19.8 C
Roma
mercoledì, 30 Luglio, 2025
HomeAskanewsStellantis, Filosa: semestre impegnativo, miglioreremo. Piano a inizio 2026

Stellantis, Filosa: semestre impegnativo, miglioreremo. Piano a inizio 2026

Milano, 29 lug. (askanews) – Stellantis archivia un semestre “incredibilmente impegnativo” e punta sulla seconda parte dell’anno per migliorare i conti, sulla base dei target indicati nella guidance nuovamente fornita dalla società, anche prendendo “decisioni difficili” e nonostante l’impatto dei dazi Usa che incideranno per 1,2 miliardi di euro, dopo i 300 milioni registrati nei primi sei mesi dell’anno. A inizio 2026, invece, è prevista la presentazione del nuovo piano industriale in occasione del Capital market day. Ad annunciarlo, Antonio Filosa, nella sua prima call con gli analisti da Ceo Stellantis. Volatile la seduta in Borsa: il titolo è arrivato a perdere il 3% toccando un minimo intraday a 7,9 euro per poi chiudere in rialzo dello 0,16% a 8,29 euro.

“E’ un grande privilegio parlarvi da Ceo. Lavoro da 25 anni in questa azienda e so cosa guida la performance e il valore dei nostri brand. Ho imparato a riconoscere l’importanza delle persone e della nostra cultura” ha detto Filosa. “Il 2025 sarà un anno difficile e i risultati del semestre lo dimostrano. Ma stiamo facendo progressi di cui vediamo i primi risultati. I nostri conti sono più forti ora di 6 o 12 mesi fa. Abbiamo ripristinato la guidance, che prevede una graduale e sequenziale accelerazione grazie ai nuovi prodotti, al miglioramento nell’esecuzione e alle decisioni difficili che abbiamo preso, come lo stop al programma fuel cell a idrogeno in Europa, e che prenderemo”, ha aggiunto.

Stellantis chiude il primo semestre con un calo delle consegne del 7% a 2,7 milioni di veicoli e dei ricavi del 13% a 74,3 miliardi di euro a causa delle difficoltà riscontrate in Usa in particolare nelle flotte e nell’Europa allargata per il lancio di nuovi prodotti, solo in parte compensate dalle performance in Sud America (+20% le consegne, +5% i ricavi). Il risultato operativo è pari a 500 milioni di euro con un margine dello 0,7% mentre la perdita è di 2,3 miliardi di euro. Il flusso di cassa industriale è negativo per 3 miliardi di euro, a causa delle spese in conto capitale e in ricerca e sviluppo. La liquidità al 30 giugno 2025 è pari a 47,2 miliardi di euro, superiore al target in rapporto ai ricavi netti. Peggiora la situazione di Maserati che ha chiuso il semestre con consegne in calo a 4.200 unità e una perdita operativa di 139 milioni.

Per il 2025, Stellantis prevede un miglioramento sequenziale nel secondo semestre dei ricavi e della generazione di cassa, mentre il margine operativo (Aoi margin) è atteso a singola cifra bassa.

A generare la crisi di Stellantis secondo Filosa sono state scelte sbagliate negli Usa dove sono stati cancellati diversi modelli di grande successo e in Europa con la decisione di puntare tutto sull’elettrico quando il mercato non era ancora pronto. “In Europa, l’aumento della produzione dei nuovi modelli della piattaforma Smart Car multienergy sarà un fattore determinante, mentre negli Stati Uniti introdurremo prodotti e propulsori iconici come la Jeep Cherokee in un segmento chiave, la Charger Ice e l’Hemi V8 che ci porteranno volumi e margini”. Nel 2025 Stellantis lancerà complessivamente 10 nuovi modelli, di cui 4 (Citroën C3 Aircross, Fiat Grande Panda, Opel Frontera e Ram ProMaster Cargo bev) già presentati nel primo semestre insieme a importanti aggiornamenti che hanno portato a un miglioramento della quota in Europa rispetto al secondo semestre 2024 (+127 punti base al 17%) e un aumento degli ordini in Nord America (+25%).

Sul fronte dei dazi, invece, anche alla luce dell’accordo sul 15% fra Usa e Ue l’impatto stimato per il 2025 è di 1,5 miliardi di euro. Ma per Stellantis a incidere maggiormente sono i dazi verso Usa e Messico oggi al 25% anche se mitigati da crediti fiscali per due anni per chi utilizza componenti costruite negli Usa. “Noi sosteniamo la strategia di Trump di rilanciare occupazione e produzione negli Usa anche con l’utilizzo dei dazi. Siamo in contatto con istituzioni e decisori, quello che stiamo chiedendo è di riconoscere l’alto contenuto di parti americane nei nostri prodotti assemblati in Messico e Canada”. Secondo Equita nel caso i dazi venissero ridotti al 15%, l’impatto stimato per Stellantis potrebbe ridursi di almeno un terzo.