Bruxelles, 3 dic. (askanews) – La rettrice del Collegio d’Europa ed ex Alta rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza dell’Ue, Federica Mogherini, ha risposto in modo “eccellente, puntuale, sereno, chiaro e completamente trasparente a tutte le domande” durante l’interrogatorio a cui è stata sottoposta, ieri a Bruges (sede del Collegio d’Europa) dalla Polizia giudiziaria federale belga delle Fiandre occidentali, su mandato dell’Ufficio del procuratore europeo (Eppo) di Bruxelles.
Lo ha detto questa mattina ad askanews l’avvocatessa italiana Mariapaola Cherchi, dello studio Cherchi & De Vos Law Firm, che assicura la difesa legale di Mogherini insieme all’avvocato Massimo Merola, specialista in diritto europeo. Cherchi, che fa parte del Foro di Bruxelles da più di 30 anni, ha difeso recentemente anche l’ex direttore generale dell’Olaf, l’Ufficio antifrode dell’Ue, Giovanni Kessler, in una vicenda giudiziaria conclusa un anno fa.
Le accuse dell’Eppo, rivolte a Mogherini e ad altre due persone (tra cui l’ambasciatore italiano Stefano Sannino, ex direttore del Servizio di azione esterna dell’Ue), riguardano presunti casi di frode e corruzione in gare di appalti, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale. Dopo essere stati ascoltati dagli inquirenti, i tre accusati sono stati tutti rilasciati, in quanto non considerati a rischio di fuga.
Dopo una perquisizione della casa di Federica Mogherini cominciata alle cinque del mattino, “il suo interrogatorio – ha riferito Cherchi – è durato dalle ore 14 di ieri fino alla mezzanotte e mezza, ed è stato un interrogatorio a 360 gradi, in cui lei ha risposto in modo puntuale, sereno, chiaro, e completamente trasparente a tutte le domande che le sono state poste. E’ grazie a questo che effettivamente abbiamo saputo che sarebbe stata rilasciata”.
“Quindi adesso – ha aggiunto la legale di Mogherini -, chiaramente l’inchiesta seguirà il suo corso. Però quello che è molto importante è evitare un polverone di accuse, che non porta che discredito alle istituzioni, e lasciar fare agli inquirenti il loro lavoro. Da parte mia, ho una cliente che risponde in modo eccellente, in modo più che esauriente a quanto le viene chiesto, agli approfondimenti che le vengono richiesti. L’interrogatorio è stato particolarmente sereno, non ci sono stati momenti di tensione: un colloquio sereno, insomma”, ha concluso Cherchi.

