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lunedì, 20 Ottobre, 2025
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Tennis, Sinner rinuncia alla Davis: "Decisione difficile"

Roma, 20 ott. (askanews) – Jannik Sinner è arrivato a Vienna con la consueta calma controllata di chi sa già dove vuole arrivare. Mercoledì farà il suo esordio all’ATP 500 contro Daniel Altmaier, in un torneo a cui è legato da ricordi precisi: fu uno dei primi a dargli fiducia, offrendogli una wild card quando ancora cercava di farsi spazio tra i grandi. Da allora, Vienna è diventata quasi una tappa simbolica, un punto di ritorno nella geografia del suo tennis.

Ma stavolta, la vigilia ha avuto tutt’altro tono. Il giorno del media day, la domanda non poteva che arrivare: la Coppa Davis, e la decisione di non rispondere alla convocazione per il 2025. Sinner non si è sottratto. “Ho vinto la Davis Cup due volte – ha detto -. Con il mio team abbiamo deciso così perché la stagione, alla fine dell’anno, è molto lunga e ho bisogno di una settimana extra di pausa per iniziare prima la preparazione. L’obiettivo è ripartire al meglio in Australia”.

Una risposta lucida, quasi chirurgica, che lascia intendere la priorità: la gestione del corpo, del tempo, della carriera. Un atleta che ragiona per cicli, non per emozioni. “Negli ultimi due anni non sono arrivato al top perché c’era poco tempo – ha aggiunto -. Quindi abbiamo preso questa decisione”.

È un Sinner maturo, forse più pragmatico, quello che parla a Vienna. E nonostante le polemiche che la sua rinuncia inevitabilmente accende, il tono resta sereno. Nessuna chiusura, solo un bisogno di equilibrio. “È una scelta difficile rinunciare alla Davis, ma averla vinta già due volte ha avuto il suo peso. L’importante è partire bene nel 2026: una settimana in più di preparazione può cambiare tutto”. Nel confronto con i media austriaci, Sinner ha parlato anche del Six Kings Slam, il ricco torneo esibizione in Arabia Saudita che ha vinto per la seconda volta. “Si sa perché si gioca lì, non è un segreto – ha ammesso -. Ma non bisogna perdere il motivo per cui si gioca: ho una grande passione per il tennis, mi diverto. L’Arabia Saudita è importante per il futuro: può darci molto, anche come base di tifosi. Lì hanno giocato i migliori per presentare il tennis nel modo migliore possibile. Tutto qui”.

A chi gli chiede del suo rapporto con la maglia azzurra e con il confine che separa l’Alto Adige dall’Austria, Jannik risponde con la consueta sobrietà: “Mi sento pienamente italiano”. Poi aggiunge un dettaglio affettuoso: “Sesto è a sei ore di macchina da qui. Questo torneo mi ha aiutato tanto: ho iniziato qui, due anni fa ho vinto, quindi per me è un evento speciale”.