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venerdì, 21 Novembre, 2025
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Ucraina, Salvini: non spetta a Bruxelles dire se va bene piano Trump

Roma, 21 nov. (askanews) – “Le notizie di queste ultime ore sono molto più importante di questa discussione” sul voto italiano per inviare ulteriori armi a Kiev. Lo ha detto a Radio 24 il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, parlando della bozza di un piano di pace per il conflitto russo-ucraino elaborato dagli Stati Uniti “un accordo in 28 punti su cui lo stesso Zelensky dice: ‘Ne parlerò con Trump, ragioneremo punto per punto’. Mi sembra di tornare ai giorni del conflitto tra Israele e Hamas, con la prima bozza di Trump che veniva , irrisa, derisa, boicottata. C’era la Flotilla e i pro Pal che bloccavano l’Italia”.

“Oggi seppur con un filo sottile, la tregua tiene”. Quanto al contenuto del piano statunitense, se penalizza o meno Kiev “lasciamolo decidere all’Ucraina e non a Bruxelles”, ha osservato il vicepremier, “se Zelensky, che è parte in causa dice: ‘Parliamone’, se i russi dicono ‘Parliamone’ e se gli americani ci stanno lavorando, non penso che spetti a Bruxelles, Parigi o Berlino di boicottare e fermare. Quindi conto che non serva più parlare di nuove armi, perché il conflitto sarà cessato, per il bene dei ragazzi che oggi stanno morendo al fronte, mentre è emerso uno scandalo con 100 milioni di dollari di presunta corruzione, due ministri licenziati, bagni d’oro, ville all’estero, conti segreti all’estero di uomini vicinissimi a Zelenski…”

“Abbiamo sempre votato – ha precisato comunque il leder della Lega – qualsiasi tipo di aiuto all’Ucraina, aspettiamo di vedere se la pace a cui sta lavorando Trump arriverà in porto: siccome si parla dell’anno prossimo è inutile commentare oggi quello che spero sia la fine della guerra tra Ucraina e Russia”.