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Sotto la Casa del jazz a Roma si cerca anche il giudice scomparso Adinolfi

Roma, 13 nov. (askanews) – Continueranno anche domani le attività di scavo sotto la Casa del Jazz, a Roma. Le verifiche di carabinieri, polizia, guardia di finanza e Sovrintendenza del Campidoglio, sono coordinate dalla Prefettura. Tra le ipotesi che hanno portato gli investigatori a procedere c’è che sotto l’edificio principale siano presenti delle gallerie mai esplorate, e che vi sia stato seppellito il giudice Paolo Adinolfi, scomparso nel ’94.

Si ricorda che la Casa del Jazz è un bene confiscato alla criminalità organizzata e risultava essere nella disponibilità di Enrico Nicoletti, il cosiddetto ‘cassiere della banda della Magliana’. L’ex giudice Guglielmo Muntoni, ora presidente dell’Osservatorio sulle politiche per il contrasto alla criminalità economica della Camera di Commercio di Roma, da cui è partita la richiesta di effettuare verifiche all’interno della Casa del Jazz.

Nei cunicoli ci possono essere armi, esplosivi, preziosi o documenti. Ed “astrattamente potremmo trovare dei corpi”, ha aggiunto Muntoni. “La mia idea è che la botola di accesso servisse ai componenti della Banda della Magliana per tornarci passata la tempesta degli arresti e dei sequestri – ha spiegato – Quella di Adinolfi è una ipotesi astratta mentre più concreta quella di armi ed esplosivi e quindi la competenza dell’attività è della Prefettura. Se poi dovessero emergere elementi di interesse investigativo scatterebbe la competenza di Perugia nel caso Adinolfi, di Roma negli altri casi”.