Roma, 20 ago. (askanews) – “E’ molto positivo ciò che è accaduto a Washington. Intanto perché a tutti, anche agli americani, è sempre più chiara la realtà sul campo. E poi perché gli europei si sono coordinati, hanno costruito una linea comune e deciso di percorrerla tutti assieme. Non mi sembra poco”. Lo afferma il ministro della Difesa Guido Crosetto commentando, in un’intervista a Repubblica, i risultati del vertice di lunedì alla Casa Bianca tra il presidente Usa Donald Trump, quello ucraino Volodymyr Zelensky, i leader dei pricipali Paesi europei e il segretario generale della Nato Mark Rutte.
“La linea – spiega il ministro – è quella di garantire la sicurezza dell’Ucraina. Non era un impegno scontato, soprattutto da parte degli Stati Uniti. Ora si fa sempre più strada l’ipotesi di Meloni su un meccanismo basato sull’articolo 5. È una delle possibili soluzioni e non è incompatibile con quella dei Volenterosi. Si possono realizzare entrambe”. Il meccanismo, ha proseguito Crosetto, si basa su “un impegno di sicurezza che si assumerebbero le nazioni. L’idea di Meloni, discussa anche ieri, è che possa essere la Nato, come alleanza difensiva, ad assicurare a un Paese esterno come l’Ucraina la sua protezione. In alternativa, potrebbero impegnarsi a farlo singole nazioni. Si sceglierà il meccanismo migliore. Di certo, con la Nato, si garantirebbe una deterrenza superiore”.
In sostanza, aggiunge Crosetto, sarebbe la Nato a difendere l’Ucraina senza che Kiev aderisca, “con ciò che prevede l’articolo 5, e cioè la difesa aerea, navale e terrestre dell’alleanza”.
Secondo il ministro della Difesa Putin potrebbe accettare questo schema “perché l’Ucraina non entrerebbe nella Nato, con tutto ciò che comporta esserne membro. La Nato interverrebbe solo per difendere da un’aggressione. E poi, per molte altre ragioni. Non ultima quella che in Russia sia ciò che resta di opinione pubblica, sia gli oligarchi ed il mondo produttivo, premono per eliminare le sanzioni e riaprire rapporti. Poi, perché otterrebbe uno spazio politico e di influenza superiore. Almeno formalmente, tratta da pari con gli Stati Uniti recuperando un ruolo da superpotenza, riacquisendo influenza nel vecchio continente e comprando tempo. Non dimentichiamo che nei calcoli russi quella Ucraina doveva essere una guerra lampo”.
Sull’idea di Francia e Regno Unito, che vorrebbero inviare truppe di volenterosi sul terreno sostenendo che l’articolo 5 potrebbe non bastare, Crosetto sottolinea: “Vediamo” prima “le condizioni della tregua. Una di queste, se i russi accetteranno l’articolo 5, potrebbe essere quella di non avere truppe di altri paesi, per di più europei, in Ucraina. Per noi, qualcosa che riprenda l’articolo 5 pare una protezione adeguata. E non permette ai russi di dire: mandate truppe ai confini, state provocando di nuovo”.
In ogni caso, “quando ci saranno tutte le condizioni, decideremo” come Italia “cosa fare. Ad oggi la proposta sul campo che ha più peso è quella di Meloni. La partecipazione dell’Italia al tavolo di Washington non era scontata. E penso sia più un riconoscimento a Giorgia, che al Paese”.