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giovedì, 16 Ottobre, 2025
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Zelensky domani da Trump: ho fatto i "compiti a casa"

Roma, 16 ott. (askanews) – In vista del vertice con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, previsto per domani 17 ottobre alla Casa Bianca, il presidente statunitense Trump ha sentito al telefono il presidente russo Vladimir Putin: una lunga conversazione”, ha scritto sui social Trump a telefonata in corso. I risultati del colloquio, al di là delle promesse dichiarazioni subito dopo, saranno sul tavolo dell’incontro di domani con Zelensky, anticipato dal viaggio di una delegazione ucraina capitanata dalla primo ministro Yulia Svyrydenko, che sta avendo dei colloqui con i rappresentanti statunitensi negli Usa. L’attenzione internazionale è tutta concentrata sulla questione delle possibili forniture di missili Tomahawk all’Ucraina, minacciata da Trump e auspicata fortemente da Kiev.

NEGLI USA SI PUÒ AVVICINARE LA PACE

Zelensky ha affermato di aver svolto “i compiti a casa” propedeutici all’incontro con il Donald Trump.

“Abbiamo già preparato la nostra parte di compiti a casa prima dell’incontro con il Presidente Trump – la parte militare, ma anche quella economica. Tutti i dettagli. C’è tutto”, ha affermato Zelensky in un videomessaggio condiviso sui propri social media.

“L’agenda del nostro incontro con il presidente degli Stati Uniti è molto sostanziosa, e ringrazio tutti coloro che aiutano. Questo può davvero avvicinare la fine della guerra: è proprio negli Stati Uniti che c’è la possibilità di un tale impatto globale, e stiamo facendo tutto il possibile affinché altri nel mondo siano dalla nostra parte in questo lavoro”, ha osservato il leader ucraino.

Il presidente ucraino ritiene che questo incontro, anche alla luce di quanto avvenuto in Medio Oriente, possa essere risolutivo per le sorti della guerra in Ucraina.

“Stiamo lavorando affinché il giorno della pace giunga anche per l’Ucraina. L’aggressione russa rimane l’ultima fonte globale di destabilizzazione, e se un cessate il fuoco e la pace sono stati raggiunti per il Medio Oriente, la leadership e la determinazione degli attori globali possono certamente funzionare anche per noi, in Ucraina, in Europa. E si può fare”, ha affermato Zelensky.

“Il terrorismo perde sempre quando l’unità globale è abbastanza forte”, ha sottolineato il leader ucraino.

IL VIAGGIO DELLA DELEGAZIONE UCRAINA NEGLI STATI UNITI

Andrii Yermak, capo dell’Ufficio del presidente dell’Ucraina, ha condiviso gli sviluppi degli incontri che la delegazione ucraina, capitanata dalla primo ministro Yulia Svyrydenko, stanno avendo con i rappresentanti statunitensi negli Usa.

“Abbiamo tenuto una serie di incontri con Senatori degli Stati Uniti, incentrati sulla cooperazione in materia di difesa tra Ucraina e Stati Uniti, sull’intensificazione della pressione economica nei confronti dell’aggressore e sul ritorno dei bambini ucraini deportati dalla Federazione Russa”, ha affermato Yermak.

“Tra i temi affrontati”, ha rappresentato il funzionario ucraino, ci sono stati: “l’ampliamento della produzione congiunta nel settore della difesa, nell’ambito del cosiddetto Drone Deal; il rafforzamento della difesa aerea e delle capacità a lungo raggio dell’Ucraina, anche attraverso l’impiego dei beni russi congelati; lo sviluppo di progetti relativi ai minerali critici e all’energia”.

“Abbiamo inoltre discusso del rafforzamento del regime sanzionatorio”, ha proseguito Yermak, “in particolare, della necessità di colmare le lacune che ancora consentono alla macchina bellica russa di operare e limitare ulteriormente le entrate energetiche della Russia”.

Inoltre, ha aggiunto il funzionario, “un’attenzione particolare è stata riservata al disegno di legge statunitense che propone di designare la Russia come Stato sponsor del terrorismo fino a quando non sarà garantito il ritorno di tutti i bambini ucraini illegalmente trasferiti”.

LE RICHIESTE DI ZELENSKY A TRUMP

Il tema centrale del quarto vertice tra il presidente statunitense Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà, presumibilmente, la richiesta di Kiev di poter ottenere in dotazione dagli Stati Uniti i missili Tomahawk.

I missili da crociera Tomahawk sono missili a lunga gittata (fino a 2000 km) e alta precisione in grado di colpire obiettivi strategici ben protetti, come basi aeree o impianti industriali. Di solito vengono lanciati da navi o sottomarini, non da terra. Questo comporta complicazioni fondamentali nel caso ucraino, in quanto l’accesso militare al Mar Nero è bloccato dalla Turchia, che controlla gli stretti in base al trattato di Montreux.

Secondo diverse valutazioni di esperti militari, gli Usa potranno inviare all’Ucraina 25-50 unità, quindi si tratterebbe di una fornitura più simbolica che una svolta strategica.

LA REAZIONE RUSSA La reazione di Mosca sull’opportunità di questa nuova fornitura da parte di Washington a Kiev non si è fatta attendere. Il Cremlino ha infatti parlato di una “nuova fase di escalation”. Per anni, la Russia ha denunciato il rischio del dispiegamento di missili statunitensi vicino ai suoi confini come una delle giustificazioni della guerra in Ucraina.

Anche se è ritenuta improbabile una ‘rappresaglia’ nucleare, Mosca sta sfruttando la situazione per intensificare la guerra in corso.

Alla vigilia del summit tra il presidente Trump e il presidente Zelensky, infatti, il Cremlino ha lanciato pesanti offensive nei confronti del territorio ucraino.

Nelle ultime ventiquattro ore gli attacchi russi nei confronti dell’Ucraina si sono intensificati. Tra le principali azioni svolte dalle forze armate moscovite si registra un attacco contro le infrastrutture del gas che supportano il funzionamento del complesso militare-industriale dell’Ucraina e un attacco combinato, che ha incluso due missili balistici, che ha colpito il territorio di un’unità di addestramento delle Forze di Terra ucraine.

Secondo quanto riferisce il ministero della Difesa russo, negli attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine sono state impiegate armi ad alta precisione e lunga gittata, lanciate da terra, aria e mare, tra cui missili ipersonici aerobalistici “Kinzhal”, nonché droni d’attacco.

“L’obiettivo dell’attacco è stato raggiunto. Tutti i bersagli designati sono stati colpiti”, ha dichiarato il ministero della Difesa russo.

In merito, invece, all’attacco russo all’unità di addestramento delle Forze di Terra ucraine, una struttura che, secondo quanto riferisce Ukrinform, si trova in una zona arretrata e relativamente tranquilla del Paese, il Comando Operativo Sud ha diffuso una nota in cui ha affermato che a seguito dell’attacco ci sono stati feriti e diverse vittime.