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Home Ultime News La non risposta di Franceschini dinanzi allo scisma

La non risposta di Franceschini dinanzi allo scisma

“Quando spacchi un partito è sempre traumatico

Di
Lucio D'Ubaldo
-
16 Settembre 2019
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    Da Cortona è partito un messaggio forte, con parole improntate, si direbbe nello stile misurato della diplomazia, a sconcerto e preoccupazione. Franceschini ha suonato l’allarme: la scissione va evitata a tutti i costi. Ma cosa fare, in concreto, per dissuadere Renzi dal mettere in atto ciò che i suoi amici vanno dicendo a squarciagola in questi giorni? A riguardo, non si è visto uno sforzo convincente. Anzi, l’elogio riservato a Zingaretti per la sua attitudine all’inclusività deve aver sortito un risultato controproducente.

    Ma il passaggio più sofferto è stato quello sul pericolo di una scissione nient’affatto consensuale. Non ha usato giri di parole, Franceschini: “Quando spacchi un partito è sempre traumatico”. Su questo punto invero decisivo, tanto da essere ripreso sui giornali di stamane anche da altri dirigenti del partito (Zanda in particolare), nonché dal “Popolare” Castagnetti, si coglie nettamente un distinguo dalla posizione di Bettini. Se questi fa spallucce, assicurando finanche comprensione per il gesto eventuale di rottura, ben altrimenti reagisce il capo della delegazione del Pd nel governo. Segno di un disagio che affonda le radici nell’inevitabile travisamento – una volta consumata la scissione – della storia e dell’identità del partito. Non a caso Franceschini parla di alleanza, anche in periferia, con i Cinque Stelle. Lungi da lui evocare l’ibridazione delle due forze politiche che sostengono il Conte bis, come se un domani, neppure tropo lontano, debba darsi luogo a una sinistra tutta nuova mediante la trasfigurazione di riformismo e populismo.

    Dunque, Renzi va bloccato, non bisogna dargli alibi. Come farlo, appunto, non è chiaro. Un certo tono anti-scissione, oscillante tra l’esortazione e la minaccia, stride con la dinamica dei fatti: il renzismo intercetta il “bisogno di modernità” che attraversa i ceti attivi del Paese. Dal convegno di Areadem non è venuta una proposta di apertura all’insegna della fantasia e della generosità. In questi casi, dovendo fronteggiare gli argomenti che alimentano un dissenso, sarebbe opportuno finalizzare ogni sforzo alla disattivazione delle cause del dissenso. Invece, attenendosi a un canone di mera conservazione degli equilibri interni, si dà manforte oggettivamente alla contestazione dei potenziali scissionisti. Qual è la risposta alla galassia dell’elettorato liberal-popolare, indisponibile a piegarsi all’esclusivismo delle istanze di sinistra? Quale lo sforzo di coinvolgimento, dentro un equilibrio rispettoso delle diversità, di quanti propendono a vedere nel centrosinistra, quand’anche da rinnovare alla radice, un fattore di coesione per riformisti e moderati?

    A Franceschini non puo sfuggire che un discorso di puro contenimento delle pretese egemoniche di un ceto vagamente compiaciuto dal ritorno alla tradizione di sinistra, cessa di essere efficace dal momento che si palesa un’alternativa di modernità, impregnata di solidarismo e spirito di innovazione. In mancanza di un vero disegno di rifondazione, oggi più che mai necessario anche ai fini di una ritrovata funzione propulsiva del popolarismo, il Pd cessa di presentarsi come una calamita capace di attirare consensi vecchi e nuovi. Sì può deprecare la scissione, ma nella paralisi di pensieri e di azioni finisce per legittimarsi lo scisma evocato in questi giorni. Uno scisma, per altro, carico di speranze e suggestioni, al di là del fatto che sia o non sia consensuale. Serve a poco trincerarsi nel rifugio di una ipotetica ortodossia di partito, immaginando di far leva sul potere della censura. Franceschini deve fare di più.

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      Lucio D'Ubaldo
      Giornalista pubblicista e scrittore, sposato con Anna, è stato Segretario generale dell’Anci (1986-1996), Assessore al Comune di Roma ((2006-2008), Senatore nella XVI legislatura (2008-2013). Fa parte del Consiglio di amministrazione dell'Istituto Internazionale "Jacques Maritain" e ricopre la carica di “Rettore” dell’Accademia degli Incolti, antica istituzione romana fondata nel 1658. È Presidente dell’Associazione Nazionale dei Democratici Cristiani (ANDC).

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      Usa, Senato approva legge per sbloccare stallo sul tetto del debito
      2 Giugno 2023
      Usa, Senato approva legge per sbloccare stallo sul tetto del debito

      Roma, 1 giu. (askanews) – Il Senato degli Stati Uniti ha approvato un accordo fiscale tra la Casa Bianca e i repubblicani del Congresso, ponendo fine a una situazione di stallo politico durata settimane sul tetto del debito che rischiava di innescare un default senza precedenti nella più grande economia del mondo.

      Giovedì sera, i legislatori della camera alta hanno approvato il disegno di legge con un schiacciante sostegno bipartisan, con 63 senatori a favore della legislazione e 36 contrari. La Camera dei Rappresentanti aveva a sua volta dato il via libera all’accordo mercoledì sera.

      Il disegno di legge ora va al presidente Joe Biden per la sua firma, solo quattro giorni prima del termine stimato dal Tesoro nel quale gli Usa avrebbero esaurito i contanti per pagare tutti i suoi conti. Uno scenario del genere avrebbe inferto un colpo traumatico all’economia globale e ai mercati finanziari e avrebbe rappresentato un’enorme ferita autoinflitta per Washington.

      "I senatori di entrambe le parti hanno votato per proteggere i sudati progressi economici che abbiamo fatto e prevenire un primo default in assoluto da parte degli Stati Uniti", ha detto Biden in una dichiarazione dopo il voto. "Insieme, hanno dimostrato ancora una volta che l’America è una nazione che paga i suoi conti e rispetta i suoi obblighi – e lo sarà sempre".

      L’accordo aumenta il limite di indebitamento degli Stati Uniti fino al 2025 e fissa limiti alla spesa pubblica per i prossimi due anni, ponendo ulteriori restrizioni alla politica fiscale degli Stati Uniti almeno fino a dopo le prossime elezioni presidenziali.

      "È così positivo per questo paese che entrambe le parti si siano finalmente unite per evitare il default", ha dichiarato Chuck Schumer, leader della maggioranza al Senato democratico, in una dichiarazione alla Camera prima dell’inizio delle votazioni. "L’America può tirare un sospiro di sollievo".

      Il voto del Senato – riporta il Financial Times – ha coronato settimane di contrasti a Washington, inclusi colloqui tesi tra gli assistenti di Biden e i negoziatori del presidente della Camera repubblicana Kevin McCarthy. Le due parti hanno raggiunto un accordo sabato.

      Biden e i leader del Congresso hanno quindi intrapreso una spinta per convincere i membri di base a votare rapidamente e ad approvare l’accordo nonostante un clima politico altamente polarizzato.

      La situazione di stallo del tetto del debito si rivelerà meno dolorosa per gli investitori rispetto a una simile resa dei conti nel 2011 tra l’ex presidente Barack Obama e John Boehner, allora presidente della Camera repubblicana. Quel contatto con il default ha comportato un declassamento del rating del credito tripla A degli Stati Uniti da parte di Standard and Poor’s e una forte svendita di azioni.

      Janet Yellen, il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, ha insistito sul fatto che non esisteva una buona alternativa. "Questa legislazione protegge la piena fiducia e il credito degli Stati Uniti e preserva la nostra leadership finanziaria, che è fondamentale per la nostra crescita e stabilità economica", ha affermato.

      2 Giugno, Urso da Washington: Italia Paese forte e affidabile
      2 Giugno 2023
      2 Giugno, Urso da Washington: Italia Paese forte e affidabile

      New York, 2 giu. (askanews) – "L’Italia è un Paese forte, affidabile, che si assume le proprie responsabilità ed assolve ai propri doveri, in Europa, nei Balcani, nel Mediterraneo, in Africa, nel grande Medio Oriente", ha detto il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo alla celebrazione della Festa della Repubblica presso l’ambasciata italiana a Washington, alla presenza oltre mille esponenti del mondo imprenditoriale e politico statunitense e italiano.

      Urso ha elencato poi gli strumenti che provano tale affidabilità: "la politica, la diplomazia, promuovendo lo sviluppo economico e lo Stato di diritto, la nostra cultura e la nostra lingua, espressione di valori universali, dei valori e dei diritti della persona"

      Il ministro ha voluto ricordare particolarmente le Forze Armate, soprattutto quelle schierate in Kosovo, per evitare che la situazione degeneri. "A loro, ai nostri militari feriti, giunga in questo giorno da Washington il saluto e la riconoscenza della Comunità nazionale", ha detto Urso strappando l’applauso dei presenti.

      Un altro applauso è stato riservato all’Ucraina. Il ministro ha ricordato di essere stato a Kiev due volte "per sostenere la battaglia del popolo ucraino per la liberta e l’indipendenza del loro Paese", definito dal ministro la "nuova frontiera dell’Occidente", mentre arrivano proposte di integrazione di Kiev nella Nato e nell’Unione europea.

      Europarlamento approva norme su dovere diligenza delle imprese
      1 Giugno 2023
      Europarlamento approva norme su dovere diligenza delle imprese

      Bruxelles, 1 giu. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha adottato, oggi a Bruxelles, con 366 voti a favore, 225 contrari e 38 astensioni, la sua posizione sulla direttiva per la "il dovere di diligenza da parte delle imprese" ("corporate due diligence"), che ora dovrà negoziare con il Consiglio Ue per arrivare a un accordo sul testo finale, si spera entro la fine della legislatura.

      Secondo la posizione adottata dal Parlamento europeo, che sostanzialmente sostiene e rafforza la proposta originaria della Commissione (mentre il Consiglio Ue mira ad annacquarla in diversi punti), le società attive nell’Ue dovranno garantire che le proprie attività e quelle di tutte le aziende coinvolte nella  loro catena del valore rispettino i diritti umani, sociali e ambientali tutelati dalle convenzioni e dai trattati internazionali.  

      Il voto ha segnato il sostanziale fallimento del tentativo degli eurodeputati della destra, soprattutto del gruppo conservatore e di una parte del Ppe, di stravolgere, con una lunga serie di emendamenti presentati all’ultimo momento, il testo che era stato approvato dalla commissione europarlamentare competente (commissione Affari giuridici), e sostenuto dalla relatrice, la socialista olandese Lara Wolters.

      I nuovi emendamenti della destra miravano in particolare: 1)a escludere il settore finanziario dal campo di applicazione della direttiva; 2) a evitare di attribuire agli amministratori delle imprese una diretta responsabilità dell’attuazione del dovere di diligenza e di vigilanza; 3) a eliminare l’obbligo per le società di sviluppare e attuare dei piani di transizione ambientale con obiettivi di sostenibilità e scadenze per realizzarli; 4) a cancellare gli articoli che legano i premi nella retribuzione dei manager al raggiungimento degli obiettivi di questi piani aziendali; 5) a eliminare i riferimenti precisi ai trattati internazionali (come quello di Parigi sul clima o come la Convenzione sulla biodiversità) per definire la responsabilità per danni ambientali che le aziende potranno essere chiamate a risarcire; 6) a limitare il dovere di vigilanza delle imprese europee solo a una parte delle proprie catene del valore.    

      Questi emendamenti sono stati quasi tutti respinti, con una sola eccezione notevole: gli emendamenti 391 e 405 (identici) che sopprimono il testo originario dell’articolo 26 in cui si attribuiva agli amministratori delegati delle società la responsabilità della predisposizione delle azioni di diligenza e vigilanza aziendale, con il dovere di riferire ai loro consigli d’amministrazione in merito a queste azioni.  

      Secondo il testo approvato, le aziende saranno tenute a identificare e, se necessario, prevenire, far cessare o mitigare, l’impatto negativo che le loro attività hanno su diritti umani e ambiente, come il lavoro minorile, la schiavitù, lo sfruttamento del lavoro, l’inquinamento, il degrado ambientale e la perdita di biodiversità. Le imprese dell’Ue dovranno monitorare e valutare l’impatto sui diritti umani e sull’ambiente dei loro partner lungo tutta la catena del valore, a monte e a valle della produzione, comprese la fornitura di materie prime e componenti, la vendita, la distribuzione, il trasporto, lo stoccaggio, la gestione dei rifiuti. Le aziende europee dovranno sospendere o terminare i rapporti commerciali con le società partner che non consentono il rispetto del dovere di diligenza quando.

      Per il Parlamento europeo, le nuove norme dovranno interessare le imprese dell’Ue con più di 250 dipendenti e un fatturato superiore a 40 milioni di euro, indipendentemente dal loro settore di appartenenza (la proposta della Commissione riguardava imprese con 500 dipendenti e un fatturato di 150 milioni di euro, ed escludeva il settore finanziario). Saranno incluse anche società con sede fuori dall’Ue aventi un fatturato superiore a 150 milioni di euro, se hanno generato attività per almeno 40 milioni di euro all’interno dell’Ue.

      Le società dovranno attuare dei piani aziendali di transizione verde per mantenere il riscaldamento globale entro il limite di 1,5°. Inoltre, è stato confermato che per le grandi società con oltre 1.000 dipendenti, il raggiungimento degli obiettivi del piano avrà un impatto sulla remunerazione variabile degli amministratori, come i bonus.

      Le società che non rispetteranno le regole saranno responsabili degli eventuali danni e potranno essere sanzionate dalle autorità di vigilanza nazionali. Le sanzioni comprendono misure quali la pubblicazione dei nomi degli inadempienti( ("naming and shaming"), il ritiro dal mercato dei prodotti dell’azienda, o ammende pari ad almeno il 5% del fatturato netto globale. Le aziende extra-Ue che non rispettano le regole saranno escluse dagli appalti pubblici dell’Unione. I nuovi obblighi si applicheranno alle società tre o quattro anni dopo l’adozione della direttiva, a seconda delle dimensioni. Le imprese più piccole avranno un ulteriore anno di tempo.

      Il Parlamento europeo chiede alle aziende di rendere le proprie catene del valore climaticamente neutrali entro il 2050, con un avvicinamento graduale all’obiettivo in cinque fasi annuali, a partire dal 2030. Le organizzazioni della società civile e i sindacati potranno rappresentare in tribunale le vittime di danni dovuti al non rispetto della direttiva; i tribunali potranno ordinare la divulgazione di prove da parte delle aziende, ed emettere ingiunzioni per fermare il danno.

      "Prima" di Meloni al Quirinale, Mattarella padrone di casa
      1 Giugno 2023
      "Prima" di Meloni al Quirinale, Mattarella padrone di casa

      Roma, 1 giu. (askanews) – Torna il ricevimento per la festa della Repubblica nei giardini del Quirinale. Il Covid aveva infatti impedito che negli ultimi tre anni, (l’ultimo si era tenuto nel 2019) si svolgesse la tradizionale cerimonia preceduta dal concerto per il corpo diplomatico. C’era molta attesa anche per l’esordio del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni ma il "padrone di casa" cioè il Presidente della Repubblica, è rimasto il protagonista della serata anche grazie alla rottura, di nuovo, del cerimoniale che lo ha portato per la prima a restare tra gli ospiti in modo più informale per più di due ore invece che aspettare davanti alla Coffee House che si avvicinassero loro.Anche la premier non si formalizza e concede selfie e conversazioni amichevoli, tra le prima ad avvicinarsi la campionessa di sci Sofia Goggia.

      Gli invitati sono ovviamente diversi da quelli che vennero qui nel 2019 all’epoca del governo giallo-verde. La premier Giorgia Meloni fa il suo ingresso al termine del concerto nel Palazzo insieme al capo dello Stato. Poi inizia la cerimonia dei saluti. Torna Matteo Salvini, accompagnato dalla fidanzata Francesca Verdini. Non passa inosservato l’ex premier ed ex presidente della Bce Mario Draghi uno dei primi con cui Mattarella si ferma a parlare. "Sembra riposato presidente!", gli dice ironico un cronista "Non è che prima fossi stanco" risponde sarcastico Draghi che fa un’altra battuta sulla sconfitta della Roma nell’Europa League: "Per favore non commentiamo i fatti di ieri sera, un disastro".

      I presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio la Russa, hanno assistito al concerto insieme alla presidente del consiglio Giorgia Meloni. Molti scambi di saluti anche per l’ex ministro degli esteri Luigi di Maio, oggi inviato speciale dell’Ue nel Golfo.

      Pressoché al completo la compagine governativa: avvistati Il ministro della giustizia Carlo Nordio, il ministro degli affari europei e del Pnrr Raffaele Fitto, il ministro dei trasporti Matteo Salvini, il ministro della difesa Guido Crosetto, il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, il ministro della salute Orazio Schillaci, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti che resta piuttosto defilato.

      Ci sono poi il direttore dell’Agenzia delle entrate, Angelo Maria Ruffini, il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, il direttore del museo Maxxi Alessandro Giuli che ci tiene a stringere la mano a Mattarella e a anticipargli le sue prossime iniziative culturali.

      E’ al suo esordio anche la segretaria del Pd Elly Schlein, un pò spaesata e accompagnata dalla compagna di partito e di appartamento Chiara Braga, viene accolta con calore dai giornalisti. Tra gli abituè l’ex presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini a cui il Presidente si rivolge con confidenza dicendogli "ti trovo in ottima forma".

      Nel gruppo di centrosinistra non mancano Dario Franceschini, il presidente del Copasir Lorenzo Guerini, Massimo D’Alema, il capogruppo Francesco Boccia con la moglie Nunzia De Girolamo, Francesco Rutelli e Walter Veltroni. E ancora il presidente dell’Anci Antonio Decaro, Giovanni Donzelli, Stefano Patuanelli, Paolo Barelli, l’ex premier Lamberto Dini, il fondatore della comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi.

      Tra le firme del giornalismo Enrico Mentana, Gad Lerner, "Zoro", Sigfrido Ranucci, Giovanni Floris, Marco Damilano. I neodirettori Rai Carboni, Chiocci, c’è sempre Vespa che fa gli auguri al Presidente. Ovviamente i sindacati, le imprese, gli ad delle partecipate di Stato non mancano. Il clou della serata arriva intorno alle 20 quando Mattarella e Meloni si fermano sulla terrazza per un brindisi "alla Repubblica" insieme ai presidenti delle Camere e alla presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra. Segue un lungo momento di conversazione sulla ringhiera della terrazza, prima più leggero, circondati dalla curiosità dei giornalisti la premier indica a Mattarella la terrazza del suo vecchio ufficio a Montecitorio, ma poi si soffermano in forma più riservata per alcuni minuti. E di nuovo un altro giro dei giardini sia per la premier che per il capo dello Stato, che si allontanerà dopo aver scambiato ancora convenevoli con decine e decine di invitati, attori, registi, politici, sempre accompagnato dalla figlia Laura. Prima di andarsene Meloni si ferma a parlare con il ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Sabato ci sarà l’insediamento del presidente turco Erdogan ad Ankara, ho chiesto a Meloni di venire con me", ha detto scherzando il ministro ai giornalisti che gli chiedevano del colloquio con Meloni.

      Roland Garros, Sinner: troppa pressione, ma tornerò più forte
      1 Giugno 2023
      Roland Garros, Sinner: troppa pressione, ma tornerò più forte

      Roma, 1 giu. (askanews) – "Oggi ho sbagliato diverse cose, ma è andata così. Mettiamo via questa sconfitta e poi si riparte sull’erba": cosi, tra la delusione e l’amarezza, Jannik Sinner in conferenza stampa dopo la sconfitta con il tedesco Daniel Altmaier al secondo turno del Roland Garros.

      Un bilancio della terra rossa? "La stagione sulla terra è partita bene – ha detto Sinner – a Roma e qui a Parigi avevo tante aspettative. Forse la pressione e le aspettative mi hanno portato a non giocare troppo "felice" e non ho trovato la ricetta giusta". "Cosa mi insegna questa sconfitta? Riparto dall’erba più "felice" è contento di essere in campo. Ritorno più forte". Ssa

      2 giugno, a ricevimento Quirinale anche Draghi, Bocelli, Riccardi
      1 Giugno 2023
      2 giugno, a ricevimento Quirinale anche Draghi, Bocelli, Riccardi

      Roma, 1 giu. (askanews) – Un parterre d’eccezione quello del ricevimento al Quirinale in occasione della festa nazionale della Repubblica che si celebra domani, 2 giugno. Tra i tantissimi partecipanti anche l’ex premier ed ex presidente della Bce Mario Draghi che ha parlato a lungo con il tenore-star Andrea Bocelli. Molti scambi di saluti anche per l’ex ministro degli esteri Luigi di Maio.

      I presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio la Russa, hanno assistito al concerto insieme alla presidente del consiglio Giorgia Meloni.

      Pressoché al completo la compagine governativa: avvistati Il ministro della giustizia Carlo Nordio, il ministro degli affari europei e del Pnrr Raffaele Fitto, il ministro dei trasporti Matteo Salvini, il ministro della difesa Guido Crosetto, il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, il ministro della salute Orazio Schillaci.

      Ci sono poi il direttore dell’Agenzia delle entrate, Angelo Maria Ruffini, il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, il direttore del museo Maxxi Alessandro Giuli.

      Tra i parlamentari avvistati la segretaria del Pd Elly Schlein, Angelo Bonelli, Benedetto della Vedova, Nicola Fratoianni, Peppe de Cristofaro, Claudio Durigon, Gian Marco Centinaio, Maurizio Lupi, il senatore a vita Mario Monti, Dario Franceschini, il presidente del Copasir Lorenzo Guerini, il presidente dell’Anci Antonio Decaro, Giovanni Donzelli, Mara Carfagna, Chiara Braga, Stefano Patuanelli, Francesco Boccia, Pier Ferdinando Casini, Paolo Barelli.

      E poi Francesco Rutelli, Walter Veltroni, l’ex premier Lamberto Dini, il fondatore della comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi.

      Tra le firme del giornalismo Gad Lerner, "Zoro", Sigfrido Ranucci, Giovanni Floris, Marco Damilano.

      Adesione della Ue alla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne
      1 Giugno 2023
      Adesione della Ue alla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne

      Roma, 1 giu. (askanews) – L’Unione Europea ha annunciato la propria adesione alla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, iniziativa dal valore soprattutto simbolico ma che permetterà di applicare alcune disposizioni anche negli Stati membri che non l’hanno ratificata. L’adesione – che aveva ricevuto il via libera dell’Europarlamento il mese scorso – è stata convalidata dal Consiglio dell’Ue.

      La convenzione obbliga gli Stati aderenti ad adottare delle leggi per la lotta contro la violenza sulle donne, le molestie sessuali, le mutilazioni genitali, i matrimoni forzati – oltre a creare dei rifugi per le vittime delle violenze.

      L’Ue aveva firmato la Convenzione già nel 2017 ma la ratifica ha subito dei ritardi a causa del mancato consenso fra gli Stati membri: oltre alla Polonia – Paese firmatario ma che intende ritirarsi – anche Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Lettonia, Lituania e Slovacchia si sono rifiutate di firmare criticando "l’approccio ideologico" della stessa Convenzione, accusata di incoraggiare l’immigrazione illegale.

      Nel 2021 tuttavia la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza in cui autorizzava la ratifica anche in mancanza dell’accordo unanime dei Paesi membri, aprendo così la strada al processo di adesione grazie in particolare alla presidenza di turno svedese.

      L’adesione si applica a tutti i Ventisette Paesi membri, ma solo per quelle disposizioni che riguardano le competenze esclusive dell’Ue, ovvero la cooperazione in materia penale, il diritto di asilo e il divieto di respingimento.

      Gp Barcellona, Leclerc: "Podio realistico, non la vittoria"
      1 Giugno 2023
      Gp Barcellona, Leclerc: "Podio realistico, non la vittoria"

      Roma, 1 giu. (askanews) – "Un podio qui è realistico, ma al momento la Red Bull è a un altro livello per poter puntare alla vittoria, quindi se non dovesse succedere nulla a loro non credo sia possibile puntare alla vittoria". Parola di Charles Leclerc in vista del Gran Premio di Spagna di Formula 1. "Per noi, obiettivamente – aggiunge Leclerc – è stato un inizio di stagione deludente, perché abbiamo iniziato con le buone speranze derivate dal termine dello scorso campionato con il secondo posto nei costruttori e con la speranza di lottare per il titolo, mentre ora ci troviamo in questa situazione il nostro obiettivo è quello di lavorare il più possibile per ottenere il meglio dalle vetture. Per il momento siamo molto lontani dalle Red Bull in gara e ci sono molti progressi da fare, ma non penso che si debba rivedere il progetto, perché in qualifica abbiamo comunque una buona vettura. Ci sono molte voci attorno al team, ma il nostro scopo è quello di migliorare. Spero che con gli aggiornamenti di questo weekend potremo fare dei progressi, anche perché abbiamo cominciato a capire da dove derivano alcuni problemi".

      Suona la carica Carlos Sainz: "Barcellona è una gara speciale per me, sono felice di tornare a casa. È un circuito che in passato mi ha trattato ‘bene’. Qui ho visto la Ferrari la prima volta, e ora correre qui con la Rossa è speciale": "Mi fa stare bene correre in casa, mi dà più energia – ha aggiunto lo spagnolo – I fan sono qui per te e cercando di spingere e di fatto qui è uno dei circuiti dove ho fatto più punti". Poi parlando della macchina aggiunge : "dall’aggiornamento ci sarà un cammino più nuovo per rendere la macchina più guidabile e costante. È il primo passo verso una nuova direzione".

      Clamoroso al Roland Garros, fuori Sinner e Zeppieri
      1 Giugno 2023
      Clamoroso al Roland Garros, fuori Sinner e Zeppieri

      Roma, 1 giu. (askanews) – Clamoroso al Roland Garros. Jannik Sinner esce clamorosamente di scena nel 2° turno: l’azzurro, ottava testa di serie del seeding, è stato battuto 6-7, 7-6, 1-6, 7-6, 7-5 dal tedesco Daniel Altmaier, n°79 del ranking mondiale. Altmaier, al quinto match point e dopo 5 ore e 27′ chiude i conti con un ace dopo aver concesso quattro match point all’avversario e subito tre break ponit. Sarà Altmaier a sfidare Dimitrov al 3° turno.

      Fuori anche Giulio Zeppieri contro Casper Ruud. Il 21enne cede 63 62 46 75 al numero 4 del mondo al secondo turno del Roland Garros, ma capisce di essergli più vicino di quanto dica il punteggio. Zeppieri, numero 129 e mai entrato tra i primi 100, capisce che giocare questo tennis con continuità può farlo entrare stabilmente tra i Top 100.

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      1 Giugno 2023
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      Roma, 1 giu. (askanews) – "L’Italia continuerà a lavorare affinché l’Unione europea possa essere sempre più attore capace di proiettare pace, stabilità e sviluppo a livello globale".Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso al Quirinale in occasione della festa della Repubblica.

      "Il conflitto in Ucraina, le crescenti tensioni cui abbiamo assistito da ultimo nei Balcani, impongono scelte coraggiose, in grado di consolidare e assicurare l’ampliamento del progetto comunitario, per renderlo idoneo ad affrontare le sfide del tempo presente", ha aggiunto.

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      1 Giugno 2023
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      Roma, 1 giu. (askanews) – "Assistiamo oggi con interesse e attenzione a tentativi di individuare sentieri di dialogo per giungere alla pace". Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, salutando il corpo diplomatico giunto al Quirinale per il tradizione concerto in occasione della festa della Repubblica. Come l’anno scorso anche quest’anno non partecipano gli ambasciatori di Russia e Bielorussia.

      "I principi di solidarietà e giustizia che debbono unire i popoli impongono la ricerca di una pace giusta e non di una pace raggiunta ai danni di chi è stato aggredito – ha avvertito il capo dello Stato -. È in questo spirito che l’Italia, nel quadro della sua convinta appartenenza all’Unione Europea e all’Alleanza Atlantica, continuerà ad assicurare il proprio sostegno al popolo ucraino e al suo diritto all’indipendenza".

      Arte, danza e teatro, torna a Palermo "Between Land and Sea"
      1 Giugno 2023
      Arte, danza e teatro, torna a Palermo "Between Land and Sea"

      Roma, 1 giu. (askanews) – Ritorna a Palermo, dopo le ultime edizioni di Tunisi e di Brema, ‘Between Land and Sea’, il festival culturale ideato e prodotto da Fondazione Studio Rizoma dove impegno politico e sociale si confondono contaminandosi a vicenda con arte, danza, musica e teatro, per discutere delle urgenze del mondo contemporaneo. La quarta edizione del festival, frutto della pluriennale collaborazione tra Dream City Biennale di Tunisi e Theater Bremen, riparte dalla città al centro del Mediterraneo dove dal 16 giugno all’1 luglio, più di 30 artisti, lavoratori, e ricercatori da ogni parte del mondo, s’incontreranno per intessere una fittissima trama di attività culturali, tra l’Ecomuseo Memoria Mare Viva e il Complesso Monumentale di Santa Chiara.

      Con spettacoli, incontri e mostre per 16 giorni di arte e sperimentazione, tra concerti, installazioni e performance, molte delle quali prodotte specificatamente per il festival, oltre ai progetti che si sviluppano e vivono durante il corso dell’anno, Between Land and Sea è un organismo pulsante che intreccia continue relazioni tra il nord e il sud del Mediterraneo, coltiva un pensiero critico radicale sull’esistente e interpella i nuovi immaginari.

      Il programma multidisciplinare, curato da Eva-Maria Bertschy e Izabela Moren, concentra l’attenzione sul lavoro di tre artisti siciliani, il fotografo Francesco Bellina, l’artista Irene Coppola e la filmmaker Genny Petrotta, insieme ad una ricerca sonora di Rossella Biscotti e Attila Faravelli; e tre performer/coreografi internazionali, Ordinateur, Annick Choco e Monika Gintersdorfer (Costa D’Avorio), con l’obiettivo di esaminare le connessioni esistenti tra il locale ed il globale e riflettere criticamente sulle loro storie intrecciate, legate da cambiamenti climatici, migrazione e commercio. Per immaginare nuove unioni che attraversino e colleghino le due sponde del Mediterraneo; nuove alleanze per affrontare crisi comuni, come gesto concreto di guarigione per un pianeta nell’avvenire .

      Between Land and See presenta Pray For Seamen, reportage di Francesco Bellina dedicato ai pescatori artigianali, minacciati da pesca industriale e crisi climatica, in un’indagine che collega la Sicilia alla Tunisia e al Ghana. Il lavoro, realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council, sarà per la prima volta esposto come istallazione multimediale, con il contributo dei filmati realizzati in collaborazione con il giornalista e regista Stefano Liberti. La storia tratta i legami: quello tra l’uomo e il mare, tra la pesca e la città, ma anche di legami tra le città che vivono di pesca e tra le persone che, pur avendo un mare a dividere le loro terre, condividono un orizzonte comune. Un libro pubblicato da Cesura Publish accompagnerà il progetto.

      Il rapporto tra città e la sua costa è alla base anche della ricerca di Irene Coppola, che sin dal 2017 si concentra sulla Costa Sud di Palermo, per recuperare la memoria di quella che un tempo fu la spiaggia dei palermitani, oggi simbolo del mare negato alla città; la costa dimenticata che riflette la storia del quartiere e il disastro urbanistico causato dalla speculazione immobiliare del Sacco di Palermo. Per Between Land and Sea, Irene Coppola costruisce una scultura modulare fatta di scarti di fuochi d’artificio che ha trovato sulla spiaggia e che ricordano i modi locali di celebrare eventi collettivi di diverso tipo. Sulla collina, il cosiddetto ‘Mammellone’, la scultura diventa un luogo di incontro improvvisato durante il festival. Questa piattaforma sociale ospiterà un’assemblea domenica sera, in cui l’artista presenterà e discuterà i risultati intermedi del suo studio con gli abitanti della zona, i cittadini di Palermo, gli esperti locali e il pubblico internazionale.

      Il rapporto tra passato e presente, e in particolare le lotte politiche comuni a diverse generazioni, sono temi che Between Land and Sea 2023 indaga anche attraverso il lavoro di Genny Petrotta intrecciando la storia delle lotte dei contadini e dei braccianti del suo paese natale, Piana degli Albanesi, dopo la Seconda Guerra Mondiale, con le attuali prospettive socio-economiche dei giovani del borgo caratterizzato dalla cultura arbëreshë. La videoartista di Piana degli Albanesi racconta la storia della Repubblica contadina, fondata nel suo paese natale verso la fine della Seconda guerra mondiale sotto la guida del nonno Giacomo Petrotta, e ne rievoca la violenta repressione. In un intervento artistico e in una videoinstallazione, Genny Petrotta e i due scultori Francesco Albano e Simone Zagaglia collegano due eventi di una violenta storia di repressione della popolazione di Piana degli Albanesi che resisteva ai latifondisti e al governo. La presentazione della videoinstallazione nell’ex carcere di Piana degli Albanesi è accompagnata dalla lettura di un testo del poeta e linguista Giuseppe Lo Schiró, testimone superstite degli eventi.

      Tra le artiste più attese al festival c’è Rossella Biscotti, che arriva a Between Land and Sea 2023 con The Journey, il "viaggio" nel quale l’artista, insieme al sound artist Attila Faravelli ha registrato i diversi suoni e le complesse ecologie e mappature che collegano i Paesi del Mar Mediterraneo. Il risultato è stato ottenuto rilasciando un blocco di marmo di Carrara regalato all’artista e gettandolo in un punto ben preciso. Il percorso, seguito su GPS, è stato progettato per evidenziare i punti di interesse: da una spaccatura geologica ai confini nautici che delimitano concessioni di petrolio e gas, dalle aree di operazioni militari alla migrazione di una tartaruga marina che attraversa le linee di pattugliamento di FRONTEX. Attraverso una lecture performance multimediale, gli artisti condivideranno alcuni episodi di questo viaggio straordinario.

      Ma Between Land and Sea 2023 è anche occasione di ritorni, come quello dell’ivoriano Ordinateur, la stella del Coupé-decalé, genere di musica e danza nato in Costa D’Avorio e oggi cantato e ballato anche in Europa e ovunque ci siano comunità del West Africa. Il coreografo torna a Palermo con il trio La Fleur, formato insieme alla danzatrice Annick Choco e alla coreografa Monika Gintersdorfer per condurre un laboratorio di due settimane con un gruppo di giovani palermitani il cui esito sarà una performance spettacolo che indaga le numerose connessioni tra calcio e cultura pop. Ne viene fuori la fotografia del divario Nord-Sud, che spinge i talenti del continente africano ballerini, musicisti e calciatori a spostarsi in Europa, dove si concentrano il capitale finanziario e le infrastrutture, i migliori club e campionati e un sistema differenziato di promozione culturale che attrae i talenti dalle aree del Sud Globale.

      Completa il programma di Between Land and Sea 2023, la cena Splurge No Splash! della The School of Water Scarcity, un progetto di ricerca artistica che mira a indagare e scambiare conoscenze e pratiche di diverse discipline, creando consapevolezza e proponendo strategie umili per superare le limitazioni culturali, politiche ed economiche in Sicilia e Tunisia, e concentrandosi in particolare sulle questioni legate alla cattiva gestione dell’acqua. I temi spaziano dalla conservazione della biodiversità, alla coltivazione di varietà locali autoctone e non, ai problemi di distribuzione e filtrazione dell’acqua, alla raccolta di dati, alle strategie di resistenza e al coinvolgimento dei consumatori.

      Come continuazione del Summit Syndicat! del 2022, la cena sostituisce la conversazione diurna per poter offrire un formato più interattivo che invita i partecipanti a condividere concretamente le proprie conoscenze partendo dalla ricerca e contemporaneamente offrendo la possibilità di cucinare e mangiare insieme in un’esperienza condivisa, possibilmente sviluppando un manuale che il pubblico possa seguire. Le attività della cena sono ospitate in collaborazione con la cucina WET ZONES di Eliza Collin.

      Durante un incontro performance sulla spiaggia dell’Ecomuseo Memoria Mare Viva, con attivisti, ricercatori e agricoltori locali, Eliza Collin presenterà Wet Zones, una cucina mobile in cui sperimenta un sistema di filtraggio dell’acqua, che ne consente la purificazione e quindi il riutilizzo, invitando così a ripensare il modo in cui utilizziamo l’acqua, senza demonizzare l’ambiente domestico ma fornendo un’alternativa alle nostre abitudini idriche e inviando un chiaro messaggio a coloro che occupano posizioni di potere su un futuro idrico possibile.

      2 giugno, Mattarella: solidarietà valore iscritto nella Costituzione
      1 Giugno 2023
      2 giugno, Mattarella: solidarietà valore iscritto nella Costituzione

      Roma, 1 giu. (askanews) – "Ho adoperato, non a caso, la parola solidarietà: un valore iscritto anche tra i primi articoli della nostra Costituzione che, nel riconoscere e garantire i diritti inviolabili della persona, richiama il dovere di solidarietà politica, economica e sociale". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione della 77esima festa della Repubblica.

      La solidarietà, ha ribadito il capo dello Stato è "un valore che riveste carattere universale, rivolto all’intera comunità umana, e che la nostra Carta fondativa ha fatto proprio".

      Governo-Corte Conti, ok a tavolo comune su ambito e regole controlli
      1 Giugno 2023
      Governo-Corte Conti, ok a tavolo comune su ambito e regole controlli

      Roma, 1 giu. (askanews) – Il Governo e la Corte dei Conti "colgono l’occasione del Pnrr per innovare la collaborazione attraverso l’istituzione di un comune tavolo di lavoro, nella prospettiva di una revisione dei seguenti istituti: la Disciplina della responsabilità erariale; il Meccanismo del controllo concomitante e l’adozione di un codice dei controlli". E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi al termine dell’incontro che si è tenuto nella sede del Governo tra il ministro raffaele Fitto, il sottosegretario Alfredo Mantovano e la delegazione guidata dal presidente Guido Carlino.

      A tal fine, si legge, "il tavolo comune tra Governo e Corte dei Conti sarà avviato già dalla settimana prossima".

      Governo: avanti proroga scudo erariale ma confronto con Corte Conti
      1 Giugno 2023
      Governo: avanti proroga scudo erariale ma confronto con Corte Conti

      Roma, 1 giu. (askanews) – "Prendendo atto della contrarietà" della Corte dei Conti, "già manifestata con gli esecutivi precedenti nel 2020 e nel 2021", sul cosiddetto ‘scudo erariale’, il Governo "ribadisce la necessità della proroga fino al 30 giugno 2024, ma auspica e si impegna a un confronto con la Corte per l’elaborazione di una disciplina più aggiornata e stabile". E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi al termine dell’incontro che si è tenuto nella sede del Governo tra il ministro raffaele Fitto, il sottosegretario Alfredo Mantovano e la delegazione guidata dal presidente Guido Carlino.

      Gros-Pietro: concetto di profitto sia sostituito da benessere
      1 Giugno 2023
      Gros-Pietro: concetto di profitto sia sostituito da benessere

      Torino, 1 giu. (askanews) – "Il concetto di profitto deve essere ampliato e sostituito da un concetto di benessere, che deve essere ragionevolmente distribuito, la creazione di valore deve essere inclusiva". Lo ha detto il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, a margine della presentazione del secondo Rapporto sul mondo post globale del Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi, quest’anno intitolato "Dall’illusione dell’abbondanza all’economia dell’abbastanza".

      "Naturalmente l’abbondanza – ha aggiunto Gros-Pietro – può sempre essere considerata qualcosa di positivo, ma abbastanza vuol proprio dire che c’è tutto quello che serve. Uno dei problemi che abbiamo di fronte sul lungo termine e che riguarda soprattutto i giovani, che a questo tema sono molto sensibili, è il fatto che lo sviluppo, per come lo abbiamo conosciuto negli ultimi decenni, ha cominciato a deprivare il pianeta di risorse, dobbiamo essere più attenti al pianeta, lo stiamo cambiando e dobbiamo prendercene la responsabilità. Abbastanza vuol dire appunto ‘abbastanza’ e si possono pensare anche dei sacrifici assolutamente sopportabili in vista di un futuro più equilibrato e meno rischioso".

      Piantedosi sui migranti: l’Italia punta sui rimpatri
      1 Giugno 2023
      Piantedosi sui migranti: l’Italia punta sui rimpatri

      Milano, 1 giu. (askanews) – L’Italia non sostiene alcuna ipotesi di rilancio del meccanismo della relocation in considerazione del fallimento dell’accordo raggiunto dal precedente Governo lo scorso giugno, né di forme di compensazione economica, ritenute altrettanto fallimentari. La linea negoziale del Governo italiano è orientata prioritariamente ad iniziative finalizzate al blocco delle partenze e all’aumento dei rimpatri, attraverso il rafforzamento anche in ambito europeo dei rapporti di collaborazione bilaterale già intrapresi dall’Italia.

      E’ questa la posizione italiana illustrata dal Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, all’omologo austriaco Gerhard Karner nel corso di un collquio telefonico dedicato al negoziato sul Patto europeo Asilo e Migrazione, in vista del Consiglio Giustizia e Affari Interni previsto la prossima settimana a Lussemburgo.

      Pnrr, un’ora e mezzo di incontro a palazzo Chigi Governo-Corte Conti
      1 Giugno 2023
      Pnrr, un’ora e mezzo di incontro a palazzo Chigi Governo-Corte Conti

      Roma, 1 giu. (askanews) – È terminato dopo circa un’ora e mezza l’incontro a Palazzo Chigi tra il ministro Raffaele Fitto, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano e una delegazione della Corte guidata dal presidente Guido Carlino.

      Poco prima della fine della riunione a Palazzo Chigi, è stato approvato in commissione affari costituzionali della Camera l’emendamento al dl P.a. che restringe i controlli concomitanti della corte dei Conti sui progetti del Pnrr.

      Questa mattina il Presidente della Corte dei conti aveva tenuto un’audizione in commissione e ribadito invece l’importanza di un controllo che non sia solo ex post.

      La Serie A incorona Spalletti coach dell’anno
      1 Giugno 2023
      La Serie A incorona Spalletti coach dell’anno

      Roma, 1 giu. (askanews) – La serie A incorona Luciano Spalletti. E’ lui il "Coach Of The Season" della Serie A TIM 2022/2023++. La consegna del trofeo avverrà nel prepartita di Napoli-Sampdoria sul campo dello stadio "Diego Armando Maradona" di Napoli domenica. Il premio è stato assegnato da una giuria composta da Direttori di testate giornalistiche sportive che hanno valutato i singoli allenatori in base a criteri tecnico-sportivi e di qualità di gioco espresso dalle loro squadre, oltre che di comportamento/fair play tenuto durante le gare. Per il calcolo finale sono state considerate tutte le giornate della Serie A TIM 2022/2023.

      "La stagione di Luciano Spalletti alla guida del Napoli è stata semplicemente straordinaria – ha dichiarato Luigi De Siervo, Amministratore Delegato di Lega Serie A -. La conquista dello storico terzo scudetto dei partenopei, 33 anni dopo il secondo firmato Maradona, è il risultato del grande impegno della Società e del lavoro di un tecnico preparatissimo e di grande carisma, capace di integrare al meglio i nuovi arrivati e di valorizzare i calciatori già presenti in rosa. Gli azzurri sono infatti riusciti a imporsi fin dalle prime giornate non soltanto per il risultato, ma anche per il gioco spettacolare, esprimendo un calcio tra i più apprezzati sul piano internazionale".

      Femminicidi, Schlein: orrore senza fine, serve lavoro enorme
      1 Giugno 2023
      Femminicidi,  Schlein: orrore senza fine, serve lavoro enorme

      Roma, 1 giu. (askanews) – "E’ un orrore senza fine quello che, col passare delle ore, emerge attorno all’uccisione di Giulia Tramontano. Un orrore di fronte al quale è difficile anche trovare le parole. E che si aggiunge a quello per l’uccisione di Pierpaola Romano, la poliziotta di Roma assassinata nell’androne di casa". Lo dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein.

      "Il pensiero – afferma la leader dem- va ai loro familiari e ai loro cari. Ma anche a tutte le donne che, quotidianamente, si trovano in situazioni di pericolo e subiscono molestie e violenza.Non è solo questione di affinare gli strumenti legislativi, che pure vanno utilizzati di più e meglio. Come ribadiamo da tempo, occorre affiancare al piano legislativo e repressivo quello della prevenzione, educativo e culturale, a tutti i livelli, e sostenere i centri antiviolenza che fanno un enorme lavoro di prevenzione e sostegno. Occorre investire di più sulla formazione e la specializzazione delle Forze dell’Ordine perché sappiano riconoscere da subito i primi segnali della violenza, possano fare un’attenta valutazione del rischio, credendo alle donne che denunciano, superando stereotipi e pregiudizi".

      "Sul piano istituzionale, infine – conclude Schlein- rinnoviamo la richiesta di far partire la Commissione d’inchiesta sul femminicidio per proseguire il lavoro della scorsa legislatura, intensificare l’analisi e individuare le risposte da dare contro la violenza di genere che è un fenomeno strutturale su cui bisogna fare di più".

      Omicidio Luca Sacchi, confermati 27 anni al killer
      1 Giugno 2023
      Omicidio Luca Sacchi, confermati 27 anni al killer

      Roma, 1 giu. (askanews) – Cambia in appello la sentenza per l’omicidio di Luca Sacchi, il personal trainer ucciso con un colpo di pistola alla nuca nella notte tra il 23 e il 24 ottobre del 2019, nei pressi di un pub in zona Appio, a Roma. I giudici della corte d’assise di seconda istanza hanno da una parte confermato la condanna per Valerio Del Grosso, il presunto killer, a 27 anni di pena. Per Paolo Pirino e Marcello De Propris è stata riformata invece la sentenza di penale responsabilità, facendo passare da 25 anni a 14 anni ed 8 mesi. La fidanzata di Sacchi, Anastasiya Kylemnyk, accusata di violazione della legge sulla droga, ha avuto ancora 3 anni.

      Urla, spintoni, calci e pugni fuori dalla corte d’assise d’appello in occasione della sentenza per l’omicidio del personal trainer Luca Sacchi. I familiari ed amici di alcuni imputati si sono scontrati nel corridoio antistante l’aula e per il servizio d’ordine di carabinieri e polizia è stato molto difficile riuscire a riportare la calma. I rumori dovuto ai colpi inferti contro le porte di legno hanno fatto pensare sulle prime, complice l’effetto rimbombo dei corridoi, all’azione di una o più armi da fuoco. In breve è stato il panico. In tanti hanno cercato rifugio negli uffici mentre il fuggi fuggi e lo scontro dei diversi gruppi ha riempito lo sguardo di tutti i presenti.

      Al via "L’Avversario", Marco Tardelli racconta sei grandi campioni
      1 Giugno 2023
      Al via "L’Avversario", Marco Tardelli racconta sei grandi campioni

      Roma, 1 giu. (askanews) – Al via dal 5 giugno, ogni lunedì in seconda serata su Rai3, "L’Avversario" il nuovo format originale prodotto da Rai Cultura e Stand by me, che segna il debutto alla conduzione di Marco Tardelli: sei puntate in cui il grande campione ripercorre la carriera e le vita di altrettanti straordinari sportivi attraverso il racconto degli innumerevoli ostacoli e avversità che hanno dovuto superare, sia in campo che fuori, nel loro cammino verso il successo.

      Antonio Cassano, Roberto Mancini, Federica Pellegrini, Lea Pericoli, Michel Platini e Franco Menichelli sono i sei grandi campioni, uno per puntata, che Marco Tardelli incontra e intervista per portare alla luce gli avversari, le difficoltà e i demoni interiori che hanno affrontato nella loro carriera e nella loro vita personale: dai Mondiali di calcio per Mancini alle ansie e paure interiori per la "Divina" Pellegrini, dai pregiudizi di una società benpensante e maschilista per la Pericoli al rapporto di odio e amore con l’Italia per Le Roi Platini, fino al corpo minuto di Menichelli che non gli ha permesso di diventare un calciatore professionista e al carattere ribelle e refrattario all’autorità per Cassano, il fuoriclasse barese cresciuto in un ambiente difficile, che sarà il protagonista della prima puntata.

      Tardelli, che ha allenato Cassano quando era ct della Nazionale Italiana Under 21, ne ripercorre a la parabola sportiva attraverso con un’intervista ironica e intima: dall’infanzia vissuta senza padre a Bari Vecchia, lì dove si divertiva a giocare a calcio dimostrando già di essere un mago del pallone, alla svolta arrivata a diciassette anni quando debutta in serie A con un goal meraviglioso durante un Bari-Inter che gli farà guadagnare un posto nella Roma al fianco del suo idolo di sempre, Francesco Totti. Ed è proprio qui nella Capitale che inizia ad emergere quell’Avversario che non lo abbandonerà più fino al termine della carriera: il carattere ribelle e l’incapacità di accettare qualsiasi tipo di autorità.

      Un nuovo modo di raccontare lo sport che passa attraverso le difficoltà e gli ostacoli di questi grandi campioni: "Non sempre un avversario è un rivale in carne ed ossa – ha dichiarato Marco Tardelli – spesso gli atleti giocano le loro partite con avversari ancora più temibili di quelli esterni, come il proprio carattere o i propri demoni interiori. Ognuno dentro di sé deve trovare la forza, il coraggio e il modo per superare queste difficoltà. Alcune volte non si superano: si accettano e basta. Si impara a conviverci, anche questo è un modo per andare avanti".

      Il campione del mondo del 1982, cinque volte campione d’Italia con la Juventus e vincitore di tutte e tre le principali competizioni Uefa, nonché ex allenatore, è per la prima volta protagonista di un programma televisivo, dove racconta il mondo sportivo che lui ben conosce attraverso un punto di vista inedito, in cui la fragilità e la sensibilità sono al centro della narrazione, più di una prestazione fisica da record o di una vittoria consegnata agli annali. In ciascuna delle sei puntate da 45 minuti, Tardelli fa emergere gli aspetti più intimi e sconosciuti di questi sei campioni assoluti, che ripercorrono la loro carriera attraverso aneddoti inediti, ricordi mai confessati, piacevoli e dolorosi, all’interno di una narrazione avvincente costruita sull’incastro di immagini di repertorio e interviste esclusive, anche ad amici, colleghi e familiari degli sportivi.

      Meloni in Moldova rinnova sostegno a Kiev (e tira volata a Vox)
      1 Giugno 2023
      Meloni in Moldova rinnova sostegno a Kiev (e tira volata a Vox)

      Bulboaca, 1 giu. (askanews) – La domanda arriva "a margine", il tema non è di certo tra quelli in agenda. Eppure Giorgia Meloni non ha nessun problema a rispondere. Ad ammettere che, per quanto non voglia infilarsi "in dinamiche di un’altra nazione", l’esito delle prossime elezioni spagnole – convocate da Pedro Sanchez dopo la debacle nel voto locale – in quanto presidente dei Conservatori europei, vengono da lei osservate "con molto interesse". In pratica, un nuovo sostegno all’alleato, il partito Vox di Santiago Abascal, magari con toni più istituzionali di quelli usati altre volte nel passato.

      Un piccolo accenno alle dinamiche dell’Europa che verrà, quella che sarà disegnata dalle elezioni del prossimo anno e da cui la presidente del Consiglio spera possa emergere un nuovo asse in cui il suo partito sostituisca i socialisti nell’alleanza con il Partito popolare. L’Europa di oggi, invece, è quella riunita in Moldavia, nel castello di Mimi nelle campagne di Bulboaca, per il secondo summit della European political community (Epc), il format nato nel 2022 per volere volere del presidente francese Emmanuel Macron e che riunisce sia Paesi dell’Unione che extra Ue. Un appuntamento che vede la presenza dei leader di oltre 40 Paesi, compresi i vertici di Bruxelles: ci sono praticamente tutti, anche se a pesare sono alcune assenza come quella del neo rieletto presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Giorgia Meloni non vuole mancare nonostante in serata sia attesa al Quirinale per le celebrazioni della Festa della Repubblica. Alla fine la sua presenza dura più o meno due ore. Quanto basta, però, per ribadire il sostegno "a 360 gradi e finché sarà necessario" dell’Italia a Kiev, sia in pubblico che direttamente al presidente Volodomyr Zelensky, arrivato in presenza in quest’area a pochi passi dalla guerra che infiamma il suo Paese. Gli ucraini con la loro resistenza, sottolinea Meloni, "difendono anche la nostra sicurezza".

      La presidente del Consiglio ribadisce poi il suo appoggio al percorso di adesione all’Unione europea, che lei preferisce chiamare "ricongiungimento", di Paesi come Georgia, Balcani occidentali e, soprattutto, le stesse Moldavia e Ucraina che godono dello status di candidato dal 2022 e che vogliono fortemente sottrarsi alle minacce e all’influenza russa. Meloni mantiene una posizione più vaga, invece, sulla richiesta di Kiev di rientrare al più presto sotto l’ombrello della Nato. "Noi siamo sostenitori della politica delle porte aperte, ma questo sarà oggetto di un altro vertice che è quello di Vilnius", la risposta.

      Ufficialmente i temi in agenda per il vertice sono sicurezza, energia e interconnettività. Non c’è quello dell’immigrazione, molto caro al governo italiano. La presidente del Consiglio vi fa cenno durante il suo intervento nella sessione plenaria, quando spiega che per fronteggiare quella clandestina è necessario aiutare i Paesi africani che non devono essere vittime della "narrativa del ‘West and the rest'". Ma di migranti, e in particolare della situazione in Tunisia, Meloni parla anche nel corso di un trilaterale con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il premier olandese, Mark Rutte.

      E’ proprio quest’ultimo, al suo arrivo al vertice, ad anticipare il colloquio che si svolgerà poco dopo. "È molto importante per i Paesi Bassi, perché parte dell’elevato afflusso di richiedenti asilo è dovuto al fatto che così tante persone provenienti dalla Tunisia effettuano una traversata terribilmente pericolosa", spiega.

      Bce, Enria: "Le banche ben gestite non falliscono"
      1 Giugno 2023
      Bce, Enria: "Le banche ben gestite non falliscono"

      Roma, 1 giu. (askanews) – "Le banche ben gestite non falliscono". È il titolo scelto dal presidente del ramo di vigilanza bancaria della Bce, Andrea Enria per il suo intervento alla 22esima conferenza internazionale organizzata da Banca Mondiale, Fondo monetario internazionale e Federal Reserve.

      Ha ovviamente preso spunto dai recenti casi di dissesto negli Stati Uniti, che hanno coinvolto la Silicon Valley Bank e la Signature Bank (seguiti da quello del Credit Suisse in Svizzera). Ma ha concentrato la sua attenzione sulle banche dell’Unione Europea.

      E secondo il capo della Vigilanza, proprio queste ultime "ora sono più forti e con la redditività in crescita. Questo in parte grazie al duro lavoro che le nostre squadre di vigilanza hanno fatto nell’ultimo decennio per rafforzare i bilanci e per rendere più sostenibili i modelli di business", ha rivendicato.

      "Ma non dobbiamo lasciarci andare all’autocompiacimento. Sappiamo che il contesto dei rischi è sempre in evoluzione. Anche noi dobbiamo praticare quello che predichiamo. La vigilanza è più efficace quando ci sono processi interni per identificare e misurare i rischi, identificare chiaramente priorità per il lavoro di vigilanza – ha proseguito -. I vigilanti devono disporre dei poteri per tradurre queste priorità in iniziative concrete, alla luce delle sfide specifiche che si trovano di fronte le banche".

      La congruenza e l’efficacia dei controlli va assicurata anche "con un sistema di rendicontazione diretto al consiglio dell’autorità. E noi dobbiamo essere tenuti a rendere conto delle scelte che compiamo, spiegandole chiaramente ex ante, accettando le critiche ed assumendoci responsabilità ex post".

      Enria, tuttavia, ha avvertito che le autorità di vigilanza non hanno una visione perfetta del quadro e non possono pensare di identificare qualunque pericolo incomba su una banca. "Quindi, imn definitiva sta alle banche, non ai vigilanti, assumersi la responsabilità di identificare gestire i rischi. E questo significa avere robuste e solide culture gestionali e del rischio, affinché il perseguimento di crescita e redditività – ha concluso – non vada mai a detrimento della prudenza".

      Pnrr, al via a palazzo Chigi l’incontro Governo-Corte dei Conti
      1 Giugno 2023
      Pnrr, al via a palazzo Chigi l’incontro Governo-Corte dei Conti

      Roma, 1 giu. (askanews) – È cominciato alle ore 15,30 l’incontro a Palazzo Chigi sul Pnrr, dopo che il governo ha presentato un emendamento al dl P.a. che restringe i controlli della Corte dei Conti e che al momento è stato accantonato.

      Sono presenti il ministro Raffaele Fitto, i sottosegretari alla presidenza del consiglio Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano e una delegazione della Corte guidata dal presidente Guido Carlino, il quale ha oggi tenuto un’audizione in commissione Affari costituzionali della Camera ha ribadito l’importanza dei controlli sui progetti del Pnrr.

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