L’Italia galleggia nelle acque putride e melmose della corruzione? Questo è un tema che dovrebbe essere più indagato e più considerato per i molteplici risvolti che comporta per la salute in generale del nostro paese. Infatti riguarda la Democrazia, la libertà delle persone ed il contesto di civiltà in cui vivono, riguarda la libertà d’impresa, l’efficienza del regime di concorrenza, riguarda la destinazione corretta delle risorse pubbliche.
Si pensi: se i cittadini italiani potessero riprendersi tutti i soldi delle tangenti in politica e di quelle pagate per ottenere atti amministrativi pubblici di favore, e poi quelli del pizzo contro le imprese, si potrebbero risolvere tutte le maggiori emergenze sociali italiane, tanto esteso è il fenomeno. Infatti le stime più attendibili indicano la cifra di circa 250 miliardi. Un pugno nello stomaco per gli italiani più impoveriti nell’ultimo ventennio, aggravato dall’ultimo colpo inferto dalla pandemia, che ha messo ancora più a nudo le urgenze occupazionali, di welfare e dell’economia.
Il volume delle somme dirottate nel malaffare sfiorano il 14% del prodotto interno lordo, con la cifra media divisa per abitante di quasi 4.000 di euro. Anche altri paesi europei subiscono il medesimo fenomeno che toglie aria ai polmoni dello sviluppo, ma pur significative, le loro cifre si attestano molto al di sotto di noi. Prendiamo ad esempio i paesi più industrializzati d’Europa come Germania e Francia, e vediamo che per la prima la corruzione costa circa 100 miliardi di euro, e i nostri cugini francesi arrivano a 120 miliardi.
Ma come dovremmo sapere, calcolare solo cifre non basta per valutare il danno tremendo a cui è sottoposta una comunità assediata dalla corruzione. Prendiamo ad esempio gli effetti altamente venefici del sistema tangenti sul funzionamento della Democrazia. Lo Stato perde considerazione agli occhi dei cittadini, con ricadute pesanti sulla coesione comunitaria, in quanto servizi, sovvenzioni, ed investimenti vengono piegati ad interessi estranei allo sviluppo generale, favorendo la malversazione.
Anche le sovvenzioni illegali, hanno la funzione di distorcere il normale funzionamento delle decisioni dei vari gangli dello Stato e della Democrazia: centrali o locali che siano; come finanziamenti occulti delle imprese a favore dei partiti o finanziamenti di paesi stranieri a favore dei partiti politici italiani. L’altro punto, riguarda il funzionamento del sistema di concorrenza tra imprese, fortemente compromesso dal ricorso alla corruzione da parte di chi offre sostegni in denaro per ottenere appalti, sovvenzioni, convenzioni, concessioni, a scapito di altre imprese.
Queste diverse attività illegali, oggettivamente favoriscono le organizzazioni criminali organizzate come la mafia, la Ndrangheta, la camorra, la sacra corona unita ed altre ancora minori, che stringono in una morsa micidiale l’Italia.
Questa piovra che avvolge il paese, infatti, si nutre di ogni distorsione della legalità per organizzare il riciclaggio dei proventi della droga, traffico delle armi, della prostituzione, nelle innumerevoli attività economiche che sono pericolose per la concorrenza nel mercato italiano contro le imprese pulite, per l’alternativa in cui si pone contro il potere dei cittadini, per la distorsione che provoca in ogni attività civile.