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giovedì, 15 Maggio, 2025
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Stellantis: a Modena assemblaggio Maserati, a Mirafiori la 500 ibrida

Milano, 15 mag. (askanews) – Stellantis trasferirà la produzione, o meglio l’assemblaggio, di Maserati GranTurismo e GranCabrio anche elettriche (Folgore) da Torino a Modena, sito storico del brand. Si tratta del primo passaggio per costruire il Polo del lusso nella Motor Valley di cui saranno forniti maggiori dettagli nell’aggiornamento del Piano Italia che Jean-Philippe Imparato presenterà a breve al governo e al mercato a inizio giugno e che fornirà dettagli su Maserati in profonda crisi. “Riportare la GranTurismo e la GranCabrio a Modena è una decisione orgogliosa e strategica che unisce il nostro patrimonio industriale con le capacità del futuro”, ha detto il Ceo di Maserati, Santo Ficili. Negativa la reazione della Fiom, “spostare Maserati non risolve i problemi”, mentre secondo Fim-Uilm è una decisione che aiuterà Modena.

A Mirafiori resteranno la lastratura (scocche) e la verniciatura dei modelli Maserati, oltre all’assemblaggio delle batterie per le versioni elettriche Folgore. Ci lavoreranno circa un centinaio di addetti sui 700 oggi impiegati sulle linee del Tridente. Gli altri saranno impiegati nella produzione della 500 ibrida che inizierà a novembre, dei cambi Edct e C514 e nelle attività di Circular Economy. Secondo Stellantis consentirà di “dare stabilità occupazionale al comprensorio”. Secondo la Fiom se la nuova 500 ibrida raggiungerà il target di almeno 100 mila veicoli l’anno e considerando anche la produzione della 500 bev si tornerà a produrre su due turni. Nel primo trimestre a Mirafiori, secondo dati Fim-Cisl, la produzione è diminuita del 22% a 9.860 unità, di cui 70 Maserati. Lo scorso anno il calo della produzione è stato del 70% a 25.490 unità di cui 2.250 Maserati. A pesare la fine della produzione di Ghibli, Quattroporte e Levante.

A Modena, sito limitato come dimensioni, invece, si producono MC20, MC20 Cielo (cabrio), GT2 Stradale e i motori V6 Nettuno (gli altri motori arrivano da Termoli). Gli addetti alla produzione, oggi in cassa, sono circa 200. Per loro inizierà un periodo di formazione, soprattutto sull’elettrico, mentre i lavori di adeguamento del sito inizieranno fra agosto e settembre per esseri pronti a novembre per l’assemblaggio delle Maserati GT e GC. Al momento non sono previste nuove assunzioni e Stellantis non ha indicato l’ammontare dell’investimento. Nel primo trimestre a Modena i giorni di produzione sono stati 7 con 30 Maserati realizzate (-71,4%). Lo scorso anno la produzione è stata di 260 vetture (-79%). Alla fine del 2024 è stata annunciata la sospensione del piano di produzione della MC20 e MC20 Cielo Folgore elettriche, prevista nel primo trimestre. Anche la nuova Quattroporte in versione elettrica è stata rimandata dal 2025 al 2028. Da poco invece sono state inaugurate le Officine Fuoriserie per la personalizzazione di tutti i modelli inclusa la Grecale, la cui produzione resterà a Cassino insieme ad Alfa Romeo Giulia e Stelvio con cui condivide la piattaforma attuale (Giorgio) e probabilmente quella futura (Stla Large).

Maserati versa in una situazione di profonda crisi a causa di errori riconosciuti anche dal management Stellantis. Nel 2024 i ricavi sono stati pari a 1,04 miliardi di euro (-55%), le consegne a 11.300 unità (-57,5%). Il risultato operativo è risultato negativo per 260 milioni, rispetto ai 141 milioni del 2023 con un margine crollato dal 6% a 25%. In pratica su ogni 100 euro di ricavi Maserati ne perde 25. Il quadro è peggiorato ancora nel I trimestre: le consegne sono diminuite del -48% a 1.700 unità, mentre i ricavi si sono dimezzati a 157 milioni. A pesare anche lo stop all’export negli Stati Uniti deciso da Stellantis per tutta la produzione europea causa dazi, inclusa Maserati che genera il 40% dei ricavi negli Usa. A inizio aprile Stellantis ha incaricato McKinsey di fornire una consulenza strategica per Maserati e per Alfa Romeo.