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martedì, 6 Maggio, 2025
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Tennis, Tyra Grant, cuore italiano: "Che gioia il tifo per me"

Roma, 5 mag. (askanews) – “Alla fine il tennis è quello che mi ha appassionato di più, mi piace l’ambiente, e un giorno spero di giocare con la maglia della Nazionale”. Parola di Tyra Caterina Grant, diciassette anni, tennista, che ha scelto l’Italia come bandiera sotto la quale giocare nonostante sia statunitense figlia di un cestista come il padre Tyrone. “Sono cresciuta in Italia, parlo questa lingua, i miei amici sono quasi tutti italiani. Mi è sembrata la decisione giusta ed è arrivata con un tempismo perfetto. Poter giocare a Roma come primo torneo da italiana è davvero bellissimo” spiega. Risponde con scioltezza masticando l’americano ai giornalisti Usa che si stupiscono di questa decisione: “Mio padre? Ha avallato questa scelta ma non lo frequento tantissimo, lui sta in America e lo vedo molto meno rispetto a quando ero bambina”. In Italia Tyra Caterina (“Ma Caterina è il mio secondo nome, quello di mia nonna, tutti mi chiamano Tyra”) è cresciuta tennisticamente all’Accademia di Riccardo Piatti. Lì ha anche “convissuto” con Jannik Sinner: “Quando sono arrivata lui era più grande, aveva 17 anni, però lì all’Accademia si vive tutti insieme, un po’ come una grande famiglia”. Dell’Italia ama tutto: “La cultura, il cibo, la struttura delle città. A volte da piccoli si ha un po’ il sogno degli Usa, ma quando ero là l’Italia mi mancava tantissimo”. Se però dovesse prendere qualcosa dall’America sa bene cosa scegliere: “Sicuramente il modo di vivere lo sport, l’approccio che hanno verso l’attività fisica a tutti i livelli. Ma vedo che qualcosa si sta muovendo anche qui, e sono contenta”. — Episodi di razzismo, a differenza di quanto successo ad altre atlete azzurre di colore, non ne ha mai vissuti: “È un tema molto importante e delicato – dice scegliendo con cura le parole -, a livello personale per fortuna non ho mai vissuto nessuna brutta esperienza, non sono mai stata presa di mira”. A Roma sente già tutta l’attenzione su di sé ma non sente la pressione, sta vivendo tutto con gioia: “Sono qui a Roma da una settimana, ho provato un po’ di campi ma il sogno, naturalmente, è giocare sul Centrale. Sono giovane, non sento la pressione di fare subito risultato, al momento mi godo l’amore della gente e questo bellissimo tifo per me”.