Milano, 15 lug. (askanews) – Il decreto golden power sull’Ops di UniCredit su Banco Bpm, così come oggi è scritto, è contrario alle normative europee e se le conclusioni preliminari della Commissione Ue saranno confermate il prossimo passo sarà la revoca del Dpcm. Il governo ha 20 giorni di tempo (da ieri) per replicare a Bruxelles. E’ quanto si legge nella lunga lettera della Commissione che, in 56 pagine, ha esaminato nel dettaglio tutte le prescrizioni imposte dal Governo a UniCredit nell’offerta su Banco Bpm.
“La Commissione europea è giunta alla conclusione preliminare che l’Italia ha violato l’articolo 21 del Regolamento Concentrazioni, in particolare i paragrafi 2 e 4 – si legge nella versione integrale della missiva -, in quanto: l’adozione e l’entrata in vigore del decreto, nella sua forma attuale, senza previa comunicazione alla Commissione, viola gli specifici obblighi di comunicazione e sospensione previsti da tale disposizione, e il decreto, nella sua forma attuale, è contrario alle norme dell’Ue sulla libera circolazione dei capitali, alla competenza esclusiva della Bce in quanto autorità di vigilanza prudenziale ai sensi dell’articolo 127, paragrafo 6, Tfue e dell’Ssmr, nonché alla legislazione sui servizi finanziari, compresa la direttiva CRD, la direttiva Oicvm, la direttiva Mifid II e la direttiva Gefia”.
“Se questa conclusione preliminare fosse confermata – conclude la lettera -, la Commissione potrebbe adottare una decisione a norma dell’articolo 21 del Regolamento Concentrazioni in cui dichiara che l’Italia ha violato l’articolo 21 del Regolamento Concentrazioni e le ordina di revocare senza indugio il decreto. Bruxelles invita l’Italia a presentare le sue osservazioni entro 20 giorni lavorativi dal ricevimento della lettera”.