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venerdì, 21 Novembre, 2025
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Secondo Confindustria il Pil dell’Italia è fermo

Roma, 21 nov. (askanews) – Il Pil italiano è fermo. Sui mercati esteri restano i due potenti freni creati da dazi Usa e dollaro debole, che impattano sull’export italiano e che unitamente all’incertezza hanno bloccato la dinamica del Pil nel terzo trimestre. Per il quarto trimestre, positivi la risalita della fiducia, legata a un’incertezza più attenuata, il rientro del prezzo del petrolio e la crescita degli investimenti stimolata dal Pnrr. L’industria è debole, meglio i servizi. E’ la fotografia scattata dal Centro Studi di Confindustria nella Congiuntura Flash.

I prezzi alimentari crescono (+2,1%, +5,8% la carne), più di quelli core di beni e servizi (+1,8%). La flessione del prezzo del petrolio (64 dollari al barile a novembre), pari alla media 2019, guida al ribasso i prezzi al consumo dei carburanti in Italia (-1,4% tendenziale in ottobre, -2,7% la benzina). Anche il prezzo del gas è in lieve calo (31 euro/Mwh), ma rimane molto al di sopra dei valori registrati prima del 2022. Come risultato netto, l’inflazione totale è moderata (+1,2%).