Enrico Medi

“Il Popolo” edizione online, diretto da mons. Stenico, ha aperto una rubrica che dei molti protagonisti della lunga storia dc propone le biografie. Di seguito riportiamo l’ultima dedicata a Enrico Medi.

Enrico Medi nasce a Porto Recanati il 26 aprile 1011.  Dal 1914, e negli anni seguenti, trascorre la sua infanzia a Belvedere Ostrense con la famiglia e i nonni, e qui frequenta la scuola elementare.

Di fondamentale importanza è l’educazione cristiana che riceve dai nonni e dai genitori. Nel 1920, per motivi di lavoro, la famiglia si trasferisce a Roma, dove Enrico frequenta prima il collegio di Santa Maria dei Padri Marianisti e in seguito il liceo classico “Istituto Massimo dei Gesuiti”, dove si diploma e diviene il primo presidente della “Lega Missionaria Studenti”, da lui fondata insieme a Gabrio Lombardi.

Precoce e brillante negli studi, all’età di 16 anni inizia la sua carriera universitaria e nel 1932 consegue la laurea – a soli 21 anni – in Fisica, con Enrico Fermi, presentando un lavoro di tesi sul neutrone. In seguito diviene assistente del Prof. Lo Surdo sino al 1937, anno in cui consegue la libera docenza in fisica terrestre.

Dopo qualche anno, e precisamente nel 1942, vince la cattedra di fisica sperimentale dell’Università di Palermo. Tra i suoi lavori si ricordano le prime esperienze con il radar e l’ipotesi di fasce ionizzanti nell’alta atmosfera, oggi note come fasce di Van Allen, entrambi stroncati dal regime fascista e in seguito confermati da studiosi stranieri.

La sua carriera si ferma temporaneamente durante la seconda guerra mondiale poiché, per motivi di sicurezza, nel 1943 torna a Belvedere dove si adopera per alleviare le sofferenze causate dalla guerra alla popolazione. Singolare è l’episodio di due uomini che stanno per essere fucilati: saputene, senza pensarci due volte, animato da coraggio e pieno di fervore cristiano, si reca al comando di Jesi e offre la propria vita in cambio di quella dei condannati, che, infine, vengono risparmiati.

Al termine del conflitto, nel 1946, è eletto dall’Assemblea Costituente per la DC e nel 1948 confermato Deputato al Parlamento per la prima legislatura della Repubblica Italiana.

Nello stesso anno consegue la laurea in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana.

Tornato a Palermo, avvia il “Censimento della sofferenza“, per conoscere direttamente, recandosi nelle case dei più umili, la vera condizione dei poveri. Riguardo alla situazione terribile dei bambini mutilati di guerra e degli orfani, interviene in Parlamento per richiamare l’attenzione dei colleghi parlamentari al dovere della democrazia, rilevando la necessità di dover “risollevare” un popolo sia dal punto di vista morale, sia fisico.

Nel 1949 Diventa Presidente dell’istituto Nazionale di Geofisica e realizza una rete di Osservatori Geofisici in tutta Italia. Nel 1952 è chiamato alla Cattedra di Fisica Terrestre all’Università di Roma.

Nel 1953 rinuncia alla carriera politica per dedicarsi interamente alla scienza e all’apostolato. Egli, infatti, oltre ad essere un genio della scienza, aveva spiccate doti di scrittore e di oratore che, con slanci mistici, sentimenti di poeta e con l’entusiasmo dell’apostolo, attirava folle di ascoltatori e seguaci. In questi anni intuito il valore divulgativo della televisione per la scienza, inizia presso la RAI-TV corsi di fisica sperimentale che risultano molto seguiti. Conduce anche uno dei primi programmi televisivi di divulgazione scientifica, “Le avventure della scienza”.

 

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