Roma, 29 mar. (askanews) – L’esercito israeliano ha ammesso oggi di aver aperto il fuoco su ambulanze e veicoli dei vigili del fuoco, perchè ritenuti “sospetti”, nell’incidente avvenuto domenica scorsa nel quartiere di Tal al-Sultan, nella parte occidentale di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, che ha visto coinvolti operatori della Mezzaluna rossa palestinese e della Protezione civile di Gaza.
“Pochi minuti” dopo che i soldati avevano “eliminato diversi terroristi di Hamas” aprendo il fuoco sui loro veicoli, “altri veicoli si sono mossi in modo sospetto verso i soldati”, ha scritto l’esercito in una dichiarazione inviata all’agenzia di stampa France presse. “I soldati hanno risposto aprendo il fuoco sui veicoli sospetti, eliminando diversi terroristi di Hamas e della Jihad islamica”, si legge nella dichiarazione, in cui non si precisa se dai veicoli presi di mira fossero stati esplosi colpi contro i soldati. “Una prima indagine ha portato alla conclusione che alcuni dei veicoli sospetti erano ambulanze e camion dei pompieri”, ha aggiunto l’esercito, senza fornire ulteriori dettagli, denunciando “l’uso ripetuto da parte di organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza di ambulanze per scopi terroristici”.
Il giorno dopo l’incidente, la Protezione civile di Gaza aveva fatto sapere di non avere più notizie di sei soccorritori inviati a Tal al-Sultan in risposta alle richieste di aiuto arrivate in seguito all’avanzata delle truppe israeliane. Altrettanto la Mezzaluna rossa palestinese, riguardo ai nove operatori sanitari inviati sul posto; ancora oggi la Mezzaluna ha denunciato gli ostacoli posti dalle autorità israeliane a una missione che possa recarsi sul luogo per accertare quanto accaduto.
Ieri la Protezione civile ha fatto sapere di aver rinvenuto il corpo del caposquadra, Anwar Al-Attar, e i veicoli di soccorso “ridotti a un mucchio di rottami metallici”.