Roma, 24 set. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dal palco dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha dichiarato che, in un momento in cui il diritto internazionale retrocede, sono le “armi a decidere chi sopravvive” nell’agone internazionale. “Nessuno tranne noi stessi può garantire la sicurezza. Solo alleanze forti, solo partner forti e solo le nostre armi. Il XXI secolo non è molto diverso dal passato. Se una nazione vuole la pace, deve comunque lavorare sulle armi” ha detto in apertura il presidente Zelensky. “Non il diritto internazionale, non la cooperazione, ma le armi decidono chi sopravvive”.
“Il diritto internazionale non funziona appieno se non hai amici potenti che sono veramente disposti a difenderlo. Cosa possono aspettarsi davvero il Sudan, la Somalia, la Palestina o qualsiasi altro popolo che vive in guerra dall’Onu se per anni non ha avuto altro se non dichiarazioni e dichiarazioni”, ha chiesto il presidente all’Assemblea.
“La guerra della Russia contro il mio Paese continua – ha proseguito Zelensky – ogni settimana continuano a morire persone, eppure non c’è un cessate il fuoco perché la Russia rifiuta”. “La Russia ha rapito migliaia di bambini ucraini e noi ne abbiamo riportati indietro alcuni. E ringrazio, ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato. Ma quanto tempo ci vorrà per riportare indietro tutti coloro che l’infanzia scivola via più velocemente di quanto gli adulti riescano ad aiutare?”.