Roma, 25 nov. (askanews) – Nella commissione Giustizia del Senato si arena la Pdl approvata all’unanimità alla Camera dopo un accordo tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria dem Elly Schlein, che ha stabilito che senza consenso “libero e attuale” è stupro. A frenare è stata la Lega seguita da Fi ma anche dai Fratelli d’Italia di Meloni. Tutta la maggioranza ha chiesto un supplemento di indagine e un approfondimento con un ciclo di audizioni, aprendo la strada a modifiche.
Nella giornata di oggi si attendeva un via libera rapido da parte della commissione e poi un’approvazione definitiva, sempre all’unanimità, dell’aula di Palazzo Madama, proprio nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. E lo stesso presidente Ignazio La Russa si era speso in proposito assegnando il testo in sede redigente.
Secondo il capogruppo in commissione Alfredo Bazoli, “evidentemente hanno cambiato idea, stracciando l’accordo fatto da Meloni e Schlein”. Le opposizioni hanno infatti deciso di lasciare la seduta in segno di protesta.
Nel frattempo, la presidente della commissione Giulia Bongiorno ha puntato a rassicurare: “sia chiaro che personalmente ma credo di parlare a nome dell’intera commissione si vuole andare avanti con questo ddl. Quindi chiunque voglia far passare il messaggio che si vuole archiviare non fa i conti sul fatto che io presiedo la commissione, non affosserò questo ddl che porteremo avanti”.
Il ddl è arrivato oggi in commissione, ha proseguito, e “ho dovuto chiedere se c’era l’unanimità nella rinuncia agli emendamenti”, come prevede il regolamento. Ma l’unanimità non c’è stata “perché nel centrodestra si è detto che si vogliono fare alcune correzioni alla luce di alcune audizioni. Farò un ciclo breve e mirato e su alcuni aspetti tecnici segnalati e poi si proseguirà. La norma va fatta ma è chiaro che senza l’unanimità non si può chiudere in mezz’ora”, ha sottolineato Bongiorno.

