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Ue, Meloni: è un momento complesso, Consiglio europeo decisivo

Roma, 18 mar. (askanews) – “Siamo alla vigilia di un Consiglio europeo che cade in un momento estremamente complesso per le dinamiche globali e allo stesso tempo decisivo per il destino dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. “La mia speranza – ha aggiunto Meloni – è che questo dibattito ci trovi tutti consapevoli del tempo grave che stiamo
attraversando e che, pur nel rispetto delle posizioni, si possa ragionare insieme per prendere le scelte migliori per la nostra nazione, con il senso di realtà e responsabilità che si deve a questo momento”.

“La competitività – ha poi proseguito la presidente del Consiglio – può essere considerato un concetto astratto ma vuol dire la possibilità per i nostri figli di trovare lavori qualificati e ben remunerati senza dover lasciare la propria nazione. Competitività vuol dire
per gli Stati nazionali poter offrire servizi sociali adeguati e sempre migliori ai cittadini. Competitività significa, allargando la prospettiva, disporre dei mezzi e delle risorse necessarie non
solo a non dipendere da altri, ma anche a poter difendere i nostri valori e la nostra visione a livello internazionale”.

Sulla questione dei dazi “sono personalmente convinta che si debba usare concretezza e pragmatismo per cercare un possibile terreno di intesa” ed evitare una guerra “che non servirebbe a nessuno né agli Usa né all’Europa. Non sarebbe saggio cadere nella tentazione di rappresaglie che diventano circolo vizioso” e “in cui tutti perdono”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia
Meloni, durante le comunicazioni in Senato in vista del prossimo Consiglio europeo. “Non sono certa che sia buon affare rispondere a dazi con altri dazi, spenderemo le energie dell’Italia per soluzioni di buon senso guidate più che dall’istinto dalla logica di reciproco rispetto”, ha aggiunto. La premier ha affrontato anche il tema migranti, sottolineando in particolare la nuova direzione presa dal governo: “Non dimentico, ovviamente, il nostro impegno sulle soluzioni innovative. Tra queste c`è, in prima battuta, il Protocollo Italia-Albania, che il Governo è determinato a portare avanti, anche alla luce dell`interesse e del sostegno mostrato da sempre più nazioni europee. Anche qui, al di là della propaganda, è chiaro a tutti che se nella nuova proposta di Regolamento si propone di creare centri per i rimpatri in Paesi terzi, è grazie al coraggio dell`Italia che anche su questo ha fatto da apripista”. Meloni è poi intervenuta sulle questioni internazionali più difficili sul campo, Medio Oriente, Ucraina e rapporti con la Russia. In primo luogo la premier ha commentato i nuovi raid israeliani: “Seguiamo con grande preoccupazione la notizia della ripresa dei combattimenti a Gaza che mette a repentaglio gli obiettivi ai quali tutti lavoriamo, il rilascio degli ostaggi, di tutti gli ostaggi, e una fine permanente dell’ostilità così come il ripristino di una piena assistenza umanitaria nella Striscia. E voglio riportare a questo Parlamento la gratitudine espressa ieri da Re Abdullah II di Giordania per il fondamentale contributo italiano all’iniziativa da lui promossa di un corridoio aereo per garantire aiuti umanitari nella striscia di casa”. “Detto ciò – ha proseguito – l’Italia accoglie con favore il piano di ricostruzione presentato al vertice del Cairo lo scorso 4 marzo dai Paesi Arabi, per poter muovere verso una sua applicazione nella prospettiva più ampia di una pace stabile e duratura e della soluzione politica a due stati è però necessario che Hamas rilasci gli ostaggi e deponga le armi”. Sull’altro fronte la premier ha ribadito la posizione dell’Italia: “Sosteniamo gli sforzi del presidente Donald Trump” per una soluzione della guerra in Ucraina. E “il sostegno al popolo ucraino non è mai stato in discussione”, “lo facemmo senza tentennamenti” quando scoppiò la guerra “e a distanza di oltre tre anni quella scelta è rimasta immutata, non solo per Fratelli d’Italia, ma per l’intera coalizione di governo, questo impegno lo rivendichiamo davanti al mondo, siamo una nazione che rispetta i propri impegni internazionali e proprio per questo il suo parere conta”. Ma – ha sottolineato la premier – l’invio di truppe in Ucraina “non è mai stato all’ordine del giorno” e “l’invio di truppe europee proposto da Gran Bretagna e Francia è una proposta molto complessa, rischiosa e poco efficace”. Invece “l`Italia considera la proposta di cessate il fuoco elaborata a Gedda l’11 marzo il primo passo in direzione di una pace giusta e duratura, per costruire garanzie di sicurezza solide ed efficaci per l’Ucraina, per l’Europa nel suo complesso e per gli stessi americani che non possono permettersi di siglare un accordo di pace violabile”,  ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle sue comunicazioni in aula al Senato in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. Il passo compiuto fra Stati Uniti e Ucraina consente, ha spiegato la premier, di “rimettere ora la responsabilità di una scelta in capo alla Russia, dalla quale attendiamo concreti e rapidi passi nella stessa direzione”. “Sono ore delicate – ha sottolineato ancora Meloni – e bisogna astenersi dal commentare ogni singola dichiarazione dei protagonisti sul campo e invece lavorare sul piano diplomatico”.  Infine, Meloni ha sottolineato, “siamo al fianco del presidente Mattarella ogni qualvolta viene attaccato per la sola ragione di aver ricordato chi sono aggressori e aggrediti”.