12.5 C
Roma
mercoledì, 3 Dicembre, 2025
HomeAskanewsUltimo saluto a Pietrangeli: campioni e istituzioni in chiesa

Ultimo saluto a Pietrangeli: campioni e istituzioni in chiesa

Roma, 3 dic. (askanews) – A poche ore dalla commemorazione sulla terra rossa del campo a lui dedicato al Foro Italico, Roma ha dato l’ultimo saluto a Nicola Pietrangeli con un funerale in forma privata nella Chiesa della Gran Madre di Dio a Ponte Milvio. A celebrare la funzione è stato Don Renzo Del Vecchio, lo stesso che poco prima aveva guidato la preghiera sul centrale: “Amava avere l’ultima parola e finalmente potrà dirla al Signore”, ha detto nell’omelia, ricordando l’uomo prima che il personaggio. “Ho pensato a lui nei momenti di solitudine e di paura… La sua ironia? Una qualità delle persone intelligenti. Me lo immagino mentre incontra il più grande di tutti, e magari trova qualche difetto anche a Gesù Cristo”.

Nel silenzio raccolto della chiesa ha parlato anche Giovanni Malagò, presidente del Coni, visibilmente emozionato: “Sono andato a trovarlo sabato pomeriggio, all’ultimo. Mi ha detto: ‘Per me resterai sempre Giovannino'”.

Tra i primi ad arrivare a Ponte Milvio c’era il principe Alberto di Monaco, amico di Pietrangeli da decenni: “Era un uomo splendido. Tenevo molto a essere qui, sono molto emozionato”. Poco dopo è giunto Fabio Fognini: “È un giorno triste per lo sport italiano. Con Nicola ho avuto un rapporto bellissimo, mi ha trasmesso il valore della maglia azzurra. Ci mancherà il suo stile giocoso, la sua persona. Per il nostro tennis è stato anche un parafulmine”.

All’uscita, Gianni Rivera ha ricordato Pietrangeli con il sorriso: “Mi disse: ‘Sei stato fortunato che tra calcio e tennis io abbia scelto il tennis…’. È stato davvero un grande numero dieci”.

La chiesa era gremita di volti noti dello sport e delle istituzioni: il ministro per lo Sport Andrea Abodi, i presidenti del Coni e del Cip Luciano Buonfiglio e Marco Giunio De Sanctis, Adriano Panatta, Franco Carraro, Mario Pescante, Licia Colò. Tutti riuniti per l’ultimo abbraccio al primo grande campione del tennis italiano, scomparso “in punta di piedi”, come ha detto il presidente Binaghi, lasciando un vuoto profondo nel suo mondo e nel cuore di chi lo ha conosciuto.