Bruxelles, 29 mag. (askanews) – “È tempo che l’Europa si rialzi, che si stringa attorno al prossimo grande progetto europeo. E credo che la nostra prossima grande era, il prossimo grande progetto unificante, riguardi la costruzione di un’Europa indipendente”, investendo massicciamente in sicurezza e difesa, sviluppando le opportunità del mercato unico, diventando un polo d’attrazione per l’innovazione e le imprese e un partner commerciale affidabile e attraente per tutte le economie del mondo, riunificando il Continente con i prossimi allargamenti dell’Ue, e rafforzando la democrazia e lo stato di diritto contro gli estremismi e le forze illiberali.
E’ quanto ha affermato, in sintesi, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante la cerimonia in cui le è stato assegnato, oggi ad Aquisgrana, in Germania, il prestigioso premio Charlemagne, in presenza, tra l’altro, del re di Spagna Felipe VI e del cancelliere tedesco Friedrich Merz.
“Non possiamo permetterci – ha sottolineato von der Leyen – di cadere ancora una volta nell’errore di credere che la tempesta passerà. Che le cose torneranno come prima”, se termina la guerra in Ucraina, se si raggiunge un accordo sui dazi con gli Usa, se le prossime elezioni avranno un esito diverso. “Non sarà così” perché “l’ordine internazionale su cui un tempo facevamo affidamento si è rapidamente trasformato in un disordine internazionale”.
“La nostra storia, brutale e meravigliosa in egual misura – ha ricordato -, ci unisce come europei e come generazioni. Condividiamo non solo sogni comuni, ma anche incubi comuni. E questo ci unisce. E per me personalmente, dimostra quanto profondamente il desiderio di rinnovamento e rinascita sia radicato in ciò che siamo. Come disse una volta Richard Coudenhove-Kalergi (il ‘padre fondatore’ che propose un’Unione paneuropea negli anni ’20, primo laureato del Premio Charlemagne 75 anni fa, ndr): ‘L’essenza dell’Europa è la volontà di cambiare e migliorare il mondo attraverso l’azione. È in uno stato di costante emancipazione, riforma, rivoluzione’. E guardando il mondo instabile che ci circonda, credo che l’Europa debba riscoprire questo spirito. Lo spirito di audacia, azione e rinnovamento”.
“Il prossimo grande progetto unificante – ha insistito la presidente della Commissione -, è la costruzione di un’Europa indipendente. So che per alcuni questo è un messaggio sgradevole da ascoltare. Ma in fondo, si tratta della nostra libertà. Come i popoli dell’Europa centrale e orientale sanno da tempo, la libertà personale è possibile solo in presenza di indipendenza collettiva. Dobbiamo affrontare la realtà del momento. Non possiamo restare spettatori mentre si scatena il disordine. Non possiamo lasciarci destabilizzare dai cambiamenti epocali che stiamo affrontando. O di cadere ancora una volta nell’errore di credere che la tempesta passerà. Che le cose torneranno come prima, se solo la guerra finisse, o venisse raggiunto un accordo sui dazi, o se le prossime elezioni avessero un esito diverso. No, non succederà”.
“Il mondo – ha continuato von der Leyen – è di nuovo segnato da ambizioni e guerre imperiali. Da potenze autoritarie pronte a sfruttare senza pietà le nostre divisioni o dipendenze. Da grandi potenze pronte a utilizzare ogni mezzo, lecito o illecito, per ottenere un vantaggio. Per troppo tempo, troppi di noi hanno pensato che questo tipo di eventi fosse relegato ai libri di storia. Che quel periodo davvero eccezionale, che ha visto la caduta della Cortina di ferro e del muro di Berlino, e la liberazione di intere nazioni e popoli, fosse la nuova norma. Ma se si guarda alla storia del nostro continente, diventa chiaro che si tratta più di una eccezione che conferma la regola”.
“Insomma – ha chiesto la presidente della Commissione – questa è una scelta fondamentale che ci troviamo di fronte. Aspettiamo che passi la tempesta o prendiamo solo misure d’urgenza? Accettiamo semplicemente quello che presumibilmente è il nostro destino, o prendiamo in mano la situazione e decidiamo il nostro futuro? Un futuro libero da coercizioni e aggressioni. Un futuro che garantisca alle prossime generazioni di vivere il sogno europeo per cui i nostri padri fondatori hanno lottato così duramente: un’Unione cosmopolita aperta al mondo. Un’Unione che stringe parteneriati e alleanze per rafforzare la nostra sicurezza e la nostra economia. Un’Unione che rispetta i fondamenti naturali della vita. Un’Unione che difende i suoi valori e interessi sulla scena globale. Un’Unione che garantisce stabilità in tutta Europa”.
“E quando dico Europa – ha precisato von der Leyen -, intendo ovviamente la nostra Unione. Ma intendo anche i nostri amici e partner in tutto il continente. Dai Balcani occidentali all’Ucraina e alla Moldova. Dalla Groenlandia al Regno Unito e oltre. Abbiamo il dovere di garantire stabilità al nostro continente e una prospettiva per il futuro insieme. E sono orgogliosa del fatto che l’Ue e il Regno Unito la scorsa settimana abbiano dimostrato molto chiaramente di essere alleati, fianco a fianco e di mantenere unita l’Europa”.