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venerdì, 7 Novembre, 2025
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Valditara: orale alla maturità solo su 4 materie scelte dal ministero

Roma, 7 nov. (askanews) – La nuova maturità rappresenta un po’ un ritorno alle origini, a quando l’esame finale si chiamava ancora “di Maturità” e non Esame di Stato, come poi avvenuto dal 1999 fino ad oggi. Oltre al ripristino della vecchia denominazione, l’orale smette di essere un “giudizio universale” su tutte le materie dell’ultimo anno che, a conti fatti, rischiava di essere abbastanza superficiale (e gli strafalcioni degli studenti ne erano una prova).

Al contrario, si torna a focalizzarsi su un numero ristretto di materie – 2 nella Maturità “classica”, 4 in quella moderna, scelte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito nel mese di gennaio – per poter garantire un maggior grado di approfondimento. Queste e altre novità le ha spiegate in maniera approfondita il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara a Skuola.net, intervistato dal direttore Daniele Grassucci nel nuovo episodio del vodcast youtube #Sapevatelo, durante il quale il responsabile del ministero di viale Trastevere ha risposto alle domande ricorrenti tra la community dei maturandi.

La verità sulle quattro materie del colloquio orale: collegamenti (ed extra) a discrezione dello studente. “Quattro discipline. Che non significa non fare collegamenti interdisciplinari, ma fare quelli che sono utili per migliorare la valutazione”. Ad esempio, “saper collegare una domanda di greco con un argomento trattato in storia o filosofia ci sta tutto”. Ma in un certo senso lo studente non sarà “obbligato” a trovare forzatamente un collegamento.

Importante sarà invece, ovviamente, “la conoscenza disciplinare delle quattro materie” che saranno indicate “a fine gennaio”. Quattro materie senza extra, perché anche i commissari abilitati in più di una materia dovranno attenersi alle disposizioni ministeriali: in due parole, se la scelta dovesse ricadere su storia, un professore di storia e filosofia dovrà “contenere” le domande esclusivamente all’ambito storico. A meno che il passaggio da una disciplina all’altra, anche tra quelle non oggetto d’esame, venga dallo stesso studente. Valditara poi precisa che “ovviamente è un segno di maturità lo studiare anche le materie che non sono state scelte”. E racconta che, da maturando, provò anche lui a percorrere la via più breve, ma non gli andò bene: “Quando all’epoca erano due le materie, ricordo che ai primi di febbraio diedi l’interrogazione di algebra e poi chiusi il libro su geometria”.

La prof se ne accorge a due settimane dallo scrutinio e mi dice “Valditara, qua c’è solo un’interrogazione. Allora, o tu fai adesso in due settimane quello che avresti dovuto fare in 3-4 mesi oppure io non ti ammetto all’esame di maturità. E quindi io mi misi a studiare in modo matto e disperatissimo per riuscire ad essere ammesso”.

Rifiuti l’orale? Ripeti l’anno: la scuola deve insegnare a rialzarsi dagli errori. “La scuola ti deve abituare ad affrontare i problemi, non ad aggirarli, a saper affrontare le valutazioni, non a rifiutarle, a saper affrontare le frustrazioni risolvendole”, dice Valditara. “Se cadi, la scuola deve abituarti a rialzarti perché ognuno di noi ha commesso degli errori”.

Insomma “questa è la vera grande sfida. E allora per questo ho voluto dare una risposta netta a quei ragazzi che la scorsa estate hanno contestato l’esame di maturità rifiutandosi di prendere parte alla prova orale. Tra l’altro potendo già contare sui voti acquisiti nello scritto. Attenzione perché questo non sarà più possibile. Rifiuti l’orale? Non è un problema, ripeti l’anno” avverte il ministro.