Roma, 28 gen. (askanews) – “Rinnovare un patto tra le nazioni e i popoli che, in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, in cui la violenza, l’aggressione, l’inimicizia, la guerra sembrano voler prendere il sopravvento, accende una speranza”, così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia al Quirinale per il Giorno della memoria ha descritto l’evento a cui ha partecipato ieri ad Auschwitz, dove decine di capi di Stato e di governo si sono riuniti per l’80esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio. Mattarella lo ha definito “un momento storico, di straordinaria importanza, che tesse insieme, in un’unica tela, passato e futuro, memoria e responsabilità di oggi”. “Auschwitz – ha sottolineato il presidente della Repubblica – è il ‘non luogo’ per eccellenza, una nebulosa, dove le coordinate spaziali si smarriscono e il tempo si ferma. Non è una parentesi, per quanto orribile. Alberga nel fondo dell’animo dell’uomo. E’ un monito insuperabile e, insieme, una tentazione che sovente affiora”.
E “Auschwitz – ha proseguito Mattarela – è la conseguenza diretta delle leggi razziali, ignominiosamente emanate anche in Italia dal regime fascista e della furia antiebraica nazista, di cui il regime fascista e la Repubblica di Salò furono complici e collaboratori, fino alla ‘soluzione finale’ “. “Auschwitz rappresenta l`abisso più profondo e oscuro mai toccato nella storia dell`umanità – ha ribadito il capo dello Stato -. Un universo di orrore e di abiezione, che appartiene a quello stesso genere umano che oggi guarda a quella stagione con dolore, sconcerto, talvolta anche con una nuova tragica indifferenza di chi pensa che si tratti di un passato che non può tornare”.