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mercoledì, 13 Agosto, 2025
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Ucraina, Meloni "apprezza" Trump ma invoca unità d’intenti con l’Europa

Roma, 13 ago. (askanews) – A pochi giorni ormai dal vertice di Anchorage, in Alaska, fra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump e quello della Federazione russa Vladimir Putin l’Italia precisa la sua collocazione sullo scacchiere internazionale affinando la sintonia con i partner europei di fatto guidati dai cosiddetti “volenterosi”, i paesi maggiormente determinati a mantenere intatto, se non a intensificare, il sostegno finanziario e militare all’Ucraina. È la nota ufficiale di palazzo Chigi a riassumere l’attivismo della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che pur senza staccare del tutto dalla sua vacanza estiva, “ha partecipato oggi, insieme ai leader di Ucraina, Finlandia, Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, dell’Unione Europea e della Nato, a una telefonata con il presidente Trump” che è stata preceduta “da un coordinamento europeo, sempre a livello leader” e seguita “dallo svolgimento di una nuova riunione della Coalizione dei volenterosi”.

Nella nota della Presidenza del Consiglio si ribadisce, oltre allo scontato “apprezzamento per gli sforzi profusi” dall’inquilino della Casa Bianca, anche la necessità di “una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina”: è questa la preoccupazione diffusa in Europa, che quindi Meloni fa sapere di condividere, ovvero che gli accenni di Washington a possibili “scambi di territori” vadano di fatto a certificare l’amputazione già avvenuta sul campo del territorio dell’Ucraina pre-invasione. La premier, viene sottolineato, ha “accolto con favore la partecipazione americana, con il vicepresidente Vance, alla riunione della Coalizione dei volenterosi, nel solco di quanto avvenuto per la prima volta a Roma a margine della Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina di luglio”.

Mentre nelle indiscrezioni che circolano a livello internazionale si inizia a intravedere un possibile allentamento delle tensioni con Mosca, il Governo italiano comunica la sua fedeltà alla linea di una necessaria unità di vedute fra Bruxelles, Londra e Washington e questa è infatti la lettura che viene accreditata della giornata odierna. “Dalla discussione – si legge nel comunicato di palazzo Chigi – è emersa una forte unità di vedute nel ribadire che una pace giusta e duratura non può prescindere da un cessate il fuoco, dal continuo sostegno all’Ucraina, dal mantenimento della pressione collettiva sulla Russia, anche attraverso lo strumento delle sanzioni, e da solide e credibili garanzie di sicurezza ancorate al contesto euroatlantico”. Per questo la presidente Meloni “si è detta molto soddisfatta dall’unità di intenti e dalla capacità di dialogo che l’Occidente sta dimostrando di fronte a una sfida fondamentale per la sicurezza e la difesa del diritto internazionale”.

La palla, secondo Roma, non sta nel campo occidentale: “È ora il momento di vedere – conclude infatti il resoconto ufficiale della giornata di contatti internazionali della premier – quale sarà, in Alaska, l’atteggiamento della Russia che finora non ha inteso fare alcun significativo passo in avanti”. Con Putin però sarà Trump a confrontarsi in Alaska venerdì, certamente su un quadro di questioni più ampio rispetto al solo conflitto russo-ucraino attorno al quale ruotavano le discussioni odierne. E sarà quello il vero banco di prova per l’unità di intenti del campo occidentale rivendicata dall’Italia su una posizione che sembra al momento più vicina a quella del “volenterosi” che a quella di chi, come Trump, ha scommesso sulla sua personale capacità di mettere fine alla guerra.