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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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Un’America senza più il sogno della inclusività?

Se Trump riuscirà ad abolire lo Ius soli cancellerà l’identità e il mito che sono alla base della potenza americana. Libertà e Uguaglianza rimangono parole vuote se non trovano riscontro nei fatti.

Tenetevi, o antiche terre, la vostra vana pompa […] Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare libere, i rifiuti miserabili delle vostre coste affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata”. Così recita il sonetto scolpito alla base della Madre degli Esuli, la Statua della Libertà sulla Liberty Island nella baia di Hudson a sud di New York. Fu scritto dalla poetessa di origine ebrea sefardita Emma Lazarus, figlia di immigrati tedeschi e portoghesi, che diede il senso storico e morale a quella colossale opera (donata dalla Francia) che divenne un simbolo della porta di accesso alla speranza per milioni d’immigrati. Dal ponte delle navi i nuovi arrivati vedevano stagliarsi verso il cielo quella fiaccola simbolo del diritto all’esistenza e alla libertà. 

Nella vicina isola Ellis, centro per quarantena e accoglienza di milioni di migranti, sono conservati migliaia di registri degli arrivi. Due secoli dopo, milioni di famiglie di americani, tra i quali tanti deputati e senatori, tengono in casa incorniciata una copia di quei registri con il nome dei bisnonni e la data in cui furono accolti. Gli  sguardi, disperazioni e speranze di allora sono gli stessi dei tanti migranti che si buttano oggi nel Mediterraneo su barconi fatiscenti nel tentativo di attraversarlo. Il miraggio della vita in libertà è l’anelito che da secoli continua a  spingere coloro che tentano di valicare frontiere e oceani, al limite dell’impossibile. Il Mar Mediterraneo è un enorme cimitero senza lapidi, sacrario di immigrati ignoti. I rabbiosi reclami alle chiusure dei confini, fomentati dalla propaganda sovranista, trovano consensi nel panico di anime spaventate; ma le chiusure non sono soluzioni umane giuste e non sono praticamente possibili. Lampedusa e gli altri approdi del Mediterraneo sono i luoghi dove si gioca la forza e la capacità di accoglienza organizzata dell’Unione Europea. Tra due o tre generazioni i nuovi leaders dell’Europa si ricorderanno, con la copia di qualche documento, di chi furono discendenti, di quando e di chi li accolse.

Gli USA sono sempre stati un riferimento per tutti i paesi democratici che hanno firmato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Libertà e Uguaglianza rimangono parole vuote e beffarde se non si affermano nei fatti come risultato della Fraternità vissuta nella Storia moderna. 

Ma ora e’ proprio dall’America che giunge un greve messaggio di passi indietro nella storia. Il neo Presidente Donald Trump è deciso a promuovere la deportazione di massa degli immigrati irregolari (cosa peraltro complicata da fare concretamente) ma soprattutto di smontare lo -Ius soli-, garantito da quel 14esimo emendamento il quale sancisce che è cittadino americano chiunque nasca nel Paese. Quel diritto che è stato l’architrave della costruzione nazionale degli Stati Uniti come terra di immigrati. Quasi tutti i Presidenti sono figli dell’immigrazione con ampia pluralità di origini: Lincoln inglese, i Kennedy irlandesi,  Reagan irlandese e scozzese, Obama afro-americano, Biden irlandese e inglese per arrivare a Trump tedesco. Se Trump passerà dalle parole ai fatti, un passo del genere avrà un effetto politico e demografico dirompente, e sicuramente avvierà una battaglia legale che arrivera’ alla Corte Suprema. 

La maggioranza di costituzionalisti ed esperti di leggi sull’immigrazione ritiene che il presidente non abbia il potere di abolire per decreto lo Ius soli. Ma diversi giuristi conservatori sostengono che il 14esimo emendamento dovrebbe valere solo per chi è in possesso della cittadinanza e per chi ha ottenuto la green card, cioè il permesso di soggiorno permanente. Questa interpretazione indica la strada che starebbe ora valutando la Casa Bianca per un intervento di smantellamento dello Ius soli attraverso un semplice decreto esecutivo. L’America fatta dagli immigrati rappresenta un elemento costitutivo della storia e dell’identità nazionale che l’ha resa un mito di libertà e una potenza mondiale. Certamente la sua storia di è stata percorsa anche da profondi conflitti interetnici, problemi di convivenza e discriminazioni. Tuttavia è proprio la cittadinanza ad avere legato tra loro tante generazioni di migranti attorno al mito collettivo del sogno americano.  

Sul piano morale questa scelta rende drammaticamente evidente l’inadeguatezza delle società libere e ricche nel rispondere alle istanze di protezione e giustizia rese più impellenti dalla crescita delle disuguaglianze. Un fallimento globale della prima responsabilità che ha la comunità internazionale cioe’ quella di offrire sicurezza, opportunità e protezione a ogni cittadino del mondo a partire dai bambini che vedranno la luce. I giuramenti sulla Bibbia che comportano nel credere alla misericordia, appaiono quindi a maggior ragione strumentalmente falsi, e forse questo ipocrito rito andrebbe abolito.