Transizione ecologica. Ci riusciremo?

Secondo gli analisti di DNV GL per mantenere l’aumento della temperatura mondiale sotto 1,5 gradi, dovremmo replicare il calo emissivo del 2020, praticamente ogni anno.

A chi vi pone la domanda: “Cosa si può fare da subito per favorire gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi?”. La risposta, più banale ed appropriata,  non può che essere quella di diminuire gli inquinanti presenti nell’aria.

Stile di vita e mobilità incidono sulla decarbonizzazione.  E questo è un fatto assodato. Come altro fatto assodato è che non si può più difendere modelli energetici vecchi e inquinanti.

Già lo scorso anno, a seguito delle restrizioni agli spostamenti e alle attività produttive causate dalla pandemia di Covid-19, abbiamo potuto notare come le emissioni di anidride carbonica si siano effettivamente abbassate  fino a farci tornare ai livelli giornalieri globali del 2006.

Ma se il lockdown planetario ha contributo a ridurre fortemente le emissioni di molte sostanze inquinanti e di gas serra (in particolare anidride carbonica) nell’atmosfera, l’impatto sulle concentrazioni stabili di CO2, già presenti nell’aria accumulatesi in anni di emissioni, è stato pressoché nullo.

Secondo gli analisti di DNV GL per mantenere l’aumento della temperatura mondiale sotto 1,5 gradi, dovremmo replicare il calo emissivo del 2020 praticamente ogni anno.

Inoltre, questa esperienza ci ha fatto comprendere come non siano sufficienti, per quanto meritevoli, le azioni individuali per contrastare l’impatto sul clima.  E ci ha indicato come sia necessario imporre delle azioni “strutturali” di grande impatto.

Quindi non possiamo lasciare alla bontà dei singoli individui la sensibilizzazione ambientale.

Servono azioni più stringenti. Bisogna poter regolare tutti i principali settori delle società moderne, dall’economia all’ambiente. Bisogna incentivare la mobilità sostenibile, lo smart working (incentivando con specifici finanziamenti le aziende che ne fanno un uso massivo) e  la trasformazione digitale. Bisogna continuare, senza ambiguità, a seguire una linea di una decarbonizzazione sempre più rigorosa. Dare il via libera all’innovazione per accelerare la transizione, applicando politiche di innovazione mirate e accelerando la diffusione delle tecnologie. Riorganizzare il sistema finanziario in linea con i rischi climatici di lungo termine e le opportunità, ovviando agli incentivi distorti.

E seppur questo obbiettivo sarà impegnativo da raggiungere, non possiamo farci scappare dalle mani la lezione, unica positiva, che il covid ci ha lasciato.