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venerdì, 20 Giugno, 2025
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UniCredit, Orcel su Ops Bpm: se non risolviamo, ci ritiriamo

Roma, 20 giu. (askanews) – Sul risiko bancario e l’offerta per banco Bpm “abbiamo fatto e continuiamo a fare tutto, ma se non riusciremo a risolvere, come probabile, ci ritireremo. Il nostro ricorso al Tar è un fatto di tutela giuridica, per il nostro Cda e la nostra società”. Lo afferma l’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel in un’intervista a La Repubblica.

In questo modo a Bpm, su cui UniCredit ha lanciato una offerta pubblica di scambio (Ops) “resterà Credit agricole come azionista di riferimento col 20% o forse di più. Il Banco Bpm dovrà dimostrare le promesse che ha fatto remunerare i suoi azionisti come sarebbero stati remunerati nel caso in cui sarebbe stato ci sarebbe stata l’operazione”.

Secondo il manager è giusto dire no quando si distrugge valore per portare a casa un’operazione. Come su Mps “sì perché in quel momento potevamo da una parte creare molto più valore loro da soli, e dall’altra non vi erano condizioni per un ritorno adeguato”. Da allora, riconosce tuttavia Orcel, il valore di Mps è raddoppiato (+100%), ma quello di Unicredit – rileva – “si è moltiplicato per cinque”.

“Unicredit continuerà a eseguire con disciplina la propria strategia e a sovraperformare il settore. Non si basa su fusioni e acquisizioni, bensì su un piano di continua trasformazione che porteremo a termine”, prosegue.

Gli viene chiesto se abbia incontrato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Per quanto riguarda la posizione del governo non vedo un problema di sicurezza. Le prescrizioni devono essere ben definite – è la risposta sibillina di Orcel -per far sì che possano essere eseguite senza intercorrere nel rischio di pagare miliardi di sanzioni”.

Ma in generale, interpellato sui rilievi provenienti proprio dal Mef “in realtà non c’è nessun problema di sicurezza – puntualizza – siamo una banca italiana che è diventata paneuropea”.

Su Commerzbank, invece rileva che “ci porterebbe due mercati in cui vogliamo investire e, come Banco Bpm, i suoi clienti sono Pmi e ‘affluent’, con poche sovrapposizioni con la nostra banca tedesca. È un’operazione informativa che creerebbe valore a noi, Commerzbank e alla Germania”. Infine, per quanto riguarda la partecipazione su Generali, “abbiamo agito da un punto di vista finanziario e ora ridurremo la quota nei tempi e nei modi opportuni”, ribadisce il manager al quotidiano.