Devo confessare che io il prof. Marco Ponti, il luminare incaricato da Toninelli della valutazione della TAV Torino Lione, l’ho avuto in ferrovia come consulente.
Sarò molto buono nel dire che per tutto quel tempo proprio non capii quale fosse il valore da lui aggiunto ai progetti che con il mio bravissimo capo Cioffi stavamo cercando di elaborare.
Ora il prof. Ponti viene a dire che non solo TAV, ma addirittura la ferrovia è obsoleta e, di più, che comporta una rinuncia, per lo Stato, alle laute entrate conseguite con le accise sui carburanti.
Per non incorrere nella volgarità mi limito a cogliere l’insensatezza di una valutazione costi/benefici (che si fa tenendo conto delle variabili indotte – riduzione di inquinamento, di vittime autostradali, di manutenzioni stradali, o dei tempi di immobilizzo di risorse umane e materiali ecc., cioè di tutte le esternalità connesse al progetto, misurate quantitativamente col sistema dei prezzi ombra).
Insensatezza di una valutazione a costi/benefici, dicevo, affidata ad un “esperto” che si limita alla stretta analisi reddituale, senza tener conto del più generale interesse pubblico.
[Dal profilo Fb dell’autore]