Roma, 13 nov. (askanews) – Unione europea in stallo sulla direttiva sulla (ulteriore) tassazione dell’energia. Quella che vorrebbe imporre nuovi rincari delle aliquote sul gas e alla quale l’Italia si è opposta in maniera netta. Secondo la presidenza di turno della Ue – fino a fine anno occupata dalla Danimarca – vi sono spinte in sensi opposti da parte dei Paesi e se si asseconda una parte si scontenta l’altra. Al punto che difficilmente in questo quadro si intravede una strada per procedere.
“Abbiamo lavorato duramente per delineare un compromesso. Abbiamo tenuto conto di molte delle preoccupazioni espresse. Ma ora se ci muoviamo a favore di un lato perdiamo consensi dall’altro”, ha spiegato il ministro degli Affari economici danese, Stephanie Lose. “A questo punto è diventato molto difficile trovare una possibile strada avanti sulla direttiva tassazione”.
Quanto all’ipotesi di una nuova analisi di impatto, “io stessa sono una fan delle valutazioni dei impatto, ma non sono certa che farebbe alcuna differenza. Perché – ha concluso – ci sono diverse questioni e aspettative che si muovono in direzioni opposte da parte dei Paesi”.
Nel corso dei lavori, oggi a Bruxelles, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ha ribadito la posizione contraria dell’Italia all’aumento delle aliquote su gas e Gnl, anche nell’ultima versione rivista.
La proposta iniziale risale al luglio del 2021 “in un contesto economico e geopolitico molto diverso da quello di oggi – ha ricordato Giorgetti -. Nella congiuntura attuale è prioritario preservare l’economia europea. L’Italia risente in modo significativo degli elevati prezzi dell’energia, in particolare del gas naturale, anche a seguito dell’uscita dalle forniture russe, che è fondamentale che il nostro sistema industriale”.
“Occorre quindi lavorare per una soluzione ragionevole della proposta, che tenga pienamente in considerazione la situazione degli Stati membri. L’ultimo testo di compromesso della presidenza rappresenta un passo nella giusta direzione, tuttavia – ha concluso Giorgetti – per noi rimangono ancora alcuni aspetti più problematici che non ci permettono di aderire a tale proposta”. Tra questi il fatto che le aliquote restano comunque troppo elevate.

