Grazie all’impegno di un gruppo di ricercatori dell’Università della Valle d’Aosta che fanno capo al Professor Giuseppe Barbiero, è stato realizzato nella scuola primaria di Gressoney-La-Trinité un prototipo di aula scolastica – chiamata Restorative Schoolroom – dotata di interfacce artificiali visibili/invisibili che stimolano nel bambino la percezione dell’ambiente scolastico come luogo che suscita emozioni e pensieri piacevoli. Un ambiente scolastico con caratteristiche rigenerative tipiche di un ambiente naturale, capace di sostenere i processi di apprendimento.
Il progetto Nuova Architettura Sensibile Alpina (NASA), cofinanziato dal Fondo Europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e dal Fondo Sociale Europeo (FSE), ha preso avvio con una fase di studio durata tutto l’anno scolastico 2016-17. Durante l’estate 2017, a scuola chiusa, si è proceduto a interventi di riqualificazione energetica e biofilica integrati i cui effetti sono stati studiati nei due successivi anni scolastici 2017-18 e 2018-19.
Questa sperimentazione rappresenta il naturale sviluppo degli studi sulla biofilia che da dodici anni stiamo conducendo nel nostro Laboratorio di Ecologia Affettiva (LEAF) all’Università della Valle d’Aosta – spiega il Professor Giuseppe Barbiero. Le nostre ricerche hanno dimostrato che il contatto con la Natura ha un potere rigenerativo della capacità di attenzione diretta e sostenuta del bambino e migliora le sue qualità empatiche. Nel 2015-16, in collaborazione con il Politecnico di Torino e l’impresa italo-svizzera AktivHaus, abbiamo messo in pratica i nostri studi realizzando “Biosphera 2.0”, il primo modulo di casa passiva che ha adottato una progettazione biofilica scientifica. Contemporaneamente, con la collega Rita Berto, abbiamo sviluppato uno strumento di misurazione – il Biophilic Quality Indexes (BQI) – che consente di valutare quanto è biofilico, e perciò rigenerativo, un ambiente. Tutte queste esperienze sono confluite nella riprogettazione della scuola primaria di Gressoney-La-Trinité: uno spazio di apprendimento sperimentale, rigenerativo (per questo si chiama Restorative Schoolroom), rispettoso della Natura fuori di noi e della Natura dentro di noi.