Roma, 7 nov. (askanews) – Il 43esimo Torino Film Festival – che si terrà dal 21 al 29 novembre sarà nel segno dell’amore per il cinema puro. Niente serie tv in programma, ha rivendicato il direttore artistico Giulio Base, al suo secondo festival, presentando la nuova edizione a Roma, all’Acquario Romano. Come l’anno scorso 120 titoli, 23 in anteprima mondiale, frutto di una “cernita accurata” tra 6.000 arrivati da tutto il mondo ha detto Base.
Il TFF 2025, che si tiene sotto l’egida del Museo Nazionale del Cinema, presieduto da Enzo Ghigo e diretto da Carlo Chatrian, aprirà il 21 al Teatro Regio con “Eternity” di David Freyne in anteprima italiana, commedia che porta il pubblico in un aldilà in cui ogni anima ha sette giorni per scegliere con chi condividere la propria vita eterna. Co-conduttrice della cerimonia di apertura e di chiusura sarà Laura Chiatti.
Sarà un’edizione molto al femminile, sempre nel rispetto dell’identità del festival, di anteprime e autori originali, con numerosi ospiti del cinema europeo e molto al femminile, ha spiegato il direttore artistico: dei 16 titoli in concorso, 10 sono di registe donne e le presidenti delle giurie sono tre donne: Ippolita di Majo, Giovanna Gagliardo e Lina Sastri. Tra i temi più ricorrenti nei film di questa edizione, ci sarà quello dell’infanzia.
Tornano le tre sezioni di concorso, lungometraggi, documentari e cortometraggi, e le tre non competitive, Fuori concorso, Zibaldone e Retrospettiva, dedicata a Paul Newman. Dodici i premi, le Stelle della Mole, che porteranno star e ospiti a Torino, come Spike Lee, Vanessa Redgrave, Franco Nero, Juliette Binoche, Daniel Bruhl, James Franco, Terry Gilliam, Claude Lelouch, Aleksandr Sokurov, Hanna Schygulla, Jacqueline Bisset, solo per citarne alcuni. Tra gli italiani, Stefania Sandrelli, Sergio Castellitto, Barbara Bobulova, Fortunato Cerlino, Pilar Fogliati.
Tra i film in concorso, l’italiano “Il protagonista” di Fabrizio Benvenuto ed “Eva” di Emanuela Rossi. Ricche le sezione Zibaldone e il Fuori Concorso, con titoli che vanno da “Highest 2 Lowes” di Spike Lee, al palestinese “The Teacher” di Farah Nabulsi a “Billy Knight” di Alec Griffen Roth, fino agli italiani “Vita mia” di Edoardo Winspeare, “Zorro” di Sergio Castellitto, “Strike – Figli di un’era sbagliata” di Gabriele Berti, Giovanni Nasta, Diego Tricarico e “Separazioni” di Stefano Chiantini.
“Le opere concepite per la sala sono il cuore del festival – ha aggiunto Base – tutto è pensato per il mio amore per il cinema ed è legato al cinema, anche gli incontri con le star”.

