Roma, 18 dic. (askanews) – L’Inter vuole tornare ad alzare un trofeo dopo un anno di amarezze seguito allo storico scudetto della seconda stella. Per i nerazzurri la strada passa da due vittorie nelle prossime due partite, a cominciare dalla semifinale di domani contro il Bologna di Vincenzo Italiano, diventato negli ultimi anni una vera e propria bestia nera.
Cristian Chivu, però, predica concentrazione assoluta sul presente: “Vincere subito un trofeo per me non cambierebbe nulla, non sono a caccia di reputazione. Mi godo la crescita della squadra. Dall’inizio della stagione ci siamo promessi di giocare ogni partita con voglia e ambizione. Visto che siamo qui, anche se forse non lo meritiamo perché l’anno scorso non abbiamo vinto nulla, vogliamo giocarci tutto fino in fondo”.
Il tecnico romeno ha poi elogiato il gruppo: “È un piacere e un onore allenare questi ragazzi. Si sono messi in gioco nonostante difficoltà e amarezze. È un gruppo unito, affamato. Come staff abbiamo lavorato per riportare fiducia, autostima, passione e gioia per questo gioco, che a volte è meraviglioso e a volte bastardo”.
Sul piano pratico, Chivu non farà calcoli di formazione, anche se in caso di finale l’Inter avrebbe un giorno di riposo in meno rispetto a Milan o Napoli: “Non ci interessa. Anche Calhanoglu è recuperato e siamo pronti a giocarci le nostre possibilità al massimo”. Gestione delle energie che ha inciso anche sull’arrivo in Arabia Saudita, avvenuto con un giorno di ritardo rispetto agli anni precedenti: “Avrei voluto arrivare ancora più tardi, ma il viaggio è lungo. Inoltre qui abbiamo trovato freddo”.
Infine, il focus sull’avversario: “Il Bologna è una squadra scomoda per tutti, non solo per noi. Hanno energia e il loro modo di giocare può mettere in difficoltà chiunque”. E sugli scontri diretti: “Abbiamo battuto la Roma, ma per vincere bisogna sempre meritare. Nessuno regala nulla: l’importante è uscire dal campo a testa alta, sapendo di aver dato tutto”.

