Roma, 17 dic. (askanews) – La frase è buttata lì, alla fine della replica alla Camera, rivolta direttamente agli “italiani che dovessero guardarci da casa”: “Chiedetevi perché l’opposizione ha bisogno di mentire”. E’ il mood con cui la premier, Giorgia Meloni, sceglie di rispondere alle critiche dei partiti della minoranza durante le comunicazioni in Parlamento in vista del Consiglio UE e su quello che il ministro Tommaso Foti definisce “come uno dei più difficili Consigli europei degli ultimi anni”. Da sciogliere c’è il nodo, complicato sia dal punto di vista giuridico che soprattutto politico, dell’uso degli asset russi congelati.
Ma come sempre il confronto va anche oltre i temi strettamente legati alle materie che da domani (e da stasera con riunioni informali) saranno al centro delle interlocuzioni dei leader a Bruxelles. Pur con le dovute differenze, determinate dal contesto più ‘istituzionale’, si tratta di fatto di una coda dei botta e risposta a distanza seguiti all’intervento con cui Giorgia Meloni ha chiuso Atreju. Un discorso particolarmente irridente nei confronti delle opposizioni, a cominciare da Elly Schlein. Anche questa volta il duello con la segretaria dem avviene a distanza, anche se a dettare i tempi in questo caso è proprio la liturgia parlamentare delle comunicazioni. A Montecitorio Giorgia Meloni parla in replica prima che a prendere la parola in dichiarazione di voto siano proprio Schlein, la grande assente alla manifestazione di Fdi, e Giuseppe Conte. E così, se la segretaria dem l’aveva accusata di non fare i conti con il “frigorifero vuoto” degli italiani, la presidente del Consiglio replica che è “irresponsabile” raccontare l’Italia “come se fosse un paese che ha masse di persone denutrite o sottonutrite per mancanza di derrate alimentari”. Stesso aggettivo che viene usato, questa volta contro Meloni, dal leader del M5s, Giuseppe Conte. “Dopo le firme irresponsabili messe senza passare da un voto degli italiani sul riarmo stia attenta alle firme che mette a nome degli italiani sugli asset russi. E’ pericolosissimo”, dice l’ex premier. In tema cibo anche lo scontro con il leader di Italia viva. “Mentre lei si entusiasma perchè la cucina italiana è patrimonio mondiale dell’Unesco ha notato che il costo degli alimentari è aumentato?”, “ecco – dice Matteo Renzi – io credo che il kebab sta a Giorgia Meloni come le brioche stavano a Maria Antonietta”.
Ma è proprio sul nodo delle trattative di pace in Ucraina e sull’uso dei beni di Mosca congelati che i toni del braccio di ferro si fanno più accesi. Elly Schlein, d’altra parte, ha gioco facile a ricordare il sostegno dato dalla portavoce del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov alle parole del leader della Lega, in particolare a quel riferimento sul fatto che nemmeno Napoleone e Hitler siano stati in grado di battere la Russia. “Matteo Salvini – chiede Schlein – è ancora il vicepresidente o ambisce a fare il portavoce di Mosca?”.
In più occasioni le opposizioni chiedono conto alla presidente del Consiglio delle differenze di vedute all’interno della maggioranza su un tema così strategico come quello del supporto a Kiev. Conte ironizza sulla scelta di parlare di “sostegno multidimensionale” all’Ucraina nella risoluzione di maggioranza per non toccare esplicitamente il tema delle armi. “Ipocriti”, accusa il leader M5s. La premier ammette l’esistenza di un “dibattito” interno, ma minimizza e, soprattutto, fa leva sul fatto che, per l’ennesima volta, il centrodestra sia riuscito – a differenza del ‘campo avverso’ – a presentare un unico testo. “Per votarla insieme non ci avete scritto niente. È facile così”, chiosa la segretaria dem. La premier, con sarcasmo, insiste invece sul fatto che le opposizioni abbiano presentato sei risoluzioni differenti. “Del resto – rileva – non vi riuscite a chiarire neanche se siate alleati oppure no”, “mi rendo conto che sulla politica estera la cosa sia ancora più complessa”.

