Roma, 24 apr. (askanews) – La Commissione europea che da mesi lancia propositi di semplificazione delle regole e della burocrazia, ha presentato una serie di proposte su immatricolazioni di auto e veicoli e sulla sicurezza stradale che apparentemente non si muovono esattamente in quella direzione.
L’organismo comunitario vuole infatti introdurre “controlli tecnici periodici per i veicoli elettrici, nuovi test per i sistemi di sicurezza elettronica e metodi avanzati di controllo delle emissioni per individuare i veicoli ad alte emissioni”, secondo quanto recita un comunicato. Bruxelles vuole inoltre creare l’obbligo di “controlli tecnici annuali per le autovetture e i furgoni di età pari o superiore a dieci anni, responsabili – secondo la Ue di una quota sproporzionata di emissioni nocive”.
Il tutto nell’ambito di una revisione complessiva delle norme Ue in materia di sicurezza stradale e immatricolazioni intervenendo su tre direttive applicabili ai controlli tecnici sui veicoli, all’immatricolazione dei veicoli e ai controlli su strada dei veicoli commerciali.
Secondo Bruxelles le sono obsolete e non più adeguate a tenere il passo con i rapidi progressi nella tecnologia dei veicoli, “con la crescente preoccupazione per l’inquinamento e con i persistenti problemi di sicurezza stradale. Le nuove norme daranno priorità alla sicurezza stradale e alla qualità dell’aria – si legge – con particolare attenzione all’adattamento alle tecnologie emergenti quali i veicoli elettrici e i sistemi avanzati di assistenza alla guida”.
L’Ue vuole anche creare migliori controlli contro la manomissione fraudolenta del contachilometri. Infine, la Commissione propone di introdurre “la carta di circolazione digitale come nuovo standard e di semplificare la condivisione transfrontaliera dei datimi gliorando lo scambio elettronico di dati di immatricolazione dei veicoli tra gli Stati membri”.
Secondo Bruxelles con questi cambiamenti si potrebbero prevenire circa 65.000 feriti gravi e 7.000 mostri nei prossimi 25 anni. Le proposte saranno ora esaminate dal Parlamento europeo e dal Consiglio.