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domenica, 2 Novembre, 2025
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Separazione delle carriere, Gratteri: vogliono sottoporre i pm alla politica

Milano, 2 nov. (askanews) – “La riforma è pericolosa sotto diversi punti di vista. Allontana il pubblico ministero dalla giurisdizione, equiparandolo a una parte privata. La mission del pubblico ministero non è quella di risolvere un caso a tutti i costi, ma cercare di arrivare alla verità, anche indagando a favore del sospettato, proprio perché a differenza degli altri attori processuali, non deve tutelare interessi di parte. Come ho detto più volte, i passaggi di funzione oggi sono limitatissimi e quando si verificano comportano il cambio di regione. Inoltre, non vi è alcun appiattimento dei giudici ai pm, non spiegandosi altrimenti il numero elevato di assoluzioni. Per cui l’obiettivo logico di questa riforma, non essendovene altri, è quello della successiva sottoposizione del pm al potere esecutivo, con buona pace della tutela dei cittadini”. Lo afferma in un’intervista a Repubblica il procuratore di Napoli Nicola Gratteri.

“Il nostro assetto ordinamentale, elaborato dai padri costituenti, è considerato un modello, perché garantisce in toto la separazione dei poteri”, prosegue Gratteri che sottolinea: “Occorre una riforma per snellire i tempi dei processi, civili e penali, eliminando inutili cavilli procedurali che, a nulla valendo per le garanzie effettive delle parti, rischiano solo di incrementare gli errori giudiziari, allontanando l’obiettivo di avere decisioni giuste e ponderate”.

Quanto ai rapporti con l’Anm “io sono stato sempre autonomo – rivendica il procuratore di Napoli -. Non mi sono mai legato a correnti. Non fa parte del mio dna. Il che non significa che chi la pensa diversamente da me sbagli. In questo caso, però, di fronte al serio pericolo di compromissione dei principi di autonomia e indipendenza della magistratura, si deve marciare uniti”.

Infine una riflessione sull’annuncio del ministro Nordio che ha promesso un intervento immediato sulle intercettazioni: “Queste riforme che ho definito ‘imputatocentriche’ finiranno per ostacolare, è una mia opinione, la lotta alla criminalità comune e organizzata. Vorrei capire meglio perché le intercettazioni sarebbero una porcheria, se dal 2017 non si possono più inserire brani di conversazioni irrilevanti. Vorrei che il ministro facesse esempi di violazioni di questo tipo. La seconda frase che ha citato sconta un verosimile difetto di conoscenza da parte del ministro sulle tecniche di indagine in materia di criminalità organizzata”.