Roma, 17 nov. (askanews) – Un bis, dopo il successo del 2024, ma ogni anno è diverso. Jannik Sinner comincia così la conferenza stampa post vittoria delle Atp Finals: “Onestamente non voglio fare paragoni – dice – È stata una stagione incredibile. L’anno scorso è stata una stagione incredibile. Quest’anno ho raggiunto quattro finali del Grande Slam, sono venuto qui, ho vinto qui, ho avuto questa grande striscia di vittorie a fine anno, è fantastico. Ma soprattutto sento di essere un giocatore migliore rispetto all’anno scorso, e credo che questo sia l’aspetto più importante. Fa tutto parte del processo. Dico e credo sempre che, se continui a lavorare e cercare di essere un giocatore migliore, i risultati arriveranno. Quest’anno è andata così. Sinceramente, stagione incredibile, no? Tante, tante vittorie e non molte sconfitte. In tutte le sconfitte che ho avuto, ho cercato di vedere gli aspetti positivi e di evolvermi come giocatore”, ha raccontato in conferenza.
Un rapporto di grande rispetto tra lui e Alcaraz, nonostante una rivalità feroce in campo: “Ne abbiamo parlato un po’ anche con Darren (Cahill, ndr.). Ai suoi tempi i giocatori uscivano insieme a cena perché i team non erano così grandi. Era magari il giocatore più una persona. Si tendeva a stare più insieme. Ti aprivi di più, raccontavi storie negli spogliatoi. Credo che Carlos abbia grandi amici e anche io ho grandi amici fuori dal campo. Tendi ad avvicinarti un po’ di più alla squadra nazionale perché è normale. Passi più tempo con gli italiani. Ho anche altri giocatori con cui mi sento molto vicino: Jack Draper, Reilly Opelka, questo tipo di amicizie. Sento che sono amicizie sincere e che ci si trova molto bene insieme. Ma con Carlos è anche un po’ diverso per ragioni legate al campo. Abbiamo un ottimo rapporto, rivalità, chiamatela come volete. Sento che possiamo parlare di tutto comunque. Penso sia fantastico. Siamo buoni amici fuori dal campo. Ci rispettiamo in un modo molto sano. Anche i team, il mio team, va molto d’accordo con il loro. Credo ci sia una bella armonia. Nello stesso tempo, c’è anche il lavoro e tutto il resto dietro, ed è tutta una questione di equilibrio”.
Rivalità con Carlitos alla base della sua costante crescita tecnica: “Lui è un giocatore incredibile. Enormemente talentuoso. È difficile. Ogni punto te lo devi guadagnare nel modo giusto. Devi spingere oltre i limiti. Però sì, credo che il lavoro che abbiamo fatto sia stato molto positivo. Ovviamente, se non fosse così, non raggiungeresti questi risultati. Come dico sempre, dicembre è molto importante per me come giocatore e per il team perché ci si connette meglio, senza la pressione dei tornei, senza la fretta di andare da una parte all’altra. È molto importante non solo per l’etica del lavoro, ma per connettere ancora meglio tutto il team e capirci ancora meglio”.
Si è parlato di obiettivo Grande Slam nel 2026, ma Sinner frena: “Secondo me già si sbaglia a pensare a questa cosa. Inizi l’anno e subito c’è uno Slam e cerchi di andare il più lontano possibile. Ci sono le motivazioni, ma vai giorno dopo giorno. Pensare al grande slam al massimo puoi pensarci a fine stagione, se arriverà il momento. Non puoi pensarlo dall’inizio, è proprio un approccio sbagliato. Il tennis è anche un gioco, dobbiamo divertirci. Non ci penso, non ci voglio nemmeno pensare. L’obbiettivo è dare il mio meglio, il 100%, ma mettersi questa pressione addosso dall’inizio non ha senso. Non l’ho mai pensato e mai lo farò”.
E sulla Coppa Davis a cui non prenderà parte: “La seguirò, ma da lontano. Ho avuto tanto da fare. È impegnativa non solo in campo, ma anche fuori. Servirà un po’ di tempo per staccare”.

