Fonte Politica Insieme

C’è una caratteristica che accomuna il tentativo di Matteo Renzi di smarcarsi dal Pd – accusato di essere ormai sbilanciato a sinistra – ed il tentativo di ricostituire il disciolto Partito Popolare Italiano che fu all’inizio di Gerardo Bianco e alla fine di Marini e Castagnetti. In entrambi i casi si tratta di operazioni che vanno contro la logica dei tempi.

Hanno capito, sia Renzi sia i popolari di ritorno, che il proporzionale cambierà, qualora reintrodotto, i termini e gli schieramenti del confronto politico. Non ci vuole molto per intuirlo: a segnare il passaggio dai partiti dell’arco costituzionale al sistema politico successivo fu il cambiamento della legge elettorale in senso maggioritario.

Per un ceto politico abituato al cambio strumentale di casacche e denominazioni il gioco a questo punto parrebbe semplice. Renzi – qualora dovesse sul serio procedere con una scissione rischiosissima per sé e per gli altri – si sposterebbe ad occupare il centro dello schieramento, occhieggiando ai cattolici e ai moderati.

Che poi sia lui in tanta parte la causa della disaffezione degli uni e degli altri nei confronti delle urne pare non essere ai suoi occhi un problema rilevante.

Alla corsa verso il centro, comunque, paiono intenzionati a partecipare quanti anni fa dettero vita all’esperienza sfortunata della Margherita dopo aver mandato in soffitta il Ppi. Gli obiettivi sono gli stessi di Matteo Renzi, ed uguale la noncuranza nei confronti della propria scarsa credibilità agli occhi del potenziale elettorato di riferimento.

Il debole della manovra, comunque, non è solo questo. È il fatto che né l’uno, né gli altri possono e vogliono aspirare a svolgere il ruolo che il cattolicesimo democratico e popolare deve andare a coprire in questo frangente: costituire un momento di unità e riunificazione, chiudendo la diaspora e gettando le basi per un’autentica politica di mediazione e riconciliazione in un Paese stremato dalla contrapposizione perpetua ingenerata dal bipolarismo.

Perché del bipolarismo sono figli: lo hanno nel Dna. E quando una cosa la si ha nei cromosomi, hai voglia a cercare di toglierla: non ti si staccherà mai di dosso. Ed i tuoi piedi, in un caso come questo, sono destinati a restare bene incollati nel passato, impedendoti di intercettare i mutamenti della realtà.

(Preveniamo le osservazioni critiche dei puristi: abbiamo parlato di un Ppi disciolto. Lo sappiamo anche noi che teoricamente non è mai stato sciolto, ma solo congelato, e che i suoi beni sono finiti in una Fondazione dei Popolari che per vent’anni ha brillato per inattività. E allora parliamoci chiaro: non c’è nulla di più disciolto di ciò che è stato forzatamente congelato perché non disturbasse i trasformismi di chi era stato invece chiamato a valorizzare le proprie radici, e quelle degli altri).