Roma, 15 lug. (askanews) – La Vigilanza bancaria della Bce ribadisce che non si frappone alle fusioni bancarie transfrontaliere nella Ue, per cui usa gli stessi criteri con cui valuta le aggregazioni su base nazionale, senza penalizzarle quindi. E, senza voler intervenire nello specifico sulla manovra di UniCredit sulla tedesca Commerzbank, la presidente del ramo di vigilanza, la tedesca Claudia Buch, ha rimarcato che negli ultimi anni nella Ue sono stati fatti molti progressi sulla gestione del problema delle banche di rilevanza sistemica.
“Senza alcun pregiudizio per il ruolo della Commissione Ue”, che valuta gli aspetti sulla concorrenza “ovviamente operiamo come vigilante unico in un mercato integrato e siamo molto interessati e possiamo avere una lunga discussione sul perché ci siano ancora barriere alla piena integrazione delle banche – ha detto rispondendo ad una domanda su UniCredit e Commerzbank durante una audizioen al Parlamento Ue -. E siamo interessati a rimuovere queste barriere e al fatto che per quanto riguarda le banche che ci sia un mercato comune”.
“In questo senso, il nostro ruolo, quando guardiamo alle decisioni di fusione, è ovviamente relativo ai poteri che ci vengono conferiti dai legislatori sulla valutazione prudenziale. E non ci mettiamo di mezzo ad aggregazioni trans frontaliere – ha detto -: abbiamo dei chiari criteri di valutazione e non trattiamo le fusioni nazionali o transnazionali in maniera diversa”.
Peraltro, ha voluto aggiungere Buch “penso che sia importante notare che molto è successo nella regolamentazione per intervenire sulla questione della delle banche sistemiche. Abbiamo più vigilanza, abbiamo il regime di risoluzione delle crisi, quindi ci stanno tanti strumenti e poteri per affrontare la questione delle banche sistemiche”, ha concluso. (fonte immagine: European Union).