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"Siate pronti al sacrificio dei figli", choc e polemiche in Francia

Roma, 21 nov. (askanews) – Il governo francese tenta di sedare la polemica e i timori dalle dichiarazioni del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale Fabien Mandon, che aveva esortato la Francia a prepararsi ad “accettare di perdere i propri figli” in un conflitto futuro ritenuto del tutto possibile e non lontano. La portavoce governativa Maud Bregon è intervenuta oggi per rassicurare: “I nostri figli, nel senso in cui lo intendiamo noi, non andranno a combattere e a morire in Ucraina. Abbiamo un esercito di professione”.

Le dichiarazioni di Mandon, martedì al Congresso dei Sindaci francesi, si inseriscono in un contesto di valutazione della prontezza delle forze armate rispetto a nuove minacce considerate concrete. a Secondo la “Revue Nationale Stratégique 2025”, documento programmatico delle autorità parigine, la Francia deve “prepararsi all’ipotesi di un impegno maggiore di alta intensità nel vicinato europeo entro il 2027-2030”. Parallelamente, è previsto “un massiccio aumento degli attacchi ibridi sul territorio nazionale”. Un sondaggio Elabe di marzo 2025 conferma che il 64% dei francesi teme l’estensione del conflitto fino al suolo nazionale.

Il generale Mandon ha delineato una prospettiva drammatica: “Il paese deve restaurare la sua forza d’animo per accettare di farci male per proteggere ciò che siamo” ed essere pronto ad “accettare di perdere i propri figli”. Concetti che la Ministra delle Armate Catherine Vautrin ha difeso, definendo Mandon “pienamente legittimo ad esprimersi sulle minacce” e accusando di “strumentalizzazione politica” le critiche dell’opposizione.

Dall’opposizione c’è stata una reazione forte, ma di diverso segno tra estrema sinistra ed estrema destra. Jean-Luc Mélenchon (LFI) ha attaccato frontalmente: “Un Capo di Stato Maggiore non dovrebbe dire questo”. Fabien Roussel (Partito Comunista) ha ricordato i “51.000 monumenti ai caduti” come monito contro i “discorsi bellicisti”. Louis Aliot (Rassemblement National) ha precisato: “Bisogna essere pronti a morire per la patria solo se la sopravvivenza della nazione è in gioco”.

Intanto l’esecutivo prepara misure concrete: l’istituzione di un servizio militare volontario e la pubblicazione di una guida “Di fronte ai rischi” con consigli per reagire a scenari che vanno dalle inondazioni alla guerra. Misure che tentano di colmare il divario tra la percezione pubblica e le valutazioni strategiche in un’Europa che si prepara al peggio.