Roma, 16 set. (askanews) – Il portavoce della Protezione civile di Gaza, Mahmoud Bassal, ha dichiarato all’Afp che i bombardamenti hanno continuato “intensamente in tutta la città di Gaza City” nella notte, aggiungendo che “il numero di morti e feriti continua ad aumentare”. “Ci sono morti, feriti e dispersi sotto le macerie in seguito ai raid aerei israeliani che hanno preso di mira un complesso residenziale vicino a piazza al Shawa a Gaza”, ha affermato, descrivendolo come “un grave massacro”.
“Gaza sta bruciando. Le Idf stanno colpendo con pugno di ferro le infrastrutture terroristiche e i soldati delle Idf stanno combattendo coraggiosamente per creare le condizioni necessarie per il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas”, ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz.
L’aviazione militare israeliana ha colpito oltre 850 obiettivi e “centinaia di militanti” a Gaza City nell’ultima settimana, in preparazione a un’offensiva di terra nella zona iniziata la scorsa notte. Lo ha fatto sapere l’esercito dello stato ebraico In un comunicato, le Idf (Forze di Difesa Israeliane) hanno annunciato di aver iniziato una “vasta operazione di terra in tutta Gaza City” con l’obiettivo di “raggiungere gli scopi della guerra nella Striscia di Gaza”, tra cui la sconfitta di Hamas e la liberazione degli ostaggi. “L’attività delle truppe è iniziata secondo il piano operativo ed è destinata ad ampliarsi in base alla valutazione della situazione”, ha aggiunto l’esercito.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu questa mattina, dal tribunale dove era chiamato a testimoniare nell’ambito del suo processo per corruzione, ha confermato la notizia che ieri sera a Gaza l’esercito ha avviato un'”operazione su larga scala” nella Striscia di Gaza, che di fatto segna l’inizio dell’operazione di terra per la presa di Gaza City che lo Stato ebraico ha promesso di conquistare. L’emittente qatara al Jazeera, presente a Gaza, ha riportato un ultimo bilancio di 48 morti dopo gli intensi bombardamenti della notte scorsa che hanno definitivamente aperto la strada di Gaza City ai tank dell’esercito israeliano che fino a ieri si trovavano alla periferia della città. Dopo Netanyahu, l’esercito ha annunciato il lancio di una nuova fase dell’Operazione “Gideon’s Chariots 2” – un riferimento all’offensiva lanciata a maggio – con due divisioni che hanno iniziato le manovre verso il centro di Gaza City. “L’offensiva principale a Gaza City è iniziata ieri sera. Sappiamo che ci sono migliaia di terroristi di Hamas a Gaza City”, ha dichiarato un alto militare dell’Idf. Poco prima il portavoce in lingua araba dell’Idf, Avichay Adraee, lanciando un ennesimo appello ad evacuare alla popolazione palestinese della principale città dell’enclave, aveva lasciato pochi dubbi quanto all’imminente inizio delle operazioni di terra a Gaza City dopo settimane di intensi bombardamenti dall’alto della città. “Abitanti di Gaza, l’esercito israeliano ha iniziato a distruggere le infrastrutture di Hamas a Gaza City”, è stato il suo avvertimento.
“Noi abbiamo sempre detto che eravamo contrari a questa offensiva su Gaza, per i rischi che correva la popolazione civile e certamente non per proteggere Hamas, che sta ancora una volta usando gli ostaggi come scudi umani”, ha reagito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ospite di Start su Sky Tg24. Secondo fonti mediche palestinesi, dall’alba di oggi 38 palestinesi sono stati uccisi dagli spari e dai bombardamenti delle forze israeliane in diverse zone della Striscia, la maggior parte dei quali sono stati trasferiti verso ospedali di Gaza City. Al Jazeera ha riportato un ultimo bilancio di almeno 48 morti.
Il portavoce della presidenza palestinese, Nabil Abu Rudeineh, ha chiesto agli Stati Uniti di non incoraggiare la guerra a Gaza, che si sta intensificando con operazioni dell’esercito israeliano sempre più violente nella città di Gaza. “Esortiamo l’amministrazione statunitense ad assumersi le proprie responsabilità e a non incoraggiare l’occupazione (Israele) a proseguire la sua aggressione generalizzata contro il popolo palestinese”, ha dichiarato Rudeineh in un comunicato ufficiale. “Questo è qualcosa che abbiamo respinto, continuiamo a respingere e contro cui abbiamo messo ripetutamente in guardia. Il mondo intero ha respinto questa escalation, considerandola un crimine di guerra contro l’umanità, che provocherà maggiore tensione e instabilità nella regione come risultato di queste politiche israeliane condannabili e inaccettabili”, ha dichiarato il portavoce presidenziale palestinese. Ha inoltre chiesto l’immediata cessazione della guerra, “nella quale oltre 200mila civili sono morti o rimasti feriti, e il rispetto delle risoluzioni internazionali che chiedono la fine del conflitto, l’ingresso degli aiuti umanitari e il ritiro immediato dalla Striscia di Gaza”.
La nuova offensiva israeliana sulla città di Gaza è “totalmente irresponsabile e spaventosa”. Lo ha denunciato la ministra britannica degli Affari esteri, Yvette Cooper. “Ciò non farà che causare altri bagni di sangue, uccidere più civili innocenti e mettere in pericolo gli ostaggi” israeliani ancora trattenuti nella Striscia di Gaza, ha scritto la responsabile della diplomazia di Londra su X, invitando a un cessate il fuoco “immediato”.
Il ministero degli Esteri palestinese ha chiesto un “intervento internazionale urgente” a seguito dei pesanti attacchi notturni di Israele su Gaza. In un comunicato su X, il ministero “chiede un intervento internazionale eccezionale e urgente per proteggere i civili a Gaza City”, prima di definire il “fallimento” della diplomazia internazionale nel porre fine alla guerra “sospetto e ingiustificato”. Il ministero ha descritto inoltre i piani di Israele di occupare Gaza City come “un deliberato attacco ai civili, che trasforma Gaza City in un cimitero di massa”.
Mentre “Gaza sta bruciando” il Parlamento non può andare avanti senza dire niente, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni deve recarsi in Parlamento a riferire. Lo ha chiesto il responsabile esteri Pd Peppe Provenzano, parlando alla Camera in apertura di seduta. Serve un dibattito e un voto, ha aggiunto, in modo che “ciascuno di noi possa dire da che parte della storia sta”.
Intanto si è saputo che le autorità del Qatar sono attualmente concentrate sulla protezione della sovranità del Paese e sulla prevenzione di nuovi attacchi sul territorio nazionale, mediare un cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza non è la loro priorità alla luce dei bombardamenti israeliani. Lo ha detto il portavoce del Ministero degli Esteri qatariota, Majed al Ansari.