Roma, 18 mag. (askanews) – “È stata un’edizione memorabile”. Il presidente della Federazione italiana Tennis e Padel traccia il bilancio degli Internazionali d’Italia, la più bella di sempre con la vittoria di Jasmine Paolini, la finale del doppio femminile e di Jannik Sinner. E ancora: “L’elezione del nuovo Papa sui maxischermi del Foro, la presenza del presidente Mattarella in tribuna, il trionfo di Jasmine, in attesa di Jannik. Siamo riusciti a raggiungere straordinari risultati anche a casa nostra, grazie a un grande tifo che altre volte ci aveva condizionato negativamente”. L’incasso della biglietteria, comunica Binaghi, è arrivato a 35,5 milioni, dai 29,1 del 2024: considerato che il botteghino produceva solo 1,9 milioni nel 2005, l’incremento nel ventennio è del 1765%. Gli spettatori paganti sono stati 390mila fino a oggi e chiuderanno a 392mila: praticamente raggiunto l’obiettivo di posizionarsi attorno a quota 400mila. La fame di tennis in Italia è stata assecondata dal progetto di estensione del site del torneo, da 12 a 20 ettari. “Abbiamo vinto la scommessa, ampliando le strutture e migliorando i servizi, anche con le aree relax che sono state molto apprezzate”, spiega Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute, titolare dell’area e partner della Fitp nell’organizzazione dell’evento.
Internazionali giunti al limite: L’ampliamento del Centrale porterà 2mila posti in più, per un totale di 45mila nell’arco delle due settimane. Mezzaroma aggiunge: “Il nuovo impianto sarà pronto a fine 2027, frutto di 60 milioni di investimenti di Sport e Salute, che si aggiungono ai 100 milioni che la presidenza del Consiglio ha investito per riqualificare tutta l’area del Foro Italico”. Roma vorrebbe diventare il quinto Slam: “C’è un monopolio che dura da oltre 100 anni – le parole di Binaghi – Trovo ingiusto che gli Slam siano quattro e sempre gli stessi e che i punti assegnati ai giocatori siano doppi rispetto ai Masters 1000. Così non si aiuta il tennis a crescere. Se continueremo a lavorare bene, credo che le occasioni per il salto non mancheranno. Non mi rassegno a essere secondo dietro al calcio e agli Slam. Oggi i campioni del mondo siamo noi, dentro il campo e a livello organizzativo”.
Open Economics ha stimato l’impatto sociale in 357 milioni (erano 258 nel 2023). Una torta che si compone così: 61% sportivi, 23% spettatori, 16% turisti. I benefici riguardano, in primis, la minor spesa sanitaria indotta dalla maggior pratica sportiva che una manifestazione del genere riesce a generare. E poi, dice Binaghi, “abbiamo campioni in campo e fuori dal campo. Sinner, Musetti, Paolini sono da esempio per le nuove generazioni”. Di conseguenza, lo Sgroi, cioè il ritorno dell’investimento, è molto elevato: 7,2. “Sarebbe più alto – punge il presidente federale – se non ci fosse l’odiosa esclusiva delle pay tv che arreca danni al nostro movimento”. L’impatto economico complessivo degli Internazionali è schizzato a 894,9 milioni, di cui 409,8 di impatto diretto, 331,4 indiretto e 153,6 indotto. “Tutto questo senza un euro di contributo pubblico. Ci stiamo avvicinando al traguardo di 1 miliardo di euro”, ancora Binaghi che ha ricordato come l’avanzo di gestione andrà su tre filoni: i proventi tv verranno spesi in acquisizione di diritti per il canale free SuperTennis; le risorse provenienti dall’estero (biglietteria e sponsor) saranno utilizzate per il progetto “Racchette in classe”; gli altri ricavi andranno in impiantistica e nell’azzeramento delle quote federale per i circoli affiliati che ormai sono 4465 (+47% rispetto al 2004). Tutti gli indicatori, d’altronde, mostrano il boom del settore. Quest’anno si sono registrati 57mila tesserati atleti in più, rispetto al 2024: +37mila per il tennis, +14mila per il padel, +5mila per il pickleball. “Dobbiamo tenere i piedi ben saldi per terra, dobbiamo continuare a lavorare perché abbiamo il dovere di sfruttare questo momento al meglio, in modo da rendere il tennis e gli altri sport della racchetta più forti di prima e in grado di durare più a lungo possibile”, chiosa Binaghi.