34.1 C
Roma
sabato, 16 Agosto, 2025
HomeAskanewsSummit Alaska, Conte: l’Ue ha fallito, imbarazzante esultanza Meloni

Summit Alaska, Conte: l’Ue ha fallito, imbarazzante esultanza Meloni

Roma, 16 ago. (askanews) – “Ora all’Europa del Riarmo – che non è stata costruttrice di canali di pace, soprattutto quando l’Ucraina era senza dubbio più forte ai tavoli – non resta che il ruolo da comprimario e augurarsi che lavorando duramente con pieno coordinamento diplomatico si imposti una pace giusta e ragionevole. È imbarazzante leggere nero su bianco l’esultanza di Meloni per ‘spiragli per discutere di pace’ dopo la politica guerrafondaia e ostile a negoziati condotta da Chigi in questi anni”. Così il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha commentato sui suoi canali social l’esito del vertice russo-statunitense in Alaska.

“I fatti – ha proseguito l’ex presidente del Consiglio – parlavano chiaro già prima di questa foto (che ritrae Donald Trump e Vladimir Piutin ad Anchorage, ndr): l’Europa è un attore non protagonista sulla guerra in Ucraina. Ha scelto, dopo l’inaccettabile invasione della Russia e i primi necessari aiuti di ‘scommettere sulla vittoria dell’Ucraina’ (parole di Meloni) attraverso una vittoria militare sulla Russia a suon di invii di armi per ben 3 anni. E adesso che questa illusione è svanita, ne paga le conseguenze. Mentre Trump e Putin discutono di come incrementare gli scambi commerciali ed esplorare nuove opportunità di collaborazione nel reciproco interesse, i leader europei sono stretti in una morsa: provare a contrastare ostinatamente una soluzione negoziale però senza nessuna reale prospettiva alternativa, oppure rassegnarsi a favorire un accordo che purtroppo si preannuncia ben penalizzante per l’Ucraina. La strategia scelta dall’Europa si è rivelata completamente fallimentare. Non basta certo una foto o una telefonata per ribaltare questo dato di realtà”.

Secondo il leader M5S “di una cosa saremo e siamo sicuramente protagonisti: i costi dei danni e della ricostruzione in Ucraina, i costi del folle ‘riarmo’, le ricadute dei costi del gas e dell’energia. Ovviamente gli oneri e i costi di questa strategia fallimentare non li pagano Meloni e soci, che per 3 anni hanno rifiutato sdegnati l’ipotesi negoziale continuando invece a puntare sull’escalation militare. Li pagano cittadini e imprese con costi dell’energia alle stelle, carovita, investimenti record in armi mentre si tagliava in altri settori, dalla sanità alla scuola”.