New York, 29 apr. (askanews) – La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha bollato come “atto politico ostile” l’ipotesi di Amazon di mostrare i rincari legati ai dazi sui prodotti. A stretto giro, però, il gruppo di ecommerce ha fatto marcia indietro precisando di aver valutato l’idea solo per Amazon Haul, sezione che compete con Temu, e non per il sito principale. “Le squadre discutono idee continuamente”, ha dichiarato il portavoce Ty Rogers, aggiungendo che “non è stato implementato nulla su alcuna proprietà di Amazon”. L’import charge a cui si riferiva Amazon avrebbe riguardato l’aumento dei prezzi dopo il 2 maggio, quando scade l’esenzione che finora permetteva di importare beni di basso valore dalla Cina senza pagare dazi. Con le nuove regole, anche questi prodotti saranno tassati all’ingresso negli Usa.
“Il team che gestisce il nostro store ultra low cost, Amazon Haul, ha preso in considerazione l’idea di indicare i costi di importazione su alcuni prodotti – ha affermato un portavoce di Amazon – Questa ipotesi non è mai stata approvata e non verrà attuata”.
Nel frattempo la Cnn ha ricostruito che il presidente Donald Trump questa mattina ha telefonato al fondatore di Amazon, Jeff Bezos, per lamentarsi personalmente delle notizie di una possibile indicazione dei costi dei dazi Usa accanto ai prezzi di alcuni prodotti. La chiamata è arrivata poco dopo che uno dei funzionari aveva informato Trump della notizia, riportata per prima da Punchbowl News. “Ovviamente era furioso”, ha detto una delle fonti alla Cnn.