Seguo con interesse gli articoli di Giorgio Merlo e, in particolare, il suo ultimo apparso ieri, 17 agosto, su Il Domani d’Italia: “La DC non rinasce più ma un nuovo PPI forse sì”.
Avendo seguito da vicino le vicende post-democristiane – a partire dalla raccolta di firme per l’autoconvocazione del Consiglio nazionale nel 2012, dopo la sentenza della Cassazione che dichiarò la DC mai giuridicamente sciolta – non posso che condividere la sua osservazione: “l’esperienza storica della DC appartiene ormai agli archivi”. Ma, aggiunge Merlo, resta aperta la possibilità di dar vita a un nuovo progetto popolare, laico e riformista, fedele alle radici cattolico-sociali.
Europa e radici popolari
Alla vigilia delle ultime elezioni europee scrivevo, sempre su queste pagine, che l’unità di una lista popolare si sarebbe potuta costruire a partire dai programmi dei due principali schieramenti di centro: da un lato il Partito Democratico con Renew Europe, dall’altro la CDU, forza guida del PPE. Quest’ultima rimane ispirata ai principi del solidarismo cristiano e della sussidiarietà, in continuità con la tradizione di Adenauer, De Gasperi, Monnet e Schuman.
L’ostacolo di Forza Italia
Un’alleanza con i partiti del PPE era, ed è, la prospettiva più naturale, considerando la chiusura netta della CDU alle destre estremiste e la politica europea avviata da Merkel e proseguita da Ursula von der Leyen. L’ostacolo resta Forza Italia, che conserva un diritto di veto come principale rappresentante italiano nel PPE. Fu l’impegno di Sandro Fontana e don Gianni Baget Bozzo a convincere Berlusconi a quell’adesione; oggi il contesto è molto diverso e la linea di Antonio Tajani appare saldamente ancorata alla coalizione guidata da Fratelli d’Italia e Lega.
La necessità di una legge proporzionale
Ecco perché l’ipotesi di un nuovo soggetto politico di centro richiede un passo preliminare: l’adozione di una legge elettorale proporzionale. Solo così sarà possibile superare l’attuale forzatura maggioritaria che obbliga a schierarsi a destra o a sinistra.
Una sfida per le prossime settimane
Nelle prossime settimane avremo l’occasione di verificarlo concretamente. Il movimento di Iniziativa popolare promuoverà infatti la raccolta delle 50.000 firme necessarie a due proposte di legge: la prima per il ritorno al proporzionale con preferenza, la seconda per introdurre il cancellierato, alternativa al presidenzialismo voluto dal governo Meloni.
Sarà questa la condizione indispensabile per avviare un serio percorso di ricomposizione politica nell’area cattolica e popolare.