Roma, 20 feb. (askanews) – Quelle di Donald Trump nei confronti del presidente Volodymyr Zelensky sono state “parole forti” ed “evidentemente c’è qualche crepa tra Trump e Zelensky e questa sta emergendo”. E’ quanto ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio 24.
“Lo scontro verbale” tra i due presidenti, ha sottolineato il ministro, “non tocca l’Europa” ma “dobbiamo fare in modo che la situazione si calmi e non dobbiamo entrare noi in una polemica”. “Certamente non sono parole, non è un linguaggio che ci appartiene”, ha insistito Tajani, “però ripeto il nostro interesse è quello che l’Europa sia unita e in una situazione complicata come l’attuale dobbiamo assolutamente tenere i nervi saldi e essere sempre a testa alta sia con gli Stati Uniti sia con la Russia per affrontare e risolvere il problema delicatissimo della costruzione di una pace duratura”. “Poi le schermaglie ci sono e ci saranno, siamo abituati al linguaggio della nuova amministrazione americana”, ha commentato.
Volodymyr Zelensky “è stato eletto” ed “è sempre stato sostenuto dagli americani, era sostenuto anche dall’amministrazione Trump”. “Io ricordo che fu l’amministrazione Trump, la vecchia amministrazione Trump, a portare Zelensky in Europa attraverso l’ambasciata a Bruxelles, quindi ripeto non so quali motivi abbiano spinto Trump a usare parole così dure, probabilmente non ha gradito la reazione di Zelensky all’incontro che c’è stato in Arabia Saudita tra americani e russi”, ha commentato.
Infatti, ha ricordato ancora Tajani, “Zelensky ha annullato la sua visita in Arabia Saudita e quindi probabilmente c’è stata una tensione, ma credo che adesso noi dobbiamo non farci prendere dalla cronaca, cioè dallo scontro verbale, ma dobbiamo invece lavorare per raggiungere l’obiettivo che è quelloádellaápace”, ha ribadito.