Roma, 26 set. (askanews) – Quando si cerca su internet una polizza assicurativa, esistono dei “campanelli d’allarme” su cui l’attenzione andrebbe immediatamente rafforzata per evitare truffe e raggiri: sul sito web mancano i dati identificativi dell’impresa o dell’intermediario assicurativo autorizzato; non vi è indicazione che chi offre la polizza è soggetto al controllo dell’Ivass; viene richiesto il pagamento del premio a favore di carte di pagamento prepagate, cosa espressamente vietata dalle norme; il prezzo della polizza è estremamente conveniente e fuori mercato; tra i contatti di chi offre la polizza online compaiono soltanto numeri di cellulare personali, oppure indirizzi e-mail con un dominio generico (come ad esempio @gmail.com o @tiscali.it); i dati identificativi di chi offre la polizza non coincidono esattamente con quelli di iscrizione agli albi tenuti dall’Ivass. Ad elencare questi elementi è stato oggi Enrico Coratti, capo della Divisione Vigilanza e Distribuzione dell’Ivas, al webinar “Polizze false danni veri” organizzato da Ania e Federconsumatori.
L’intervento dell’esponente dell’autorità, intitolato “Come difendersi dalle truffe assicurative in internet” ha analizzato il fenomeno e fornito un vademecum sul come comportarsi. I casi di truffe assicurative sul web sono purtroppo numerosi, ha spiegato Coratti, secondo quanto riportano le slide del suo contributo. Il fenomeno più noto è quello del “Ghost broking” (intermediazione fantasma), cioè l’attività di operatori che si fingono intermediari assicurativi, ma non lo sono perché non hanno l’autorizzazione, oppure offrono polizze false o inesistenti, truffando chi è alla ricerca di un’assicurazione.
Un fenomeno difficile da contrastare totalmente perché i truffatori sono organizzati e sfruttano tutte le debolezze e le sensibilità degli utenti.
Tuttavia “proteggersi è possibile e le ‘assicurazioni truffa’ possono essere individuate – ha proseguito Coratti -. Il segreto è informarsi e approfondire. L’attività assicurativa può essere esercitata esclusivamente da imprese e intermediari iscritti negli Albi tenuti dall’Ivass, consultabili sul sito dell’autorità (www.ivass.it)”.
Vi sono poi il Registro delle imprese e dei gruppi assicurativi (Riga: ivass.bancaditalia.it/RIGAInquiry-public/ng/) e il Registro Unico degli Intermediari (Rui: https://infostat https://infostat-ivass.bancaditalia.it/RIGAInquiry-public/ng/). Le liste aggiornate dei siti internet delle imprese e degli intermediari assicurativi sono consultabili sempre sul portale dell’Ivass (https://www.ivass.it/consumatori/siti-imprese-intermediari/index.htm).
Spesso, inoltre, i siti fake utilizzano loghi ed elementi identificativi molto simili a quelli di primarie imprese di assicurazione o dati di intermediari del mercato, inducendo in errore gli utenti. “Conviene quindi consultare le liste Ivass dei siti internet regolari prima di sottoscrivere una polizza in internet. Ma qui attenzione – ha puntualizzato Coratti -: l’elenco dei siti di intermediazione è alimentato dalle registrazioni effettuate dagli intermediari nel Rui. Nella lista potrebbero figurare, temporaneamente, siti scaduti o dismessi o non più attivi, quindi potenzialmente pericolosi”.
In questo ambito, l’Ivass, oltre ad un’attenta attività di monitoraggio, promuove costantemente campagne informative per sensibilizzare gli intermediari a una corretta gestione del Registro e per informare gli utenti sui rischi legati alla sottoscrizione di polizze online. (fonte immagine: Ivass).